Rise of the Ronin è sicuramente una delle produzioni più affascinanti e interessanti mostrate durate i The Game Awards 2023 di quest’anno. Del resto, quando uno studio di sviluppo come il Team Ninja si mette a lavorare su una produzione così ambiziosa è anche lecito aspettarsi grandi cose, specialmente se si è appassionati di action-GDR e di souls-like in particolare. Reduci dal buon successo di Wo Long Fally Dynasty, i ragazzi del team fondato nell’ormai lontanissimo 1995 dal maestro Itagaki si sono messi subito a lavoro su una nuova produzione, scomodando un altro amatissimo e importante periodo storico, che come al solito sembra destinato a fare da sfondo alle avventure del protagonista dell’opera: il Giappone feudale.
Dopo la Cina del periodo dei Tre Regni, il nuovo scenario è dunque una location molto apprezzata dalla stragrande maggioranza degli appassionati della sfera videoludica e non e da quel poco che abbiamo carpito dal trailer di presentazione sembra proprio che il valore storico e narrativo sarà uno dei capisaldi dell’intera struttura di gioco. Fortunatamente, il trailer ha anche svelato la data d’uscita ufficiale in cui potremo iniziare a viaggiare in compagnia del nostro fido destriero tra sangue, morte, tradimenti e onore: il 22 marzo. Ricordiamo, inoltre, che al momento Rise of the Ronin è previsto in uscita soltanto su PS5, mentre non sono stati fatti riferimenti a eventuali altre versioni del gioco, che magari potrebbero arrivare in futuro.
Rise of the Ronin: onore, gloria, redenzione
L’impianto narrativo di Rise of the Ronin sembra avere tutte le carte in regola per rappresentare un forte punto di rottura con il passato recente dell’azienda. Non è un mistero che, in particolare Nioh e Nioh 2 e decisamente di meno con Wo Long, Team Ninja abbia sempre prediletto un approccio leggero per quanto riguarda la narrazione, che ha sempre, in maniera più o meno evidente da produzione in produzione, rappresentato un po’ una sorta di collante per le avventure raccontate, senza però mai risultare il fulcro principale delle esperienze ludiche offerte. Per farla breve, abbiamo sempre un po’ avuto quella sensazione che il team di sviluppo fosse concentrato maggiormente sul gameplay e sulle dinamiche di combattimento piuttosto che sulle storie da raccontare, ma che comunque non hanno mai mancato l’appuntamento per risultare affascinanti e accattivanti, specialmente considerando la forte componente paranormale e folkloristica alla base.
In Rise of the Ronin, però, il cambio di direzione sembra evidente. Nell’esclusiva PS5 in arrivo nei prossimi mesi, infatti, il comparto narrativo e tematico dell’avventura sembra avere un ruolo più centrale e meno di contorno, cosa che si evince anche dagli spezzoni di storia che vengono raccontati durante il trailer mostrato ai TGA. Verso il calare del diciannovesimo secolo, il Giappone era imbrigliato in una morsa di sangue, guerre e distruzione, ed è proprio in questo arido contesto narrativo che si muove la storia del protagonista, un valoroso samurai che sembra avere nello sguardo quella miccia tipica degli eroi. Nel corso del trailer ci ha colpito anche la presenza di un alleato, che spesso e volentieri spalleggia l’eroe e che, magari, potrebbe anche risultare più di una semplice spalla nel corso dell’avventura, ma siamo rimasti sorpresi in positivo anche nel constatare la quasi totale assenza di mire sovrannaturali in seno al racconto, cosa che conferma ancora di più la nostra idea di base relativa alla voglia del team di sviluppo nel fare un cambio di rotta decisamente importante con questo nuovo progetto.
Parola d’ordine: libertà
La cosa che ci ha maggiormente stupiti di questo trailer è la grande libertà di azione e movimento che sembra essere intrisa nel cuore della produzione. Il Giappone feudale è un’ambientazione già di per sé affascinante e ricca di spunti di interesse, con picchi artistici imponenti, e saper trattare il materiale in questione con grande abilità è una skill importante, oltre che un potenziale punto di vantaggio non indifferente. Proprio da questo punto di vista, Team Ninja sembra aver svolto un grandissimo lavoro e non vediamo sinceramente l’ora di poter provare con mano quello che sembra un percorso creativo di grande spessore. Uno degli aspetti più ricchi della produzione sembra proprio essere il level design e lo si capisce tanto analizzando la conformazione delle mappe tanto il movimento tridimensionale che sembra accompagnare il movimento del giocatore. Le mappe che abbiamo visto nel trailer sembrano offrire, infatti, una verticalità spaventosa e mai vista prima nelle produzioni del Team Ninja, una verticalità accennata soltanto in Wo Long e qui sembra aver trovato la propria sublimazione.
Le sequenze mostrate hanno evidenziato una grandissima libertà di approccio all’esplorazione, che sembra essere uno degli aspetti più importanti della produzione. In Rise of the Ronin è possibile muoversi lungo quelle che sembrano delle mappe molto ampie con un cavallo, che funge da “mezzo di trasporto” principale, ma è anche possibile affidarsi ad altri strumenti, alcuni dei quali molto scenici, per spostarsi rapidamente da una zona e l’altra delle aree di gioco. Può sembrare banale, ma considerando la natura del gioco, questo nuovo approccio e questa enorme verticalità sono due fattori che dal nostro punto di vista potranno giocare un ruolo fondamentale nella buona riuscita del progetto, e non vediamo l’ora di poterle testare in maniera diretta nel corso dei prossimi mesi. Quello che non ci ha convinto del tutto, invero, è il comparto audiovisivo. A un primo sguardo, Rise of the Ronin sembra molto (forse troppo) in linea con le vecchie produzioni di Team Ninja e considerando anche la natura esclusivamente next-gen, ci saremmo aspettati forse qualcosina in più.
Spettacolare e spietato: un combat system che ci piace
Tenendo fede a quanto già intravisto nei suoi lavori precedenti, Team Ninja, per il suo Rise of the Ronin, ha optato ancora una volta per un sistema di combattimento frenetico, spettacolare e super variegato. I due minuti che hanno accompagnato la presentazione del gioco hanno evidenziato uno stilema ludico molto simile a quanto visto con i due Nioh e con Wo Long, con il protagonista che sembra poter fare affidamento su un gran numero di armi per potersi fare strada attraverso le numerose e spietate truppe nemiche.
Proprio sul discorso delle armi, Team Ninja ha voluto subito precisare che in Rise of the Ronin il numero di strumenti mortali sarà veramente molto nutrito, e non soltanto per quel che riguarda il numero e le tipologie delle armi bianche. Come da tradizione per Team Ninja, il protagonista di Rise of the Ronin può imbracciare anche armi da fuoco, oggetti da lancio e, da quel che sembra, può fare affidamento anche su strumenti di potenziamento delle armi, come buff elementali e via dicendo che possono far aumentare non poco le soluzioni in battaglia per i giocatori, ma non soltanto. Considerando quanto abbiamo visto, sembra che il protagonista possa usare anche alcuni elementi ambientali per tirare giù i suoi avversari, e questo è un dettaglio di non poco conto, soprattutto considerando quello che sembra un cronico vizio di risultare quasi sempre in svantaggio numerico durante le battaglie.
Quello di cui abbiamo visto poco, ma su cui però nutriamo anche pochi dubbi considerando la software house di riferimento, sono le boss fight. Senza quella presenza di creature mostruose, figlie del folklore e delle leggende e volutamente gigantesche e fuori dal comune, siamo convinti che il sistema di boss fight possa essere in Rise of The Ronin un po’ più in stile Sekiro e, perché no, rimanendo in tema nipponico, Ghost of Tsushima, con lo scambio di colpi e l’abilità nel parare gli attacchi avversari che diventano gli strumenti migliori per poter portare a casa la pelle.
Lo sappiamo, è presto per dirlo e questi quattro mesi che ci sperarono dall’uscita del gioco potrebbero raccontarci una storia diversa, ma nel complesso la sensazione che ci siamo fatti è molto buona, e non vediamo l’ora di potervi confermare tutto durante le prossime settimane, magari quando riusciremo anche a capire se le fiamme intorno alla spada del protagonista siano di natura magica o appartenenti a un gruppo di jutsu utilizzabili data l’appartenenza a un ordine di guerrieri che potrebbe anche poter adottare un approccio più aperto alle battaglie, ma al momento pensiamo chela prima ipotesi sia quella più plausibile.
Piattaforme: PS5
Sviluppatore: Team Ninja
Publisher: Koei Tecmo
Questo primo contatto più approfondito con Rise of the Ronin ci ha lasciato delle ottime sensazioni. Il nuovo titolo di Team Ninja sembra avere tutto al posto giusto per rappresentare un nuovo punto di partenza per la compagnia e non vediamo l’ora di poter capire quanto, più nello specifico, gli sviluppatori hanno deciso di osare nello sviluppo di un’avventura che sembra avere un grande potenziale. Noi, intanto, stiamo già contando i giorni che ci separano dal 22 marzo. E voi?