Siamo stati abituati troppo bene, ecco cosa. Da qualche anno a questa parte Firaxis ci ha viziato con titoli a dir poco magnifici, partendo proprio dalla saga di Civilization, a cui si aggiunge l’ultimo Beyond Earth, arrivando a quel pezzo da novanta chiamato XCOM, a cui dedico tutto il mio amore incondizionato. Eppure il buon Sid non ha mai disdegnato la conquista dell’universo mobile, infilando nelle nostre tasche piccoli concentrati di divertimento, come il semplice ma interessante Ace Patrol e il suo seguito Pacific Skies. Squadra che vince non si cambia, e quindi diamo il benvenuto a Starships, spuntato da qualche ora su Steam e iOS. Aspettate a festeggiare: come dissi già in passato “ci deve per forza essere un girone dell’inferno dedicato a chi fa pessimi port da cellulare”.
LUNGA VITA E PROSPERITÀ
Cominciamo, come al solito, dando nome e cognome e un’opera: Starships è uno strategico a turni ambientato nello stesso universo di Beyond Earth, particolarmente incentrato su scontri spaziali che si svolgono su grandi scacchiere a caselle esagonali. Il primissimo approccio non è dei migliori: il titolo si apre in una piccola finestra con il puntatore del mouse completamente sballato. A tentoni riesco a sistemare mettendo il gioco a schermo intero e finalmente clicco sul pulsante “Nuova Partita”, pieno di speranze e voglia di conquistare l’universo.
[quotedx]Starships è uno strategico a turni ambientato nello stesso universo di Beyond Earth[/quotedx]Siamo chiamati a scegliere l’Ammiraglio della nostra flotta, decidendo sia una delle tre Affinità che già abbiamo imparato a conoscere in passato, sia una delle otto personalità in grado di offrire particolari bonus alla fazione. La nostra avventura comincia dal nostro pianeta natale e, armati di solo un paio di navicelle spaziali, ci avviamo immediatamente verso altri pianeti per compiere missioni fin troppo ripetitive, che “variano” dal far fuori un manipolo di pirati spaziali al distruggere un’armata nemica. A ogni viaggio interplanetario un parte del nostro equipaggio si stanca, costringendoci così a farla riposare passando il turno, dando modo agli altri giocatori governati dall’AI di agire.
L’UNIVERSO IN TASCA
Turno dopo turno conquistiamo la fiducia dei pianeti vicini alla nostra Terra natale, avviando così trattative commerciali automatiche (ovvero prendendo metà delle loro risorse) fino all’annessione completa all’impero, dopo aver portato a compimento tre o quattro missioni. Qui diamo il via a un circolo vizioso di prima categoria, in cui si sfruttano le risorse acquisite per migliorare varie strutture e guadagnare ulteriori risorse. A seconda del tipo di vittoria che vogliamo portare a termine (militare, di popolazione, creazione di meraviglie o scientifica) ne sfrutteremo maggiormente una; tuttavia, data l’importanza degli scontri armati, si sperpera spesso e volentieri il vil danaro per migliorare gli armamenti della flotta.
Il gameplay comincia a incrinarsi quando facciamo la conoscenza di altre fazioni. Nessuno ci vieta di vivere in pace, espandendo l’impero, prendendo di mira pianeti indipendenti e focalizzando i nostri sforzi su tipi di vittoria pacifici; tuttavia, per forza di cose ci troveremo prima o poi a prendere a schiaffi virtuali qualche concorrente per il dominio universale, laddove basta vincere una singola battaglia per prendere il dominio completo di un pianeta. La cosa ancora più assurda è che basta focalizzarsi sul pianeta natale di una fazione per prendere il controllo di TUTTI i suoi pianeti in un colpo solo, a condizione di vincere lo scontro armato.
SILURI FOTONICI
Componente fondamentale di Starships sono le battaglie spaziali. Turno dopo turno, muoviamo le nostre unità attraverso campi di asteroidi e pianeti, trovando le posizioni migliori per non essere colpiti dalla flotta nemica e, al contempo, aver modo di aprire il fuoco. Nonostante l’estrema ripetitività delle azioni, a seconda di come abbiamo speso i nostri soldini e investito nella ricerca possiamo optare per diverse tattiche sul campo di battaglia, che variano dall’uso di armi laser a lunga gittata allo sfruttamento spropositato di lenti e letali siluri, senza farsi mancare la possibilità di nascondere le nostre navi con dispositivi stealth. La vera delusione riguarda l’Intelligenza Artificiale, che fin troppo spesso muove le truppe nemiche in maniera quasi casuale, magari proprio sopra a un nostro siluro in procinto di esplodere. Solitamente, non sono uso lamentarmi troppo dell’IA di questo tipo di giochi, perché la vera sfida per me è quella di prendere a schiaffi qualcuno nella modalità multiplayer. Peccato che qui non ce ne sia traccia.
Sid Meier’s Starships sente troppo il peso del suo essere nato e pensato per dispositivi mobili, e se su iPad può rappresentare un diversivo divertente e capace di tenerci compagnia per diverse ore, su PC è un titolo assolutamente inadatto, che non regge il confronto con altri capisaldi dello stesso genere. Il prezzo budget è sicuramente un punto a suo favore, ma non aspettatevi nulla più che un gioco da pausa pranzo.