Il silenzio è d’oro: se Wolfenstein II questa frase non la pronuncia così spesso, il secondo DLC del gioco di MachineGames la trasforma in grido di battaglia, stravolgendo le carte in gioco molto di più di quanto fece la storia dedicata al Pistolero Joe. Eppure le basi che tentano di reggere questo nuovo contenuto sono deboli, fragili e direi in parte mal gestite, tanto da risultare in un DLC passeggero, che difficilmente rimane nella testa. Ma procediamo con ordine.
La storia stavolta racconta le gesta di Jessica Valiant, letale assassina che dopo aver perso il marito a causa dei nazisti (anch’egli assassino professionista) decide di ritirarsi dal settore: peccato che la Resistenza è riuscita a identificare i tre malfattori che hanno tolto la vita al suo amato, e quindi Jessica è costretta a indossare di nuovo il suo equipaggiamento (ed abbandonare alcol e disperazione), per cercare una vendetta. Fin dal principio il DLC si differenzia dalla storyline principale e dal precedente contenuto, obbligando il giocatore a procedere in maniera silenziosa: se questo poteva essere un punto di forza, al contrario toglie tutta l’adrenalina che il gioco poteva scatenare, arrivando a creare una sorta di stasi noiosa.
L’abilità in questo DLC di Jessica, chiamata anche Agente Morta Silenziosa, è quella di comprimere il suo petto, permettendo il passaggio in piccole fessure (come già era possibile scegliere nella campagna principale del gioco). Se con Joe avevamo visto la poderosa spallata differenziarsi in piccoli dettagli, stavolta invece nulla di fatto, se non la mancanza di un equipaggiamento dirompente vario (ma state certi che non sarete obbligati ad utilizzare solo la pistola silenziata).
L’amica per la pelle di Jessica è la sua pistola automatica silenziata, capace di uccidere un nemico con un colpo solo (se preso alla testa): ad aggiungersi, un piccolo bullet time si attiverà quando ucciderete un nemico, permettendovi di sparare agilmente all’altro vicino. Queste migliorie vanno a coprire il deficit dato dalla vita della protagonista, davvero poca e capace di resistere a pochi colpi.
L’anima del gioco viene quindi un po’ stravolta, in favore di un gameplay coerente con la storia: questa scelta risulta molto azzeccata, sebbene il contesto in cui va a crearsi è sbagliato e a dir poco non centrato. Il DLC infatti regalerà soltanto un’ora e mezza circa di gioco, tutta smorzata dalla lentezza dello stealth: i tre capitoli che la comporranno andranno a portare Jessica ad uccidere i tre nemici per vendetta, lasciando però il personaggio (esteticamente molto caratterizzato) con una psicologia poco approfondita (salvo alcuni argomenti). Se Joe era un uomo semplice e poteva permettersi una coscienza semplice, questo personaggio invece manca di profondità.
Le cose che si potevano fare erano tante, ci sono angoli di Wolfenstein II che potevano essere esplorati per bene, ma che invece sono stati lasciati impolverati, quasi a strutturare questo DLC con sufficienza, unico voto che riesce a portarsi a casa. Speriamo molto nell’ultimo contenuto che dovrà essere pubblicato.