Ride 4 Recensione: Gran Turismo su due ruote

RIDE 4

Ride 4 รจ Alpha e Omega, inizio e fine di una generazione che ha visto Milestone portare a compimento quel processo di maturazione produttiva avviato piรน di un lustro fa. Ride 4 รจ, ancora una volta, il โ€œsolitoโ€ Gran Turismo a 2 ruote, riuscendo persino a reintrodurre, in nome e pure concetto, quelle โ€œpatentiโ€ archiviate persino da Polyphony. Ride 4 รจ, senza dubbio, il fiore all’occhiello della softeca della casa Milanese e, in questa recensione, cercheremo di spiegarvi perchรฉ.

Partiamo, come piace a noi, da un poโ€™ di storia. Quella recente, senza arditi salti temporali. Perchรฉ Ride, la serie, รจ un marchio relativamente giovane che, chi vi scrive, ha avuto la fortuna di seguire, giocare e criticare step by step, tra promesse non sempre mantenute e alcune intuizioni sicuramente apprezzabili. Perchรฉ Ride, il primo, lโ€™originale, era un titolo cross gen che, nel 2015, riuscรฌ ad incuriosire, ma non a stupire. E neppure poteva, limitato da un budget evidentemente ridotto per le ambizioni, enormi, custodite negli uffici milanesi. Lโ€™idea, perรฒ, era giร  quella giusta, perchรฉ immaginava una struttura ludica single player evidentemente ispirata allโ€™opera di Yamauchi trasferita dalle quattro alle due ruote. Una suggestione e, forse, in quel momento storico, poco piรน, infranta dai giร  citati limiti tecnici di un engine grafico proprietario poco performante, incapace di stupire anche con il seguito diretto. Eppure, la rotta era tracciata: avvicinarsi al concept di un grande gioco di guida โ€œsimcadeโ€ capace di inglobare quante piรน moto, circuiti e โ€œclassiโ€ diverse restava lโ€™obiettivo primario di Milestone. Quel che mancava, al netto delle giร  citate deficienze grafiche, erano proprio i livelli produttivi fuori scala e, pure, una cura ed un gusto estranei a titoli, se pur ambiziosi, limitati da un budget tuttโ€™altro che smisurato. In questo senso, Ride 3, mi autocito, fu sorprendente: perchรฉ giร  due anni fa, gli sviluppatori avevano tirato fuori dal cilindro un gioco mastodontico, curato nei dettagli e adatto praticamente a chiunque, dallโ€™appassionato al giocatore occasionale, voglia mettersi alla prova con una campagna single player pregna di gare, competizioni e, appunto, passione sfrenata per lโ€™universo su due ruote. ย Il cambio di motore grafico, con un Unreal Engine 4 finalmente sfruttato a dovere dove qualche prova sul campo e sugli asfalti degli altri giochi, aveva consentito di โ€œsfiorareโ€ il miracolo, oggi a portata di mano. Ride 4 รจ un racing simcade AAA nella forma e nei contenuti. Nella struttura e nella filosofia. Nella certificata capacitร  di Milestone di migliorare e di migliorarsi. Ride 4 รจ, probabilmente, il miglior racing dedicato alle corse su due ruote attualmente sul mercato.

Una nuova promessa

Curioso come il rilancio stesso di un intero genere possa trovare spunto dal riciclo di unโ€™idea โ€œvecchiaโ€, abbandonata col tempo dai suoi stessi creatori eppure, alla prova dei fatti, ancora valida. Nei panni di un aspirante pilota professionista, il giocatore sarร  chiamato a scegliere una strada o, meglio, una โ€œregioneโ€ e, da qui, accumulare esperienza e denaro per acquistare nuove moto e partecipare a nuove competizioni. Pronti, partenza, via. Col freno a mano tirato. Perchรฉ, archiviata una primissima gara che funge da piรน classico dei tutorial, sarร  necessario ottenere una sorta di โ€œlicenzaโ€ di guida, esclusiva per ognuna delle tre leghe regionali, con la quale potersi iscrivere alla competizioni vere e proprie. Rispolverando, cosรฌ, il concetto di patente caro a ai primi Gran Turismo, Ride 4 mette sin da subito le cose in chiaro. Non sarร  una passeggiata. Giร  ad un livello di difficoltร  intermedio e con un limitato numero di aiuti alla guida attivati, infatti, il titolo si presenta tosto, con richieste legate a tempi e numero di sorpassi sorprendentemente esigenti e, soprattutto, con una scarsa tolleranza verso lโ€™errore o la distrazione. Spesso, anche solo sfiorare un cordolo in accelerazione porterร  alla fine della prova, evidentemente da ripetere e ripetere e sรฌ, ripetere ancora una volta. Fino a raggiungere la quasi perfezione. La caccia alla patente, proprio come fu per Gran Turismo, si trasforma, cosรฌ, in una sorta di scuola guida tuttโ€™altro che banale e capace di tenere occupato lโ€™aspirante rider per piรน tempo di quanto fosse lecito preventivare. ย Per ogni regione, Asia, Europa e America, bisognerร  per altro ottenere una specifica licenza, cosรฌ come sono specifici gli eventi di ognuna delle 3 leghe, evidentemente diverse per tracciati, location e motociclette dedicate a quello specifico mercato. La progressione, insomma, รจ particolarmente lenta, laboriosa. Faticosa. Non tanto per lโ€™avaria con cui viene elargita esperienza o danaro, ma proprio per lโ€™abilitร  della IA avversaria. Avevamo fatto conoscenza di A.N.N.A giร  in passato. In questa sede, dobbiamo evidenziare come i passi in avanti fatti dallโ€™Artificial Neural Network Agent che governa i piloti siano degni di nota. Vero รจ che permangono i โ€œtreniniโ€, fisiologici dello sport, ma con interessanti variazioni sul tema. Gli avversari cercano di infilarti a destra e a sinistra, leggendo con coraggio traiettorie e variando comportamento sulla base delle situazioni. Ne derivano gare sempre combattute, aperte e incerte, che rendono ogni lega una vera a propria battaglia, da vincere per raggiungere i campionati mondiali di Superbikes e di Endurance. Proprio questa ultima disciplina permette di apprezzare lโ€™evoluzione della fisica e delle leggi โ€œnaturaliโ€ che governano lโ€™universo di Ride 4. Lโ€™usura delle gomme, in primis, influenzata anche dal proprio stile di guida oltre che dalle caratteristiche del bolide utilizzato. E poi, il meteo dinamico e il ciclo giorno/notte, che esaltano un discreto utilizzo dellโ€™HDR e, purtroppo, alcune magagne che intaccano una presentazione visiva di altissimo livello.

Ride 4: una nuova generazione

Per ovvi motivi, la versione di Ride 4 di cui vi stiamo parlando e che abbiamo testato รจ โ€œold generationโ€: in particolare, in questi giorni abbiamo giocato su PS4 Pro collegata ad un pannello Oled LG. La sensazione, anche a fronte di un veloce raffronto con il precedente capitolo, รจ di trovarsi di fronte ad unโ€™evoluzione importante, probabilmente โ€œpensataโ€ per sfruttare, tra qualche mese, la forza bruta dei nuovi e attesi hardware. Una sensazione, certo. Rafforzata da un sensibile miglioramento di texture, shader, modelli poligonali. Dettagli in primo e in secondo piano, che meriterebbero, probabilmente, un sistema di illuminazione piรน avanzato rispetto a quello mostrato ad ottobre 2020. A questo punto, la curiositร  per lโ€™upgrade next gen, previsto per gennaio, รจ davvero tanta. Anche perchรฉ, nonostante le due modalitร  grafiche a disposizione, il consiglio, su console, รจ di ignorare dettaglio e risoluzione per puntare senza dubbio alcuno sulle prestazioni. Ride 4 merita un frame rate granitico, anche se questo vuol dire rinunciare a ย qualche pixel o a qualche ombra. Al contrario, lโ€™esperienza รจ risultata claudicante e poco fluida. Splendido, invece, il sonoro. Non certo per le poche e trascurabili musichette da menu, ma per un campionamento dei โ€œrombiโ€ e delle โ€œurlaโ€ dei motori che, tra tempi, cilindrate e marchi storici, ci ha spesso esaltato, tra ricordi del passato e sogni, bagnati e impossibili, degli showroom del presente. Si parla, in tal senso, di un lavoro notevole, perchรฉ lโ€™attenzione e lo studio dedicato ad ogni singola moto si riflette in termini positivi sulla qualitร  dellโ€™esperienza. Ride 4, bello con riserva da vedere, รจ un racing incredibilmente sorprendente da giocare. Difficile, tosto, richiede manico e conoscenza del mezzo, della gestione dei pesi e dei freni. Richiede un approccio molto fisico, certamente di piรน rispetto ad un MotoGP qualunque o ai precedenti capitoli della serie. Richiede, infine, voglia di โ€œsmanettareโ€ su assetto e componenti dei bolidi, specie ai livelli di difficoltร  piรน elevati. A quanto detto, aggiungete un comparto online classico ma ben strutturato e le tante opzioni legate alla personalizzazione di pilota e casco. Una chicca, nulla di piรน, che completa unโ€™offerta mai cosรฌ ricca. Ride 4 รจ un Gran Turismo su due ruote ed รจ tutto italiano. Che orgoglio, che pregio. Che gioco.

Ride 4 รจ un racing di altissimo livello, capace di rivaleggiare con produzioni AAA legate al mondo dei motori. Nel sotto-settore specifico, quello dei sim dedicati alle due ruote, Ride 4 non ha praticamente rivali, nรฉ interni nรฉ, a maggior ragione esterni. Tecnicamente curato, se pur al netto di alcune โ€œmagagneโ€ probabilmente โ€œnuclearizzateโ€ dagli upgrade in programma per i nuovi hardware, opulente per contenuti, โ€œtostoโ€ รจ solido sul fronte del gameplay. In termini didascalici, al netto dei DLC giร  in programma, Ride 4 offre una carriera lunga e variegata, oltre 200 moto (250+), decine di tracciati (30+) e di varianti. Offre sfide settimanali, personalizzazione infinita e, soprattutto, quella passione infinita piรน volte citata negli articoli dei giochi firmati da Milestone che, con Ride 4, chiude con stile la generazione gettando le basi per il prossimo futuro.

Michele Iurlaro รจ iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti e dei praticanti professionisti. Scrive molto. Scrive troppo. Da troppo tempo