Ecco cosa mancava alla line-up del DS: un bel MMORPG tascabile!
Pur con i suoi difettucci, Final Fantasy Crystal Chronicles si rivelò un gioco piuttosto importante per la “libreria” del GameCube, non tanto perché rappresentava la prima collaborazione tra Square e Nintendo dopo un lungo periodo di “ostilità”, ma soprattutto perché inaugurò un nuovo modo di intendere la saga di Final Fantasy e, più in generale, un nuovo modo di concepire gli action RPG in multiplayer. Seguendo la scia di Secret of Mana per Super NES, infatti, Crystal Chronicles abbandonava la tradizionale struttura da GdR a turni per abbracciare la filosofia dei combattimenti in tempo reale, da affrontare al fianco di altri tre amici, ognuno munito del proprio Game Boy Advance. La vera novità di questo “spin-off”, infatti, stava proprio nella possibilità di utilizzare il GBA come controller alternativo, così da non congestionare lo schermo di gioco con tutti i menu del caso. Un’idea del tutto brillante (e del tutto simile a quella avuta da Nintendo con Four Sword Adventures), ma in parte inespressa per via di un limite di fondo, ovvero la necessità di mantenersi all’interno di un raggio d’azione ben preciso. Questo limite fu in parte superato con il secondo episodio della serie, Ring of Fates, che si appoggiava al wireless locale del DS per consentire a quattro avventurieri di esplorare i dungeon in compagnia, ma il potenziale di Crystal Chronicles, anche in questo caso, rimase perlopiù inespresso. Un potenziale che invece pare pronto per esplodere con l’imminente Echoes of Time, finalmente agganciato alla rete Wi-Fi e pronto per riunire gli amanti dei dungeon crawler di tutto il mondo sotto lo stesso “tetto”.
Sì, avete capito bene: oltre a mostrare un’interessante compatibilità incrociata, che permette alla versione per Wii di comunicare con quella per DS (utilizzato quindi a mo’ di joypad), Echoes of Time si appoggia all’online per dar vita ad appassionanti battaglie a distanza, da affrontare con i propri amici o con dei perfetti sconosciuti. La cosa più interessante è che la connessione può essere effettuata in qualsiasi istante di gioco, e quindi è possibile cominciare le discese nei dungeon in solitario per poi unirsi ad altri compagni in un secondo momento. In singolo, gli altri tre membri del party vengono creati dal giocatore e poi gestiti dalla CPU, attraverso un’Intelligenza Artificiale che pare quanto meno “autosufficiente”, se non propriamente brillante.
Quanto ai dungeon, le cose sembrano funzionare suppergiù come in Ring of Fates, con piccoli enigmi da risolvere, tanta esplorazione a caccia di tesori nascosti e un godzilliardo e mezzo di nemici da fare a fettine. Invero, in Echoes of Time i personaggi acquisiscono l’abilità di nuotare e il design dei livelli sembra sfruttare meglio l’asse verticale. Le razze dei personaggi, invece, sono le stesse introdotte nel primo episodio: i “Clavat”, del tutto simili agli uomini, nonché abili agricoltori e spadaccini; i “Lilty”, minuti nell’aspetto ma estremamente valorosi in battaglia; i “Selkie”, inclini alle ruberie e temibili con l’arco; e infine gli “Yuke”, i maghi della situazione, misteriosi nelle movenze e con un elmo perennemente calcato sopra la testa che ne nasconde completamente i lineamenti. A seconda della razza scelta all’inizio del gioco, dunque, si possono determinare lo stile di combattimento e l’aspetto del proprio avatar (o della propria compagine, nel caso si giochi in single player), ma la vera personalizzazione, in vista delle partite online, la si ottiene grazie al numero impressionante di indumenti, accessori e gadget di ogni tipo con cui è possibile agghindare i propri personaggi (si parla di circa 300 “capi” differenti in tutto). Un dettaglio che potrebbe sembrare di poco conto, a chi sia poco avezzo al genere di riferimento, ma che per un MMORPG in miniatura quale è Echoes of Time ha un peso non indifferente (vorreste mai giocare in una squadra dove metà dei partecipanti mostra le vostre stesse, identiche, sembianze? Non sia mai!).
Finora abbiamo avuto pochi titoli per DS in grado di sfruttare come si deve la Wi-Fi Connection (Animal Crossing: Wild World in testa), e pare proprio che Echoes of Time sarà uno di questi. Quattro anni di aggiustamenti saranno bastati per giungere all’episodio definitivo di Crystal Chronicles? Ancora un mesetto e lo sapremo.