Oxenfree II Lost Signals Recensione: sintonizzarsi con il loop

Indie World Oxenfree II Lost Signals

C’è qualcosa di straordinariamente originale in Oxenfree II Lost Signals. Ci riferiamo all’approccio utilizzato per spiegare il loop, che dopo Deathloop è cambiato radicalmente, con Returnal e tante altre produzioni che lo hanno trasmesso al giocatore. Qui, però, è il contesto a cambiare radicalmente e in modo imprevedibile. E c’è una storia che racconta di una giovane donna che torna a casa dopo tanto tempo, trovandola non più come prima ma cambiata totalmente a causa di un misterioso evento che è costretta a scoprire e svelare. Succede, è la vita: si va avanti e non si può mettere un freno a cosa accade nel mondo.

Con Oxenfree II Lost Signals, sviluppato da Night School Studio e pubblicato da Netflix (già, non sappiamo se lo sapevate, ma il colosso dello streaming internazionale ha finanziato l’opera), incontrare il passato significa inevitabilmente interfacciarsi con dei ricordi che era meglio non rivelare e lasciare in disparte. Anche questo succede, perché è la vita, e come quest’ultima coinvolga l’esistenze altrui è un mistero e l’imprevedibilità, unita a una buona dose di situazioni complesse, non può certamente che raccontarsi in altro modo. Mentre si focalizza sulla scoperta, c’è altro in fondo all’abisso: Night School Studio, dopo lo straordinario successo con il primo capitolo della serie, non poteva fare altro che perdurare nello scopo e abbracciare uno stile e un approccio inimitabili e totali per far scoprire una storia densa e caratteristica, capace al contempo di unire una scrittura solidissima con una parte ludica totalmente migliorata rispetto al passato. Ma procediamo con ordine, dal racconto di tutto.

La storia di una giovane immersa in un mare di ricordi

Cosa significa tornare a casa dopo tanto tempo? Lo ammettiamo, è una domanda che ci poniamo spesso e per scoprire cosa ci sia oltre lo schermo, a volte è necessario farsi un profondo esame di coscienza. Le risposte non saranno spesso entusiastiche e non ci sarà mai qualcuno pronto effettivamente a dirci che abbiamo fatto tutto bene. La storia di Riley, una giovane che torna a Camena, la sua isola natia, parte da un faro. Fermi, non starete pensando a BioShock, non è vero? In effetti, a qualcuno potrebbe ricordarlo e le memorie, come ben sappiamo, agiscono in modo improvviso. Come nel caso di Oxenfree II Lost Signals e nello specifico della sua protagonista, cosa il mondo cela non è mai effettivamente qualcosa di positivo. A Camena, infatti, è accaduto qualcosa di profondamente misterioso: si sono aperte delle voragini spazio temporali capaci d’inghiottire chiunque e lasciarlo alla mercé di un fato burrascoso. Camena è completamente desolata, prosciugata dalla sua stessa linfa vitale e non è rimasto nessuno a poterla sorreggere.

C’è solo Riley, che cammina silenziosa e interrogativa, spaventata da cosa si trova attorno. Spaventata dagli eventi e da quello che potrebbero dar vita, sente un peso nel cuore che non riesce a spiegarsi. Deve risolvere il mistero dell’isola e cercare una risposta nei misteri con cui si ritrova a vivere, prosciugata da una strana entità che permea l’area a tal punto da inghiottirla nell’oscurità. Non potendovi raccontare tutto per non svelare dettagli di trama essenziali per scoprire il racconto di Oxenfree II Lost Signals, sappiate soltanto che il nuovo videogioco sviluppato da Night School Studio adopera in modo intelligente e curato un tipo di narrazione che coinvolge e sorprende dall’inizio alla fine. Oltre a intrattenere, coinvolgere e lasciare con il fiato sospeso, Oxenfree II Lost Signals si presenta con una scrittura struggente e capace, proiettata nel futuro quanto nel presente. Ed è questo il suo punto di forza, considerando il suo approccio totalmente legato alla narrativa. In una cornice che potrebbe ricordare a qualcuno Stranger Things o i thriller più iconici della cinematografia mondiale, Oxenfree II Lost Signals si apre completamente a un approccio narrativo che risulta accomodante e ben integrato al suo interno. C’è una storia che, oltre a offrire un nuovo modo per interfacciarsi con la realtà di Camena, ne delinea i segreti e i misteri, oltre che le storie e le esperienze vissute.

Il contesto utilizzato, infatti, è brillante e ben integrato, molto più delineato rispetto al predecessore in ogni sua sfumatura. C’è un racconto che arrivo al cuore e lascia anestetizzati, sorprendendo per spessore e caratura, mettendo anima e cuore in un approccio al racconto da far impallidire opere certamente più blasonate. Se il precedente Oxenfree vi è rimasto impresso, questo prosieguo, oltre a narrare un fato triste in ogni sfaccettatura, affronta delle tematiche legate ai patemi dell’animo umano davvero interessanti. In un approccio che regala emozioni di vario genere, non potrebbe in effetti esserci di meglio in una storia concentrata sulle esperienze vissute con grande difficoltà, misurate e ben raccontate da Night School Studio con grande attenzione nei confronti dei giocatori.

In tal senso, sono proprio loro che il team intende sorprendere, e non è una novità che questo sia l’obiettivo principale dell’opera. Il racconto, infatti, potrebbe addirittura portare alla mente alcune delle serie televisive più iconiche dell’ultimo decennio. La caratteristica più interessante, inoltre, è che ogni ora all’interno di Oxenfree II Lost Signals pesa come un macigno e anche di più, così tanto da essere insostenibile per chi cerca di alleggerire le spalle e preoccuparsi del futuro. Inevitabilmente, e un po’ perché non potrebbe essere altrimenti, Oxenfree II Lost Signals esegue alla perfezione un racconto che arriva all’obiettivo e lascia sgomenti. C’è da dire, peraltro, che Riley è una protagonista forte, ben caratterizzata e scritta, con molte ansie e paure. A rafforzare il tutto sono certamente i dialoghi. Divertenti, dettagliati e significativi, rappresentano senza dubbio alcuno dei punti di forza della produzione che non possono in assoluto passare in secondo piano, anche dopo tutto gli altri elementi narrativi che migliorano totalmente cosa si è visto in passato con il primo capitolo del franchise, ora più denso e d’impatto.

Tutte le sfumature di Oxenfree II Lost Signals

La nuova produzione di Night School Studio non abbandona l’approccio già usato in passato. Integra in modo unico e particolareggiato, invece, una struttura ludica che arriva all’obiettivo in modo caratteristico. Proprio come i videogiochi di questa caratura, la visuale è a scorrimento, con la telecamera che cambia però la prospettiva indipendentemente dalle situazioni. Oxenfree II Lost Signals, infatti, è un action adventure di gran caratura che s’ispira ad altri titoli del genere, inserendo al suo interno le caratteristiche totalizzanti di altrettante esperienze videoludiche di questa profondità. Nonostante non proponga chissà quali altre novità, il gioco segue il percorso già segnato con il precedente capitolo. Nonostante non cambi poi molto rispetto al passato, resta in ogni caso affascinante.

Più pensato per offrire un’esperienza interattiva, di analisi e soluzione di alcuni enigmi, Oxenfree II Lost Signals approfondisce di gran lunga il game design del precedente e mette il giocatore al comando di una protagonista ben caratterizzata. Un dettaglio oltremodo importante, infatti, è l’utilizzo della radio e delle varie strumentazioni per avanzare all’interno dell’opera e risolvere dei rompicapo non sempre impegnativi, ma comunque ben integrati. Man mano che si avanzerà all’interno dell’esperienza, infatti, aumenteranno di numero e saranno sempre più complessi da portare a compimento. E non è nulla di così grave, ovviamente, specie in un’avventura che mette il giocatore al comando di situazioni complesse e non facili da gestire.

Di sicuro, a dare ulteriore linfa è in generale l’approccio usato per spingere su un game design chiaramente essenziale, ma comunque efficace e ben inserito. Se qualcuno si aspetta però uno sconvolgimento o qualcosa di nuovo, potrebbe rimanerne deluso. In parte perché non si può mutare in alcun modo un sistema che funziona ed è consapevole di cosa intende raccontare al giocatore, ed è sicuramente questo il passaggio più rilevante della produzione. Sia la struttura ludica che il lato narrativo, infatti, si sostengono l’uno con l’altro e riescono in maniera soddisfacente a proporre un videogioco ricco di dettagli e molte sfaccettature.

Sul lato tecnico non abbiamo nulla da eccepire, tanto che è ben integrato. A colpire nel segno, però, è la grafica. Lo è ancora di più, tuttavia, la direzione artistica: ben rappresentata e dettagliata, regala fortissime emozioni e lascia sgomenti, mostrando con molta cura e in maniera particolareggiata le meraviglie di un mondo, quello di Camena, in costante evoluzione e in perenne mutamento. C’è della magia, tanta magia, e colpisce nel segno in modo convincente, rappresentando un reale punto di contatto inedito e totalizzante che lascia con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Oltre a offrire un contesto interessante, che dà al giocatore ulteriori stimoli per scoprire cosa c’è oltre questa storia, ad affascinare è l’isola di Camena in ogni sua sfaccettatura. Non è solo una cartolina, non è solamente un’ambientazione in cui costruire qualcosa, non è soltanto un contesto e non è soprattutto un luogo sprovvisto di meraviglia. C’è la magia, e tanto basta. Quella di Oxenfree II Lost Signals si racconta in modo unico.

 

Piattaforme:  PS4, PS5, PC, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch

Sviluppatore:  Night School Studios

Publisher:  Netflix

Una storia densa e particolareggiata, quella di Oxenfree II Lost Signals. Forte di una narrazione mirata a includere e a far sognare, regala ore di un racconto intenso che arriva all’obiettivo e va oltre, confezionandone uno capace di lasciare di stucco e meravigliare dall’inizio alla fina. La struttura ludica, seppure inalterata, riesce a essere sempre appagante. Da avere assolutamente.   

VOTO: 8.4

 

 

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