Le dimensioni, a Liberty City, non contano.
Al tempo della sua prima apparizione, risalente allo scorso E3, questa versione miniaturizzata del celebre Grand Theft Auto creò più di una perplessità. Molti degli estimatori dell’opera di Rockstar temevano, infatti, che le ferree leggi di mercato (ricordiamo che il DS viene spesso e ingiustamente visto come una console solo per famiglie e gente “poco esperta”) infangassero, con una secchiata di buonismo, il nome della serie. Altri invece erano semplicemente convinti che le capacità tecniche della console Nintendo rappresentassero un limite invalicabile per le geniali menti degli sviluppatori. Dopo aver provato il gioco – meglio chiarirlo sin da ora! – possiamo asserire con tutta tranquillità che questo Chinatown Wars non solo è un nuovo capitolo di GTA al 100%, ma può essere considerato anche come un piccolo miracolo tecnologico. Le vicende che fanno da sfondo a questa nuova epopea piena di inseguimenti, sparatorie e scambi illeciti, ci vedono nei panni di un giovane di nome Huang Lee, intento a consegnare la spada di famiglia ad un suo zio americano. Come spesso accade però, saranno sufficienti pochi attimi per modificare drasticamente il corso degli eventi e il nostro anti-eroe si troverà in fin di vita e alla prese con un preoccupante problema: l’annegamento. La prima missione è cosi pronta all’uso e i giocatori dovranno semplicemente abbandonare l’acqua e prendere “in prestito” un auto per poi recarsi, seguendo le indicazioni del proprio sistema satellitare, alla magione dello zio.
La città che ospita la nostra disavventura è ancora una volta la splendida Liberty City, la stessa già ammirata nel quarto capitolo della serie principale, con tutti i suoi negozi, le serpentine asfaltate e i suoi cittadini intenti a portare avanti le loro esistenze. La camera virtuale, posizionata a volo d’uccello sopra le nostre teste, mette in mostra ottime animazioni e un motore grafico totalmente poligonale, capace di rappresentare strutture finemente modellate e dotate di texture tutto sommato convincenti. Sia a piedi, sia sul sedile di un autovettura, i palazzi scorrono veloci, il traffico procede ignaro e la sensazione che pervade l’animo di colui che stringe in mano la console è quella di trovarsi in una metropoli credibile e soprattutto brulicante di vita. Queste prime battute, che fungono tra l’altro da tutorial, mettono in mostra, quindi, una cura per i dettagli e un comparto estetico davvero notevole. Sempre tra le strade di Liberty City potremo, inoltre, saggiare la bontà del sistema di guida: reattivo e capace di diversificare ogni mezzo presente. Un bolide da 200 cavalli si comporta, fortunatamente, in maniera molto differente da un carretto a motore semidistrutto.
OPPORTUNITÀ LAVORATIVE
Rockstar Games è riuscita a racchiudere nel piccolo e luminoso schermo del portatile Nintendo non solo l’intera città di GTA IV, ma anche tutta una serie di nuove esperienze ludiche, più o meno illecite. Le tante missioni presenti, pur non tradendo lo spirito della serie (aspettatevi quindi le classiche sparatorie e le immancabili fughe a bordo di un auto), riescono ad introdurre qualche nuova attività, come lo spaccio di sostante stupefacenti. Oltre ad essere un ottimo modo per incrementare il proprio conto in banca, queste sezioni risultano dannatamente divertenti e caratterizzate da una discreta profondità strategica. Prima di comperare la “roba” bisognerà, infatti, dare uno sguardo alle quotazioni di vendita e soprattutto scovare venditori capaci di abbassare, e di molto, il loro prezzi.
Anche il touch screen del DS è stato abbinato magistralmente nelle meccaniche di gioco. Ad esempio, nei primi momenti, al fine di abbandonare l’auto sommersa dalle acque, bisognerà rompere il vetro posteriore con un paio di energici colpi di pennino. Oppure, per far partire un’autovettura posteggiata, lo Stilo si trasformerà in un cacciavite da ruotare e infilare, mentre per preparare qualche bella molotov basterà trovare un benzinaio e indirizzare il flusso della pompa verso le bottiglie di vetro. Quando non è chiamato in causa nella risoluzione di questi piccoli seppur piacevoli momenti ludici, lo schermo inferiore ospita la solita mappa circolare e permette, mediante rapidi tocchi, di tenere sott’occhio le tante informazioni e statistiche, di organizzare gli spostamenti e di gestire l’acquisto delle armi.
I vecchi fan di GTA saranno, infine, felici di sapere che questa Liberty City ospita anche diverse rampe per i nostri salti acrobatici, le missioni Rampage, dove si deve massacrare il maggior numero di nemici in soli 90 secondi e diverse carriere lavorative, come quella del tassista, del pompiere o, ancora, del poliziotto. Solo il costrutto narrativo lascia spazio a qualche lamentela: gli scambi di battute risultano infatti forzatamente sboccati e le immagini fisse non riescono a dipingere adeguatamente gli avvenimenti narrati. Ciò detto, analizzando il lavoro svolto dagli sviluppatori nel suo insieme, tale deficienza perde comunque molta della sua valenza. Se non vi disgustano le vicende colorite e i toni forti, questa piccola-grande città vi ruberà l’anima.
La vostra nuova vita a Liberty City vi aspetta.