Con le sue 34 milioni di copie vendute, GTA V ĆØ entrato di diritto nell’olimpo dei titoli di maggior successo nella storia dei videogiochi. Un risultato straordinario se pensiamo che fino a oggi era disponibile solo su PS3 e Xbox 360. Ma la lunga maratona dell’opera magna firmata Rockstar North ĆØ ben lungi dall’essersi conclusa: arriva infatti in questi giorni l’attesa versione per PS4 e Xbox One, mentre per fine gennaio anche l’utenza PC potrĆ finalmente mettere mano su questa incensata produzione, che probabilmente rappresenta a tutt’oggi uno dei migliori esempi di open world mai prodotti. Noi stessi lo abbiamo premiato con votazione fra le più elevate mai conferite su GamesVillage.it e non abbiamo assolutamente cambiato idea in merito. Nonostante l’uscita di nuove produzioni sul genere, come l’assai controverso Watch Dogs, nessuno pare sia riuscito a impensierire anche solo lontanamente l’ultimo parto dei fratelli Houser.
Il perché di tanto successo non è facilmente riassumibile in poche righe. Di certo hanno contribuito un gameplay eccellente, affiancato da una realizzazione tecnica assolutamente straordinaria. Pur dovendo sottostare alle evidenti limitazioni dei vetusti hardware di Xbox 360 e PS3, gli sviluppatori sono riusciti a mettere assieme un mondo incredibilmente vivo e semplicemente straordinario nella sua complessità e varietà . A partire dai grattacieli della downtown di Los Santos fino alle verdeggianti foreste di Blaine County, non una sola area è stata trascurata, arrivando persino a riprodurre i fondali oceanici così come la curvatura terrestre.
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Ora si fa sul serio
Nonostante quanto appena scritto, non facciamo fatica a immaginare quanto deve essere stato difficile per i creativi di Rockstar mettere un freno all’aspetto visivo, dovendo comunque confrontarsi con GPU arcaiche e, soprattutto, un quantitativo di RAM al limite del ridicolo per gli standard odierni. Forse molti hanno dimenticato che entrambe le piattaforme old gen bazzicavano nell’area dei 512 MB di RAM, neanche utilizzabili completamente. Anche per questo GTA V ĆØ quasi un miracolo di programmazione, specialmente alla luce di certe uscite degli ultimi mesi, che in quanto a ottimizzazione ci hanno lasciato decisamente perplessi. Ma con una base tanto eccellente, l’idea di poter esprimere al meglio le potenzialitĆ del gioco deve essere balenata fin da subito negli uffici di Rockstar, ben prima del tanto atteso annuncio ufficiale (che ĆØ arrivato solo all’E3 di quest’anno). Non ĆØ un mistero che le voci in merito a una conversione per PS4, Xbox One e PC si siano rincorse per mesi, e in fondo per noi dell’ambiente questo ĆØ sempre stato un po’ il segreto di Pulcinella. Ma alla vista del primo trailer ci ĆØ davvero esploso il cervello, perchĆ© ĆØ vero che forse sono usciti fin troppi āremasterā quest’anno, ma di questi, quanti davvero si possono considerare riusciti? A dirla tutta, probabilmente solo The Last of Us ha davvero toccato le vette dell’eccellenza, forte dei suoi 1080p a 60 fps. Da GTA V non pretendevamo certo i mitici (e spesso irraggiungibili) sessanta fotogrammi al secondo, ma dobbiamo ammetterlo, dopo aver provato con mano il gioco, un paio di settimane fa, un primate peloso ci ĆØ salito sulla spalla per non scenderne più.
[quotedx]Rockstar ha letteralmente restaurato ogni singolo dettaglio del gioco[/quotedx]
Infilato il Blu-ray dentro la PS4 e atteso il non proprio brevissimo tempo di installazione (e relativo download della patch da 1 giga e passa), ci siamo ritrovati nella nostra adorata Los Santos, più bella e dettagliata che mai. GiĆ , perchĆ© Rockstar ha letteralmente restaurato ogni singolo dettaglio del gioco, lasciano poco e nulla al caso. Ci sono davvero tantissimi miglioramenti visivi, alcuni certamente meno appariscenti di altri, ma comunque significativi. Anzitutto quel che colpisce subito immediatamente ĆØ l’estrema pulizia dell’immagine: il Full HD ĆØ tutta un’altra cosa rispetto ai 720p della vecchia generazione, come passare dal digitale terrestre al Blu-ray, se ci concedete il paragone. A migliorare ulteriormente questo aspetto troviamo un buon filtro antialias, a occhio croce una qualche soluzione proprietaria che nella maggior parte dei casi riesce a cancellare ogni traccia di scalettature. Persino i tralicci della corrente elettrica vengono renderizzati con una impressionante precisione, ma ovviamente non ĆØ sempre cosƬ. Come per tutti questi algoritmi software, ogni tanto ĆØ possibile notare un po’ di ārumoreā nei dettagli più minuti e qualche seghettatura, specie nelle linee verticali. Alcuni pixel āballanoā anche intorno ai dettagli cromati, ma ribadiamo, stiamo proprio cercando il pelo nell’uovo, poichĆ© nel 99% dei casi non c’ĆØ davvero nulla di cui lamentarsi.
Degno di lode poi il lavoro operato sulle texture, la cui risoluzione ĆØ stata immensamente migliorata e bisogna davvero avvicinarsi parecchio per vederne di sgranate. Qui di certo ha contribuito avere a disposizione diversi GB di memoria da riempire. Ciò detto, sappiamo bene che pur avendo tutta la RAM di questo mondo bisogna sempre basarsi sullo streaming per gestire la spropositata quantitĆ di dati che un GTA qualsiasi vomita a ogni passo. Se il motore non ĆØ più che perfetto si possono incappare in magagne d’ogni genere, come texture che caricano lentamente, oggetti che appaiono dal nulla, altri che cambiano di dettaglio improvvisamente e via discorrendo. Sotto questo aspetto GTA V era giĆ ottimo al suo esordio, ma ora ĆØ ancora meglio, potendo vantare oltretutto una profonditĆ di rendering praticamente raddoppiata, tanto che ĆØ possibile scorgere edifici e costruzioni a distanze siderali. Questo non significa che di tanto in tanto non si notino i problemi appena esposti: non esiste ancora un titolo open world che ne sia completamente esente, ma in generale il risultato ottenuto da Rockstar lascia adito a ben poche critiche.
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Un DualShock 4 pieno di magia
Che Rockstar abbia un debole per le piattaforme Sony ĆØ ormai assodato, tanto ĆØ vero che in GTA V troviamo un supporto al DualShock 4 a dir poco completo. Abbiamo quindi una lightbar che cambia colore a seconda dei personaggi e che lampeggia di rosso-blu quando ci troviamo inseguiti dalla polizia. Inoltre dall’altoparlante del pad arrivano tutte le chiamate al cellulare, un vero tocco di classe. Interessante anche l’utilizzo del touchpad, che permette di passare rapidamente da un’arma all’altra o di cambiare stazione con un semplice movimento verso il basso. Inoltre, premendolo si accede a un menu rapido estremamente comodo,con il quale selezionare gli obiettivi più importanti, senza dover passare ogni volta dalla mappa.[/box_articoli]
Bisogna anche considerare il notevole balzo avanti in termini di illuminazione globale, decisamente più precisa e realistica, con riflessi e rifrazioni prima del tutto assenti, specialmente sui veicoli. Lo si nota soprattutto quando piove in notturna, con le luci che si riflettono sulle pozze d’acqua: non siamo a livello di InFamous: Secondo Son, che simulava il comportamento fisico della luce, ma il risultato rimane indubbiamente notevole. Rockstar ha anche aggiunto un effetto di profonditĆ di campo per aumentare la resa cinematografica di alcune scene, ma se la cosa non dovesse risultare di vostro gradimento, potrete persino disabilitarla.
In tutto questo bisogna spendere un paio di parole sul frame rate: ve lo diciamo subito, i 30 fps fissi ci sono, ma non ovunque. Abbiamo notato diversi cali durante gli spostamenti in auto per le strade di Los Santos, quasi del tutto localizzati nelle aree urbane con maggiore densitĆ di traffico e specie nei movimenti orizzontali della camera (in pratica quasi si prende una curva). Non ĆØ una situazione drammatica e comunque il motore tiene botta molto meglio rispetto alla old-gen, inoltre nelle zone rurali il tutto fila via liscio e senza rallentamenti di alcun genere, anche dove la vegetazioni si fa più fitta. Ecco, questo ĆØ un altro dettaglio non da poco, perchĆ© in quanto a erba e fogliame, il balzo in avanti ĆØ mostruoso, ci sono aree strapiene di vegetazione, dove prima invece non trovavamo che texture poco definite e qualche bitmap a ricoprire il tutto. Insomma, Rockstar non si ĆØ risparmiata per nulla e ha lavorato duramente per arrivare al miglior risultato possibile, ma non si ĆØ fermata solo all’apparenza e ha voluto offrire quello che molti giocatori chiedevano da tempo, la prima persona.
Con gli occhi di Trevor
Giocare in prima persona a GTA V ĆØ davvero un’esperienza che cambia moltissimo la percezione del mondo di gioco e del gameplay in generale. Quando ci si muove a piedi si avverte subito il bisogno di ritrovare movimenti più consoni a questa visuale e per fortuna gli sviluppatori hanno inserito una miriade di configurazioni, fra le quali abbiamo trovato particolarmente confortante quella FPS, ma ĆØ davvero questione di gusti personali. Si può anche decidere di abilitare o meno l’iron sight, di attivare la terza persona in copertura o durante le capriole.Ā Insomma, non manca davvero nulla, ivi compresa la sensibilitĆ legata ai movimenti di mira e camera, nonchĆ© l’ampiezza del campo visivo (altresƬ noto come FoV). Per testare al meglio questa nuova modalitĆ abbiamo speso non meno di una decina d’ore giocando solo ed esclusivamente in prima persona.
[quotedx]quando piove i vetri rimangono completamente asciutti[/quotedx]
Non ĆØ stato semplicissimo, specie all’inizio, ma una volta presa la mano ĆØ quasi difficile tornare indietro, tranne per un particolare ā non da poco ā la guida. Controllare i mezzi non ĆØ cosƬ complicato, anzi, per certi versi l’immersione ne guadagna tantissimo, anche perchĆ© ognuno di questi vanta un cruscotto perfettamente funzionante, dal fine tutt’altro che estetico. Il problema ĆØ che alcuni veicoli sono troppo bassi o troppo alti o, ancora, offrono una visuale eccessivamente ristretta, complicandone non poco il controllo su strada. In certi frangenti si fa fatica a vedere la carreggiata, tanto che alla fine sono le moto quelle che ne guadagnano in questi frangenti, non avendo la costrizione di un abitacolo. In più ĆØ difficile trascurare il fatto che gli specchietti siano puramente estetici, non mostrando praticamente nulla di quello che accade alle nostre spalle. All’atto pratico, anche una banale retromarcia può trasformarsi in un’impresa quasi impossibile. Fa male poi vedere, in un gioco cosƬ attento ai dettagli, che quando piove i vetri rimangono completamente asciutti, con i tergicristalli ā che pure ci sono ā totalmente immobili. Una piccola caduta di stile, probabilmente dovuta al fatto che non c’era tempo di sviluppare una routine ad hoc. Rimane comunque un’inezia in confronto al resto dell’operazione, che di certo non fa che impreziosire ulteriormente una delle produzioni più ambiziose degli ultimi 10 anni.