If you’re going to San Francisco, be sure to wear some flowers in your hair, if you’re going to San Francisco, you’re gonna meet some gentle people there.
Un cast perfetto ridisegna con precisione il ritratto di un momento storico in cui sembrava che tutti i muri fossero crollati (questa almeno era la percezione), mentre in realtà certi pregiudizi non muoiono mai. Sean Penn mette tutto se stesso nella “riproduzione” appassionata del suo personaggio, con sobrietà estrema, nella gestualità e nella recitazione (un altro di quei film da vedere in originale quando sarà su DVD), ma ottimi sono anche James Franco, il suo grande amore, Emile Hirsch, uno dei suoi “ragazzi” divenuto attivista, Diego Luna, un’infelice e nevrotico amante, e Josh Brolin, attore del momento (W:, Non è un paese per vecchi, American Gangster), l’uomo nero del destino. Il film di Gus Van Sant è la malinconica cronaca di una storia tristemente vera, trattata con grande delicatezza, mixando con naturalezza riprese documentaristiche alla fiction, costruendo un ritratto alla fine anche commovente. Un biopic accorato ma sobrio in memoria di un personaggio che, mai assurto a notorietà internazionale, ha pagato un prezzo altissimo per nessuna colpa, se non quella di aver osato conquistare una posizione mai prima raggiunta da un appartenente dichiarato alla comunità gay. Che nella realtà fosse un uomo assetato di vita, divertimenti ed eccessi, lati sui quali il film sorvola, nulla toglie al suo coraggio, alla sua costanza, anzi. Persone appassionate portano avanti vite appassionate, in ogni direzione. L’attivista Cleve Jones (nel film è interpretato da Emile Hirsch) ha detto: “E’ importante conoscere la propria storia e, per quanto sia possibile, trarne un insegnamento. A volte ho paura che le nuove generazioni non si rendano conto di quanto tanta gente abbia dovuto combattere, così a lungo e così duramente, per avere quel po’ di libertà di cui godiamo oggi, anche se la nostra lotta non è ancora finita. La storia è piena di esempi di persone che pensavano di essere libere, ricche e al sicuro, e che poi, da un giorno all’altro, hanno scoperto che era solo un’illusione. Abbiamo vinto delle battaglie, sì, ma tutto questo potrebbe esserci portato via in un istante.” Sono parole che valgono per tutti, non solamente per gli omosessuali. Per chi volesse approfondire, storicamente il Movimento di liberazione gay ha avuto inizio con i moti di Stonewall, una serie di scontri violenti fra polizia e gay, avvenuti a New York nel 1969, ai quali è dedicato l’interessante film Stonewall, di Nigel Finch del 1995.