Quattordici anni. Sono passati quattordici anni da che l’originale The World Ends With You ha graziato il doppio schermo del Nintendo DS e dopo quattordici anni la serie si rimanifesta quasi a sorpresa, cercando di mantenere il suo atteggiamento “hip” in un mondo che risulta per molti aspetti diverso da quello di allora. Per assicurarsi che il lancio del nuovo episodio potesse avere maggiori possibilità commerciali, Square Enix si è impegnata al punto di creare una serie anime che andasse a riesplorare e a svecchiare le vicende del capitolo originale, una cartone la cui conclusione culminasse gloriosamente con il lancio della demo del debuttante NEO The World Ends With You.
Ibridare i vari media per ottimizzare l’esposizione dei propri giochi di ruolo (JRPG) è una mossa ormai tipica di Square Enix, ma è anche una strategia di marketing che non le è mai riuscita con troppo successo. La serie evento The World Ends with You: The Animation è stata considerata perlopiù mediocre e le sue potenzialità di colmare il “gap” generazionale e narrativo si sono irrimediabilmente scontrate con un’esecuzione tutt’altro che brillante. In altre parole, NEO The World Ends With You ha dovuto farsi strada nei cuori dei giocatori facendo affidamento quasi esclusivamente sulle proprie forze, un’impresa che è stata coronata da un discreto successo nel settore “consolistico” (qui la nostra recensione dell’iterazione PlayStation 4) e che ora sfocia finalmente le possibilità dei personal computer. L’adattamento PC ha fatto attendere i gamer di tutto il mondo per diversi mesi, lasciando nel dubbio se un simile ritardo sia giustificato o meno da un’esperienza ludica rinnovata e rinvigorita. Per risolvere questa pesante incognita abbiamo collaudato il titolo per voi, ma vi anticipiamo sin da subito che i nostri sentimenti siano alquanto contrastanti.
NEO The World Ends With You: la fine è solamente un nuovo inizio
I giocatori prendono il controllo di Rindo Kanade – “Tamarindo”, nella traduzione italiana – e di Tosai “Fret” Furesawa, due adolescenti di Shibuya che trasudano “giovinezza” da ogni poro: spammano emoticon, si vestono in maniera “cool” e giocano compulsivamente a FantaGo, un’ipotetica versione Square Enix di PokemonGo. La loro esistenza è fatta di pensieri semplici, preoccupazioni mondane, socializzazione leggera: una quotidianità che viene scossa nel momento in cui i due passano a miglior vita o, per essere più precisi, non si immergono nel mondo dei morti dominato da degli “shinigami”/”mietitori” desiderosi di coinvolgere i neo-defunti in un bizzarro gioco a punti.
La regola base di questo gioco è estremamente semplice: le squadre partecipanti devono ottenere punti portando a termine nell’arco di una settimana le missioni assegnate loro dal Game Master, passati i sette giorni il team vincitore potrà vedere esaudito un desiderio, mentre l’ultimo classificato sarà cancellato dall’esistenza. Questo importante presupposto non viene però enunciato esplicitamente ai nuovi arrivati, con il risultato che Rindo e Fret – non certamente dotati di grande acume – si trovano presto ad affidarsi alla guida del bizzarro Sho Minamimoto, personaggio che sarà immediatamente riconosciuto dai veterani della saga.
A complicare il tutto vi sono i “Rumori”, orde di creature che rappresentano le emozioni negative che si condensano nell’area di metropolitana di Tokyo, incarnazioni di quelle passioni che prendono forma attraverso la presenza costante e massiva delle folle di Shibuya. Questi Rumori non sono presenti nel piano esistenziale abitato dai protagonisti, ma basta che loro effettuino uno “Scan” per far comparire dal nulla un plotone di avversari zoomorfi pronti a menar le mani. Squali, gorilla, aquile, rane dai tratti in tutto e per tutto affini all’estetica dei graffiti assalgono dunque i protagonisti, i quali possono difendersi grazie ad alcuni poteri psichici garantiti loro da un’infinità di misteriose spille, le quali rappresentano sia le basi del sistema di combattimento che l’inquadramento attraverso cui leggere l’intera struttura di gioco.
Una spilla per domarli, una per ghermirli
Spille, spille, spille. Le spille sono il cuore dell’intera saga e NEO The World Ends With You non fa che rimarcarne l’importanza: le spille determinano le modalità di attacco dei protagonisti, ma possono anche evolvere, essere scambiate e, in generale, rappresentano un elemento collezionabile che non mancherà di fomentare le tendenze ossessivo-compulsive latenti in qualsiasi gamer. Nell’ottica bellica, le “pins” sono divise per elemento e per funzione, ma complessivamente possono essere catalogate in attacchi rapidi, caricati, di dispiegamento e continuativi, un’ampia gamma di alternative attraverso cui ottimizzare e personalizzare le proprie strategie di combattimento. Ci sono più di 300 spille a disposizione, un numero che supera grandemente la sfera della necessità per sfociare felicemente in una dimensione che ha quasi del feticistico, con la conseguenza che il collezionare e l'”addestrare” le medagliette offra più o meno lo stesso genere di intrattenimento che è tipico del dare la caccia ai Pokémon. Se non bastasse, le variabili messe a disposizione dagli sviluppatori di h.a.n.d. si estendono superando ogni aspettativa, aggiungendo nell’equazione videoludica un’insieme di ulteriori fattori: l’aumento di statistiche ottenuto dopo aver fatto visita ai ristoranti locali, il bonus ottenuto attraverso gli indumenti e le abilità sbloccate esplorando una rete che assume le sembianze di un social network pensato per i deceduti.
Ognuno di questi elementi è caratterizzato da regole e da sfumature tutte sue, con il risultato che schermate di tutorial accompagnano il pubblico ben oltre quanto sia lecito credere. Di fatto, NEO The World Ends With You inizia a rivelare le sue vere potenzialità solamente verso la quarta giornata del “Gioco dei Mietitori”, con la fase introduttiva che termina nel momento in coi al cast principale si unisce l’introversa Nagi, studentessa universitaria dal carattere molto complesso. Da quel momento, le interazioni tra i protagonisti iniziano ad assumere una profondità che nelle fasi iniziali è latente, la trama si velocizza, emergono i primi colpi di scena e si rendono finalmente disponibili tutti gli elementi e le abilità necessarie a fruire appieno l’esperienza di gioco. Si tratta di una curva di apprendimento che certamente può far desistere alcuni giocatori, ma il titolo non manca di specificare sin da subito che il fulcro delle sue meccaniche sia fortemente impernato sulla filosofia “easy to learn, hard to master”, tacitamente predisponendo i gamer a un atteggiamento specifico e ben definito.
Le dinamiche del mondo dei morti
Quello partorito da h.a.n.d. è un gioco relativamente semplice. Non necessariamente facile, ma semplice. Volendo adottare un approccio ludico tendente al passivo, un giocatore può esplorare l’intera trama semplicemente affidandosi a un set di spille ben collaudato e calando la difficoltà per superare gli occasionali scogli rappresentati dai boss di fine livello. Molti degli elementi collaterali presenti nel titolo sono fondamentalmente opzionali e i rari rompicapo che ritmano la narrazione sono tutti estremamente semplici e possono comunque essere risolti andando avanti per tentativi senza che si debba temere alcun genere di ripercussione o malus.
Si tratta di uno stile di gioco perfetto per chi vuole procedere rapidamente nella storia, ma solamente i giocatori più esigenti potranno effettivamente ottenere il massimo da NEO The World Ends With You. Visto superficialmente, il sistema di combattimento ha le sembianze di un “button-mashing” privo di tattica, ma immediatamente ci si rende conto che le battaglie siano tutte dotate di un “ritmo”, di un “groove” che prende forma nel momento in cui si scoprono le catene di combattimenti consecutivi e si impara a sfruttare in maniera efficiente il sistema di combo, il quale si dimostra necessario a sferrare dei potenti attacchi speciali capaci di danneggiare anche la creatura più coriacea.
Risulta altresì evidente che gli sviluppatori fossero consci del fatto che un giocatore navigato avrà comunque pochi problemi a fare piazza pulita dei Rumori, pertanto il JRPG è stato riempito di incentivi che spingono gli utenti a complicarsi la vita. In ogni momento è infatti possibile auto-imporsi degli handicap abbassando artificialmente il livello della propria squadra e/o alterando il livello di difficoltà degli scontri, complicazioni che di contro premiano i più audaci elargendo una maggiore quantità di punti esperienza, maggiori ritorni economici e spille altrimenti introvabili. “Easy to learn, hard to master”.
Quanto raccontato fino adesso non è comunque che la punta dell’iceberg. Ogni personaggio principale è infatti dotato di abilità ESP personali che possono essere adoperate per rievocare ricordi, esplorare la psiche dei personaggi non giocanti e addirittura viaggiare nel tempo. A questo si sommano una serie di talenti condivisi quali la possibilità di imprimere delle suggestioni nella mente dei viventi, peculiarità che offrono minuscole variazioni alla formula consolidata introducendo mini-giochi che infrangono la routine ben prima che questa diventi monotona e noiosa.
The World Ends With Style
Come accennato in apertura, sono passati quattordici anni da che è uscito il The World Ends With You originale e gli anni si sentono tutti. A livello di giocabilità, NEO The World Ends With You è profondamente diverso dal suo predecessore, ma a stile e atmosfera le similitudini sono innumerevoli. Il ritorno del character design di Tetsuya Nomura – meglio noto per il suo lavoro su Kingdom Hearts – e del direttore Tatsuya Kando garantisce una continuità netta con il retaggio della saga, elemento che risulta croce e delizia dell’intera operazione videoludica. Da un certo lato è apprezzabile la fedeltà alle radici, dall’altra il rimando a uno stile di quasi tre lustri fa sfocia in un senso di forzatura ai limiti del manierismo. In altri termini: fa strano vedere dei “boomer” che rievocano un senso di nostalgia attingendo in maniera goffa al gergo della Gen Z.
Ad essere arcaica è anche la presentazione dei dialoghi, i quali sono in buona parte affidati allo stile del romanzo grafico statico, ma anche la gestione della colonna sonora, la quale presenta pezzi musicali dal forte carattere che tuttavia hanno la tendenza a risultare ripetitivi dopo pochissimo tempo. Se queste osservazioni possono sembrare severe, bisogna prendere in considerazione che dai tempi del Nintendo DS i JRPG sono evoluti in molte direzioni, con Persona 5 che è divenuto rapidamente il metro di riferimento a cui guardare quando si va ad analizzare qualsiasi gioco di ruolo ambientato nel mondo reale e contemporaneo (trovate qui la nostra recensione dell’edizione Royal). Considerando le molte similitudini con Persona 5, NEO The World Ends With You non può sfuggire dal temibile confronto e il risultato è inclemente.
Sia chiaro, quello partorito da h.a.n.d. non è un prodotto scadente, tuttavia le sue qualità sono solidamente ancorate a un’era passata e sono debitrici delle alchimie che avevano reso forte un titolo vecchio di due generazioni videoludiche. La conversione PC, inoltre, non aiuta a esaltare il titolo in questione: si tratta praticamente del gioco PS4 adattato alla bene e meglio per girare su computer, con il sistema di mappatura dei comandi per tastiera che è tanto controintuitivo da spingere i gamer a mettere subito mano a un controller. A questo va aggiunto il fatto che, almeno per ora, Square Enix stia distribuendo NEO: The World Ends With You esclusivamente via Epic Games Store, cosa che non mancherà di irritare tutti coloro che avrebbero voluto sperimentare il titolo attraverso altre librerie di gioco.
Piattaforme: PS4, Nintendo Switch, PC
Sviluppatore: h.a.n.d.
Publisher: Square Enix
NEO The World Ends With You è una creatura strana. Il titolo mette a disposizione dalle 50 alle 100 ore di gioco, un sistema di personalizzazione complesso e articolato, nonché una struttura che ha moltissimo da offrire, tuttavia la presentazione manca di precisione e finisce con l’altalenare in maniera scoordinata tra il voler ammaliare i vecchi giocatori (hardcore gamer) e il puntare ad accalappiarne di nuovi (casual gamer). Quello che ne viene fuori è un gioco che può assolutamente essere divertente, ma solo nel momento in cui il giocatore si impegna attivamente ad auto-confezionarsi un’esperienza di gioco che possa piacergli tarando le opzioni in base alle sue necessità e alle sue competenze. Una premura che non si può affatto dare per scontata. Se siete comunque tra coloro capaci di apprezzare questo tipo di approccio, NEO The World Ends With You vi regalerà attimi di sincera gioia e di frenetica adrenalina, dovreste mettervi le mani sopra il prima possibile, ma magari preferendo l’edizione Nintendo Switch a quella PC.