Dopo la prima e sconvolgente apparizione al Summer Game Fest, l’Ora Buia avvolge le mura della Gamescom 2023 di Colonia, circondando i visitatori del padiglione business SEGA e invitandoci ad entrare nell’intricatissimo mondo del Tartarus. E come i bravi temerari che siamo, abbiamo avuto modo di sperimentare con mano tutte le novità che ATLUS ha in serbo per Persona 3 Reload, l’attesissimo remake di quello che nel 2006 aprì le danze della “modernizzazione” della serie spin-off nata sotto l’egida di Shin Megami Tensei e che proprio da questo capitolo iniziò un percorso di differenziazione e “fusione” tra l’azione e la strategia dei JRPG e i bivi e le possibilità del dating sim. Pronti per tornare a Tatsumi Port Island?
Persona 3 Reload: Una “Nuova” Luna Nuova
La prova in quel di Colonia è stata suddivisa in ben due fasi distinte, portandoci a passeggio tra i momenti chiave della componente RPG di Persona 3 Reload e dell’esplorazione del Tartarus, la misteriosa torre che governa la venticinquesima “ora nascosta” e permette agli Shadows di invadere la Gekkoukan High School e diffondere la Sindrome dell’Apatia tra gli abitanti dell’isola. A una prima occhiata, il lavoro portato avanti dal team di sviluppo è stato volto a rimodernizzare l’architettura del Tartarus e rendere giustizia a un’ambientazione gotica e surreale che – per le evidenti limitazioni tecniche di PS2 e PSP all’epoca – non aveva ancora sfruttato tutto il suo potenziale. Persona 3 Reload è anche l’occasione perfetta per porre rimedio ad alcune imperfezioni del design del labirinto originale che hanno col tempo reso il Tartarus una delle componenti più controverse di Persona 3 e delle sue due ri-edizioni FES e Portable. Riprendendo quanto visto in Persona 5, loot casuali sotto forma di rami demoniaci sono stati disseminati per i vari piani del labirinto, permettendo al giocatore di ottenere nuovi oggetti per la gestione del party. Inoltre, adesso i punti di interesse come i passaggi ai piani successivi o i teletrasporti per tornare indietro sono ben delineati e caratterizzati da animazioni facili da notare, cercando di sopperire a quel senso di dispersione che nei piani superiori della torre rendevano l’esplorazione frustrante e poco divertente.
E parlando di elementi tirati a lucido, impossibile non esprimersi sulla resa estetica del titolo. Benché Febbraio 2024 sia ancora molto lontano e da qui al rilascio ci separano ore e ore di polishing aggiuntivo, quanto visto in questi primi 45 minuti di Persona 3 Reload ci hanno sbalordito. L’intera interfaccia grafica è stata ricostruita seguendo gli stili e le tecniche artistiche che hanno reso Persona 5 uno dei titoli con la User Experience più affascinanti della scorsa generazione. Dai menu, ai ritratti dei protagonisti, alle personae evocabili, fino agli Shadow minori affrontabili dentro Tartarus, ogni elemento presente splende di rinnovata bellezza, mantenendo allo stesso tempo la continuità con il mood e l’estetica figlia dei primi anni 2000. Un po’ come aprire una scatola di cd rimasta per anni in soffitta, con dentro le compilation del Festivalbar, e riascoltarle in una versione ri-arrangiata e di qualità superiore. I fan di lunga delle serie Persona faranno un salto indietro di qualche anno e avranno qualche magone nostalgico, mentre chi si è avvicinato alla serie con Joker e i ladri fantasma potranno immergersi in una nuova avventura senza farsi distrarre dall’anacronismo di certi design ormai datati e trattare Persona 3 Reload come… un nuovo inizio.
Treno in arrivo al binario 666, allontanarsi a gambe levate
Dopo una prima parte dedicata all’esplorazione del Tartarus e una ripassata delle meccaniche principali del gameplay, la seconda sezione della demo ci ha permesso di affrontare la prima vera missione libera del gioco ambientata all’interno della stazione di Tatsumi Port Island durante l’Ora Buia. In questi 25 minuti circa, Makoto, Yukari e Junpei esplorano un vagone spettrale alla ricerca dell’anomalia responsabile del malessere di massa, ignari del pericolo a cui andranno incontro. Occasione perfetta per giochicchiare con il combat system e dare un’occhiata ad alcune delle accortezze di Quality of Life implementate. Per esempio, l’intero moveset è stato aggiornato andando quindi ad includere mosse come Eiha e Kouha e fornendo più opzioni offensive e affidabili a personae che in passato potevano usufruire di tecniche dall’elemento sacro o maledetto dal funzionamento “luck based” e che affidava l’uccisione di un nemico al semplice lancio di un dado.
E nel caso di altre meccaniche riprese dalle ultime iterazioni della serie, la possibilità di passare il turno ai propri alleati tramite la Staffetta (in questo caso chiamata Shifting) permette ai giocatori più abili di ottenere un vantaggio e una libertà d’azione non indifferente, creando concatenazioni di turni costanti fino ad arrivare a un Attacco Totale devastante e che – al termine della battaglia – darà il via allo Shuffle Time, meccanica già presente nel Persona 3 originale ma che in questo caso adotta un funzionamento molto più simile a quello visto nel quarto capitolo, abbandonando quindi la casualità per permettere al giocatore di scegliere la ricompensa più adatta alle sue esigenze, che si tratti di un Persona nuovo di zecca utile per le fusioni, oppure particolari buff da utilizzare all’interno del Tartarus. Anche l’introduzione del boss è stata completamente rivisitata, passando dalla rapida interazione in stile visual novel dell’originale a una cutscene di alta qualità che permette alla creatura di mostrare la propria personalità, prima di essere ridotta a brandelli. Speriamo inoltre che questo trattamento venga riservato a tutti i maggiori antagonisti del titolo, in modo da sopperire al pacing altalentante che in passato rendeva alcuni degli scontri sulla carta ricchi di significato e pathos delle semplici formalità.
Piattaforme: PC, PS5, PS4, Xbox Series X|S, Xbox One
Sviluppatore: ATLUS
Publisher: ATLUS, SEGA
Data D’uscita: 2 Febbraio 2024
Entrare all’interno della sala per la prova di Persona 3 Reload per poi uscire dopo appena 45 minuti è stato traumatico e sotto certi aspetti uno scherzo crudele da parte di SEGA e ATLUS. Ironia a parte, quanto presentato alla gamescom 2023 ha il potenziale di essere una somma di tutto il percorso fatto dagli sviluppatori a partire da quel 13 Luglio 2006 – anno d’uscita della prima versione di P3 – fino ad oggi, ma potrebbe anche avvicinarsi a quella tanto richiesta ma mai concretizzata “Versione definitiva” del gioco. Certo, molti potrebbero non digerire l’esclusione degli scenari presenti in FES o del secondo personaggio giocabile “FeMC” di Portable, e ci sono ancora tante incognite e dubbi, prima fra tutte l’impostazione narrativa di alcuni scenari che nell’originale venivano abbozzati in fretta e furia o se vedremo delle effettive aggiunte in termini di contenuti: restiamo fiduciosi in un risultato finale che perlomeno ci farà “ricordare” le origini che hanno posto le basi per il successo planetario ottenuto dalla serie negli ultimi anni.