Princess Peach Showtime Provato

Princess Peach Showtime Provato: luci, sipario, Peach!

L’anno che per molte previsioni e analisi avrebbe dovuto segnare la fine dell’era di Nintendo Switch si sta invece rivelando come uno dei loro periodi più proficui. Tra remake e ritorni inaspettati come Another Code, Paper Mario e la serie Mario & Donkey Kong, alla lunga sequela di titoli previsti per questo 2024 vediamo anche l’arrivo, dopo ben 19 anni, di un nuovo titolo con protagonista la Principessa Peach. Ma questa volta, piuttosto che ribaltare i ruoli e correre in soccorso di Mario, la principessa del regno dei funghi prenderà parte ad una performance tutta sua. E grazie all’invito di Nintendo Italia abbiamo partecipato ad un evento di preview che ci ha permesso di mettere mano sui primissimi livelli di Princess Peach Showtime!

Si può avere una vacanza tranquilla… per 5 minuti?!

Princess Peach Showtime continua l’eterna tradizione di casa Nintendo nel torturare la psiche dei propri beniamini, offrendogli in un primo momento una vacanza da sogno in un luogo mai visto prima, per poi privarli della loro sanità mentale con un’avventura tutt’altro che rilassante. Se in Luigi’s Mansion abbiamo hotel spettrali infestati da fantasmi, in Super Mario Sunshine abbiamo l’Isola Delfina, in questo titolo la Principessa Peach e i suoi fidati Toad vengono invitati a partecipare ad una speciale performance teatrale al Teatro Splendente. La location molto elegante e degna per una reale porta l’hype per la recita a mille fino all’ingresso all’interno della struttura. Silenzio, luci spente e l’atmosfera cambia e da buio pesto appare un portale dalla quale esce la diabolica e assolutamente divina strega Uva Spina, che prende in ostaggio la principessa e il resto dell’edificio, rivendicandolo in nome della sua compagnia teatrale: “La Compagnia dei Mosti”.

Persa la corona e l’unica via di fuga, l’unica speranza per Peach risiede nell’alleanza con una simpatica custode del teatro Stella e nell’esplorazione dei vari piani e dei vari spettacoli presenti all’interno del teatro, e che uno dopo l’altro verranno sabotati dalla Compagnia dei Mosti. Questa la premessa generale. Ora, al di là della geniale idea di giocare con gli opposti tra Pesca e Uva sia a livello di personalità dei protagonisti che di cromatica, siamo comunque di fronte a una storia semplice e facile da comprendere e che fa più da apripista per il gameplay pad alla mano. Tuttavia, ammetto di essere particolarmente interessato sulla messa in scena dei vari stage che – come vedremo durante il gameplay – spizzano personalità e creatività da ogni inquadratura, set e costume.

Princess Peach Provato

Princess Peach Showtime: Peach-i, Peach-i, performance

La nostra prova è cominciata all’interno dell’atrio principale del Teatro Splendente, un mega hub su più piani che – un po’ come in Crash Bandicoot 3: Warped – presenta una selezione di 4 livelli da affrontare a proprio piacimento. La sessione si è concentrata sull’esplorazione di quelli che possiamo definire i livelli tutorial del gioco dedicati all’apprendimento delle meccaniche di gioco base e dello schema di controllo. Princess Peach Showtime utilizza uno schema piuttosto semplice: DPad o la levetta analogica sinistra per muoversi, A per saltare e B per utilizzare l’abilità speciale di Peach, che nella sua forma base è in grado di utilizzare il fiocco di Stella per interagire con l’ambiente circostante, aiutare gli NPC e affrontare i nemici più semplici.

Un momento… forma base? Perché ne esistono altre? Ebbene sì, per poter superare le prove insidiose e le truppe più pericolose della Compagnia dei Mosti, Peach e Stella avranno bisogno di un piccolo power up. All’interno dei livelli sono infatti presenti dei piccoli altarini in cui assistere ad una trasformazione in puro stile majokko e che – a seconda dell’ambientazione e del tema – sbloccherà nuove abilità speciali. Per esempio, Peach spadaccina è in grado di eliminare gli ostacoli più insidiosi ed effettuare schivate spettacolari ; Peach ninja può agire con scaltrezza e velocità mimetizzandosi tra i muri, effettuando wall jumps e eliminando i nemici con i suoi kunai; Peach cowgirl imprigiona i suoi nemici nella morsa del suo lazo; e Peach pasticcera… Per ora non parliamo di Peach pasticcera.

Queste e molte altre trasformazioni (al momento siamo a ben 10 forme rivelate) si suppone verranno distribuite all’interno di un game design che non disdegna in nessun modo l’eterogeneità, anzi. Vero che alla fine abbiamo giocato solo 4 livelli introduttivi, tuttavia siamo stati incredibilmente colpiti dalla varietà di situazioni, dinamiche e soprattutto interazioni tra il giocatore e il mondo di gioco. In un momento ci sembrava di giocare ad un collect-a-thon esplorativo alla ricerca di stelle e fiocchi sparsi o nascosti in modo astuto per il livello, in un altro momento abbiamo inseguito  il boss utilizzando le tecniche ninjutsu per animare un’ammasso di rocce, e in un altro ancora abbiamo creato la torta perfetta grazie alla sacca poche gigante di Peach pasticcera. Un mix di generi che non vediamo l’ora di esplorare una volta che il gioco arriverà sul mercato nella sua forma finale, che potrebbe riservare anche qualche chicca per i fan più “hardcore” del genere platform/adventure.

Piattaforma: Nintendo Switch
Sviluppatore: Nintendo
Editor: Nintendo
Data di uscita: 22 marzo 2024

Princess Peach Showtime si presenta ad una prima occhiata come un titolo di facile approccio, grazie ai suoi controlli basilari e al suo mood leggero e stiloso. Tuttavia mai giudicare una performance dalla sua interprete, perché Peach sa il fatto suo e ci ha mostrato i primi segnali di un titolo molto interessante. Tra trasformazioni dai colori sgargianti, una messa in scena che va a omaggiare i vari stili che hanno segnato la storia del mondo del teatro e una potenziale sfida avanzata per chi vorrà ottenere il 100% di ciò che il titolo offre, la nuova avventura di Nintendo potrebbe stupire anche i più scettici.

Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina".

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