Chiome fluenti e andamenti scolastici sono i due argomenti del dodicesimo episodio della rubrica iriverente e senza peli sulla lingua gestita dal buon Raffo.
Aleee… un nuovo appuntamento del Raffo Senti Qua Onlain! Mi festeggio da solo perché se no non lo fa nessuno, siete proprio cattivi ecco (il 12 giugno era il suo compleanno… porello, ndAlias).
Questo mese parliamo di due argomenti di fortissima attualità e interesse: i miei capelli e la squola. Inoltre avrei voluto parlarvi di quanto sono bravo a giocare a poker online, ma siccome faccio pena penso sia il caso di rimandare.
Sarei diventato ricco se mi avessero dato 1 centesimo per ogni volta che ho pronunciato le seguenti frasi:
– Ciao ti offro da bere o vuoi i soldi direttamente?
– Se non bestemmio guarda…
– Ocio che ti rompo le mani con la faccia
– Ma lo sai che sneverde? – Eh? – Prrrrrrr
– Alias, sei proprio un baluba
Raffo
A BELLI CAPELLI…
Egemonico Raffo,
osservando qualche tua foto su TGM non ho potuto fare a meno di notare una cosa: tu hai tutti i capelli. Non sei stempiato, hai una riga precisa, insomma, sono tutti lì. Perché allora li rasi a zero? Hai idea di quanti uomini più giovani di te sono alle prese con improbabili riporti e disagi psicologici perché di capelli non ne hanno? Tutto ciò non è giusto. È uno spreco: potresti perderli tu e salvare qualche capellone… tanto per te non farebbe differenza. Oppure regalali, vendili, fa qualcosa insomma!
Alessandro “Il capellone”
Caro Alessandro, ti lascio scegliere tra due risposte, vedi tu quella che ti convince di più.
Prima motivazione: devi sapere che io sono un pigrone schifoso, imposto tutta la mia esistenza sul fare meno fatica possibile per ottenere il massimo del risultato. Questo mi porta a dover compiere delle scelte anche sul piano estetico e la rasatura dei capelli è una di queste. Rasandomi i capelli una volta ogni due settimane evito di dover andare da qualcuno per farmeli tagliare, inoltre non devo pensare a pettinarmi la mattina e non c’è bisogno che me li lavi ogni giorno. Certo c’è lo sbattimento di doverseli tagliare, ma è una cosa che non mi porta via più di 5 minuti ogni due settimane… un buon compromesso quindi.
Seconda motivazione: ho cominciato a perdere i capelli all’età di 6 anni, una notte però venni rapito dagli alieni che mi analizzarono e mi offrirono una folta capigliatura a patto di tenere i capelli sempre cortissimi e di andare in andropausa al compimento del decimo anno. Accettai e da allora non ho più avuto problemi… coi capelli.
VIVA LA SQUOLA
Aristocratico Raffo,
succede prima o poi nella vita di un ragazzo di trovarsi di fronte a un dubbio esistenziale. Devi sapere che io sono molto depresso perché – sessualmente parlando – non batto un chiodo. Non che sia brutto: è che c’è troppa concorrenza. Questo si ripercuote anche sul mio andamento scolastico (strano, dovrebbe essere il contrario, ndRaffo) e non sono sicuro di voler proseguire con l’università una volta diplomatomi. Tu cosa faresti?
Iado
Caro Iado, ormai sono passati un botto d’anni da quando mi sono diplomato, ma la mia esperienza in materia è ancora piuttosto solida. Scelsi la scuola per geometri perché ero negato per la matematica e, siccome in quella specializzazione dopo i primi 2 anni non si fa più matematica, decisi di iscrivermi lì. Ovviamente non sapevo che la matematica ce la si portava dietro fino alla fine, solo con altri nomi. Comunque… fu un madornale errore, e non perché fare il geometra sia brutto – tutt’altro – ma perché nella mia classe c’era una sola femmina, e pure racchietta. A dire il vero, in tutto l’istituto non credo ci fossero più di 30 ragazze su centinaia di assatanati aspiranti geometri… era un po’ come in discoteca, solo che non potevi contare sul fatto che una tipa fosse talmente sfasciata di alcool da saltarti addosso, nonostante la sfrenata concorrenza.
Il consiglio che mi sento di darti è di fare l’università, più titoli di studi hai e più hai libertà di fare quello che ti pare: uno con la laurea può fare il muratore ma non il contrario, è questo l’importante. Quindi, siccome devi fare l’università, vedi se c’è un modo per cambiare istituto senza perdere gli anni che hai già fatto e scegline uno che sia stracarico di ragazze… se potessi tornare indietro farei senza il minimo dubbio le magistrali o qualcosa del genere. Tanto puoi stare certo che non dopo manco un anno dall’uscita dalle superiori non ricorderai più un tubazzo di quello che hai imparato: quello che rimarrà saranno i ricordi dei bagordi.