Bacterica, provato il puzzle game che si fa semplice per diventare geniale

Bacterica

Dopo aver visto Roll Prix, alla Milan Games Week di quest’anno abbiamo avuto modo di approfondire a lungo anche l’altro videogioco di Indie Construction, Bacterica. Quest’ultimo, in sviluppo da più tempo rispetto al “vicino di scrivania” presso il team fondato da Paolo Bragonzi, veterano italiano del settore, è un puzzle game che richiama e fonde fra di loro le meccaniche basilari del cubo di Rubik e del gioco di carte UNO, cercando di prendere il meglio da ognuno per dar vita ad un’esperienza fresca e divertente, pensata principalmente per dispositivi mobili (ma chissà che non possa arrivare un porting per Switch).

Lo scopo del gioco, nei fatti, è piuttosto semplice: tramite l’utilizzo di diverse carte (da qui gli elementi da card game tipici di UNO) bisogna creare delle “infezioni” all’interno dei blocchi di un cubo, che si propagano se trovano dei blocchi adiacenti con lo stesso colore o lo stesso batterio, a patto che un numero minimo di caselle vengano fatte esplodere. Per poter causare la propagazione dell’infezione è necessario che le caselle non siano solo dello stesso colore, ma contengano anche lo stesso batterio. A parole sembra complicato, ma nei fatti non lo è affatto, anzi, il titolo si lascia giocare con un’immediatezza che a tratti è riuscita davvero a colpirci positivamente. Il cubo che rappresenta l’arena di gioco è una sorta di proiezione bidimensionale del cubo di Rubik, con righe e colonne divise in quattro lati e incrociate al centro. Queste righe e colonne possono essere spostate interamente, in modo affine a puzzle game come 2048 e simili, al fine di trovare abbinamenti di colore migliori e propagare ulteriormente l’infezione.

Dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte qualcosa di estremamente colorato e funzionale all’esperienza offerta, oltre che con un buon grado di ottimizzazione, malgrado lo sviluppo sia ancora al 60-70%. Esteticamente, Bacteria ricorda da vicino tanti altri puzzle game usciti sul mercato negli ultimi anni: a differenziarlo sono più che altro alcune vincenti idee di gameplay, per le quali tutto il resto fa da semplice corollario. La strada fatta da Indie Construction dai tempi di PuzzMe, puzzle game basilare pubblicato nel 2013 e rimasto praticamente sconosciuto, è comunque notevole ed evidenzia la grande maturazione compiuta dal piccolo studio, ormai pronto per lanciare progetti più importanti su smartphone e PC.

Bacterica è un titolo semplice ma a modo suo divertente, che parte dalle idee di UNO e del cubo di Rubik per fonderle con una vena da puzzle game casual salita alla ribalta negli ultimi anni grazie a tanti altri progetti. Dove il titolo di Indie Construction prova a cercare una sua identità è nel gameplay, un mix ben realizzato di idee semplici ma geniali. È ancora presto per dire se riuscirà a sfondare: noi agli sviluppatori lo auguriamo, viste le buone premesse.

Nato nello scorso millennio con una console fra le mani e rimasto per molti anni confinato nel mondo distopico della Los Angeles del 2019, ha infine deciso di uscirne per divulgare al mondo intero le sue più grandi passioni: il videogioco in tutte le sue forme, il cinema (quello vero) e Dylan Dog.