System Shock Recensione: nel cuore del cyberspazio

Nel corso della propria carriera digitale, ogni appassionato si imbatte inevitabilmente in opere che hanno definito il panorama videoludico. Indipendentemente dall’età, dal contesto culturale o dalle preferenze di genere, esiste una sorta di percorso intrinseco che guida gli individui alla scoperta di figure emblematiche, eventi pionieristici e creazioni che hanno lasciato un’impronta indelebile nel settore. Tra le numerose opere interattive, i nomi illustri e gli episodi memorabili, emerge prepotentemente System Shock, un titolo che ha lasciato un segno davvero profondo nel settore. Per decenni, chiunque si sia avvicinato a questo passatempo, a questa forma d’arte, ha avuto modo di familiarizzare con questa creazione dei Looking Glass Studios, lanciata originariamente per MS-Dos nel 1994. Che si tratti di aneddoti scovati nei forum, del passaparola o dell’influenza di un parente che ha condiviso la propria passione per il medium, in qualche modo ogni estimatore si è trovato a esplorare il gioco originale.

System Shock è considerato da molti il precursore del genere immersive-sim. Sebbene al momento del lancio non abbia riscosso un vasto successo commerciale, oggi è universalmente riconosciuto come un’opera maestra imprescindibile, condividendo tale destino con altre serie di rilievo come Fallout. Tuttavia, a trent’anni di distanza, può risultare arduo per alcuni rivisitare un titolo che potrebbe non aver resistito bene al passare del tempo, pertanto la proprietà intellettuale ha subito vari aggiornamenti. Inizialmente nel 2015, con il rilascio di una “Enhanced Edition”, e successivamente, dopo otto anni e uno sviluppo costellato di intoppi, cambi di motore grafico e ritardi, con un remake che ha ricevuto un’accoglienza positiva su Steam. Ora, a meno di un anno dal lancio, lo stesso remake si appresta a debuttare sulle console PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series S e Xbox Series X, grazie agli sforzi creativi di NightDive Studios. Vogliamo dunque parlarvi di questa nuova versione, che introduce per la prima volta l’acclamato gioco di Looking Glass Studios al di fuori dell’ambito dei PC.

System Shock

System Shock: mettiti comodo, Hacker

Per coloro privi di alcuna familiarità con il titolo, System Shock ci immerge nel ruolo di un esperto di sicurezza informatica, incaricato di infiltrarsi nel sistema di controllo della stazione orbitale Cittadella, di proprietà della corporazione TriOptimum. Inevitabilmente, la missione incontra ostacoli e il nostro protagonista viene intercettato e persuaso da Edward Diego, dirigente dell’entità aziendale, a compromettere SHODAN, l’entità di intelligenza artificiale che governa la Cittadella. Nonostante il successo dell’incursione, dopo un periodo di ibernazione criogenica, il nostro alter ego emerge sei mesi più tardi per scoprire che SHODAN ha assunto il dominio completo della stazione, trasformandola in un colosso spaziale senza vita, alla deriva e privo di qualsiasi supervisione umana. Ogni abitante è stato eliminato o mutato in entità di aspetto umanoide.

Come precedentemente accennato, a System Shock viene riconosciuta la qualifica di uno dei precursori del genere immersive-sim. Contrariamente ad altri videogiochi che conducono i giocatori attraverso tutorial dettagliati e soluzioni predeterminate, all’interno della Cittadella si gode di una libertà assoluta, permettendo un’esplorazione autonoma dei vari piani. Per ricostruire gli eventi accaduti durante il sonno criogenico, sarà essenziale raccogliere registrazioni audio, comunicazioni elettroniche e documenti disseminati per la stazione. Naturalmente, è fondamentale prestare attenzione ai pericoli, quali robot, entità umanoidi e mutanti, che faranno di tutto per ostacolare il nostro progresso. La libertà offerta dal gioco è paragonabile a quella del suo predecessore del 1994, e nonostante la sua complessità e la facilità con cui si può perdere l’orientamento in un ambiente così articolato, gli immersive-sim moderni sono diventati più accessibili, pur mantenendo una sfida stimolante e ben bilanciata. Il gioco stesso incoraggia un’esplorazione meticolosa di ogni spazio della Cittadella, accettando la possibilità di fallimento senza mai generare frustrazione, un aspetto notevole per un remake di un gioco trentennale. Il System Shock del 2023 (e del 2024) si presenta come un’esperienza piacevole e coinvolgente, sebbene con alcune limitazioni dovute al desiderio di preservare un’atmosfera nostalgica per chi ha apprezzato l’originale. Anche l’ambiente primigenino, con la sua aura distopica che oscilla tra fantascienza e cyberpunk, dove le mega-corporazioni dominano un mondo in declino e dove eventi inquietanti si svolgono nella parte più remota dell’universo, rimane efficace e attuale, conferendo a System Shock un impatto significativo e una rilevanza contemporanea.

Non sei il benvenuto qui

Mantenendo fedeltà alla struttura basilare, la versione aggiornata di System Shock introduce una serie di migliorie che rientrano nella categoria degli aggiornamenti per la qualità dell’esperienza utente. In primo luogo, possiamo osservare un gradevole rinnovamento del comparto visivo, seppur non radicale. Non si tratta di un rifacimento che punta esclusivamente sull’aspetto tecnologico: benché vi sia un’attualizzazione degli scenari di gioco e degli avversari, si preserva un’estetica vintage che conferisce al gioco una fruibilità grafica impeccabile. Gli scenari sono stati ricreati quasi da zero, pur conservando la mesmerizzante estetica originaria. La maggior parte dei miglioramenti, tuttavia, si concentra sull’interfaccia utente, resa di gran lunga più accessibile e intuitiva rispetto alla versione precedente. Anche le composizioni musicali e gli effetti audio sono stati aggiornati, risultando significativamente più contemporanei rispetto all’edizione originale.

Dopo diverse ore di immersione nel gioco, si percepisce di essere di fronte a un titolo noto e familiare, ma che al contempo non risulta gravoso da esplorare. Infatti, sin dai primi istanti, System Shock cattura l’attenzione e trasporta il giocatore in una realtà virtuale dalla quale è quasi arduo distaccarsi. È vero, persistono alcuni aspetti non ottimizzati, come il ritorno tattile delle armi e certe animazioni che sembrano ancorate a un’epoca precedente, ma si tratta di imperfezioni minori che non compromettono l’integrità di un rifacimento che potrebbe essere annoverato tra i migliori rielaborazioni mai concepite. Esplorare i recessi della stazione orbitale, affrontare gli avversari, il senso di compiacimento nel scoprire un percorso alternativo o nel comprendere più a fondo la narrazione dietro SHODAN, rappresenta un’esperienza più gratificante rispetto al passato e si dimostra pronta ad essere accolta anche da una nuova generazione di giocatori che non ha avuto l’opportunità di sperimentare il gioco nella sua forma originaria.

Accetta la venuta del tuo nuovo Signore

A distanza di un anno dal lancio per PC, il rifacimento di System Shock fa il suo ingresso nel mondo delle console, portando per la prima volta l’opera di Warren Spector al di fuori dell’ecosistema dei computer. Questa versione è stata largamente anticipata, in particolare in un’epoca in cui il genere è stato ampiamente accettato, grazie anche a titoli come il franchise di Dishonored e l’introduzione di Prey. Il pubblico è certamente attento e numeroso, e una nuova generazione di giocatori è pronta a confrontarsi con SHODAN e a immergersi nei dettagli di un gioco che ha inciso profondamente nella storia del settore videoludico. Con tali presupposti, l’attesa e l’entusiasmo sono tangibili, e si pone l’interrogativo su come System Shock si comporti effettivamente sulle console.

Grazie a un accesso fornito dall’editore, abbiamo potuto valutare System Shock sulla piattaforma Xbox Series X. Sin dalle prime impressioni, il software si presenta ottimizzato e la versione testata, nonostante l’impossibilità di avviare il gioco online (probabilmente a causa della sua indisponibilità fino al rilascio ufficiale), mostra un frame rate costante a 60 fps senza incontrare problemi significativi durante l’intero gioco. Per quanto concerne l’uso del controller, che rappresenta una sfida notevole, NightDive Studios ha svolto un lavoro encomiabile, assicurando una navigazione fluida e intuitiva sia nei menù che nell’esplorazione. Tuttavia, la sensibilità degli stick analogici, nonostante la calibrazione, necessita di ulteriori aggiustamenti e si sono riscontrati alcuni glitch grafici, che non hanno tuttavia pregiudicato l’esperienza di gioco. In conclusione, il giudizio è decisamente favorevole: il porting si rivela stabile, piacevole da giocare e lascia un’impressione complessivamente positiva.

Piattaforme: PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S

Sviluppatore: Nightdive Studios

Publisher: Prime Matter

System Shock si erge come un pilastro fondamentale nel settore dei videogiochi, un classico che ha raggiunto lo status di culto e che ora si rivolge a una nuova ondata di appassionati. Questi ultimi avranno l’opportunità di immergersi nel magnifico universo originariamente forgiato da Looking Glass Studios e magnificamente reinterpretato da NightDive Studios. Nonostante alcune minime imperfezioni, la conversione per le console si manifesta estremamente robusta e capace di incontrare il favore degli utenti più raffinati: per coloro che sono alla ricerca di un’esperienza coinvolgente che li trasporti in una realtà alternativa, l’invito è a intraprendere questo viaggio. L’esperienza si rivelerà indimenticabile, senza la benché minima ombra di rimpianto.

Alessandro muove i primi passi nei videogiochi grazie a Crash Bandicoot 2 e The Curse of Monkey Island. Il suo genere preferito restano le avventure grafiche e narrative ma ama anche gli sportivi come ad esempio FIFA (dove comunque non sarà mai bravo quanto vorrebbe). Nel tempo libero impreca per i risultati dell'Inter, legge e suona la chitarra