Tenchu Shadow Assassins

Il ninja che non ti aspetti.

Tenchu è un serie che ormai si porta sul groppone oltre dieci anni, una decade costellata da un’infinità di uscite sparse su tutte le piattaforme: per quanto riguarda la PSP, questo è il secondo capitolo proposto, dopo l’esordio non proprio memorabile nel 2005 con Tenchu: Time of the Assassins, afflitto fra l’altro da problemi tecnici di vario genere, probabilmente dovuti alla scarsa confidenza con la nuova (allora) piattaforma Sony. Diciamolo subito, il titolo che ci ritroviamo oggi fra le mani risulta di ben altro calibro e del resto arriva quasi in contemporanea con la versione per Nintendo Wii, con cui condivide praticamente tutto, tranne il sistema di controllo ovviamente.

 

Fortunatamente gli sviluppatori non si sono gettati in una conversione frettolosa, ma hanno lavorato a entrambe le edizioni parallelamente, cosa che ha permesso di ottenere ottimi risultati, anzi, per certi versi il gioco sfrutta meglio l’hardware PSP che non quello Wii. Le qualità tecniche risultano fin da subito evidenti, con buone texture, modelli decisamente ben realizzati e ambientazioni dettagliate e per nulla spoglie o scarsamente ispirate. Non ci sono mai incertezze nel motore grafico e di certo questo aiuta a immedesimarsi nell’atmosfera: ovviamente meglio giocare con le cuffie e in un ambiente non troppo luminoso, altrimenti l’”esperienza ninja” rischia di perdere buona parte del suo fascino. Sicuramente uno degli aspetti più interessanti di Tenchu è e rimane l’approccio stealth, più che mai accentuato in questo capitolo, visto che praticamente tutta l’azione deve seguire i dettami del ninjutsu, in caso contrario infatti rischieremo di essere uccisi istantaneamente dalle guardie. È vero che ci viene concessa comunque un’altra possibilità, ma in linea di massima è meglio non abusare molto di questa cosa, anche perché ci costringe a riaffrontare intere sezioni da capo. Inoltre i combattimenti corpo a corpo (o meglio, spada a spada) non sono proprio il massimo della vita e di fatto risultano poco entusiasmanti e, come tali, evitabili.
Interessante notare come il sistema di controllo sia stato perfettamente adattato al layout di PSP, con l’analogico dedicato ai movimenti di Rikimaru e Ayame, il digitale rivolto alle selezione delle armi e i quattro canonici tasti con i simboli a gestire le azioni. Da notare che pratiche icone a video ci dicono sempre quale tasto premere per compiere una determinata operazione, cosa che non ci obbliga a imparare necessariamente a memoria la disposizione dei vari comandi. In ogni caso la parola d’ordine è semplificazione e del resto essendo un titolo proveniente dal Wii non poteva essere altrimenti: c’è da dire che la mancanza del Wiimote non si sente praticamente per nulla tanto è intuitiva l’azione di gioco, il che non può essere che un bene.

 

Shadow Assassins del resto appare il meno complesso dei vari Tenchu, probabilmente dedicato a un pubblico più vasto e meno hardcore rispetto al passato: mediamente il gioco è abbastanza facile, anche se esistono diversi livelli di difficoltà in grado di accontentare i videogiocatori più accaniti. Di certo quel che manca è un po’ di libertà d’azione visto che non di rado si ha l’impressione di muoversi in livelli dove vengono concesse pochissime possibilità all’inventiva personale. In linea di massima esiste un solo metodo sicuro al 100% per affrontare ogni sezione e tentare altre strade può risultare uno spreco di tempo, nonché una fatica inutile.

 

Non è comunque necessariamente un male, specialmente se pensiamo alla cosa nell’ottica di un’esperienza da console portatile, dove un gioco troppo dispersivo potrebbe essere difficile da affrontare in brevi sessioni. Shadow Assassins è in definitiva una bella scoperta, che riesce a rimpolpare la line-up PSP con un genere non molto presente, ma sicuramente in grado di appassionare e tenere incollati al piccolo video anche quelli non proprio avvezzi all’arte dell’uccisione silenziosa.