Abbiamo provato l’Inferno per voi. E non dite che non vi vogliamo bene!
“Lasciate ogni speranza voi ch’entrate”. Dietro a questo avvertimento che farebbe accapponare la pelle anche al più intrepido degli avventurieri, si cela l’inizio del viaggio più allucinante che l’uomo abbia mai concepito. So a cosa state pensando: Dante, per chi se lo è sciroppato a scuola, non era proprio il massimo della vita. Tuttavia la noia di Purgatorio e Paradiso era ben bilanciata dal sadismo delle più che interessanti punizioni corporali dei dannati dell’Inferno che Dante e Virgilio visitarono insieme nella Divina Commedia. Sul viaggio negli Inferi del poeta toscano si è scritto e visto di tutto, con libri, saggi, film, e persino videogiochi che già nel lontano 1986 hanno portato il titolo di Dante’s Inferno all’attenzione dei possessori del Home Computer più venduto del pianeta: il leggendario Commodore 64.
Sono passati 23 anni da allora e di acqua sotto i ponti della tecnologia, ne è passata parecchia. A colmare la distanza sta pensando Visceral Games, un gruppo di sviluppatori con gli attributi (Dead Space è tutta farina del loro sacco) deciso a riesumare il concept del viaggio dantesco e riproporlo sotto forma di action/picchiaduro con l’obbiettivo di togliere lo scettro del genere taglia e affetta su console dalle mani di God of War e Devil May Cry. Ci riuscirà?
Da quello che abbiamo potuto giocare direttamente negli uffici di Electronic Arts l’impressione è stata sicuramente più che positiva, visto che la build a nostra disposizione permetteva di giocarsi l’intero Limbo e vedere il protagonista avvicinarsi alla città di Dite, contenente le nove cerchie di dannati presenti nella versione finale. Fin dai primi minuti è chiara l’analogia del tema del viaggio tra quanto raccontato da Dante e quanto giocheremo su console, con ambientazioni e personaggi del primo canto della Divina Commedia opportunamente rielaborati per andare incontro ai gusti di chi non vive di pane e Sommo Poeta. Solo che al posto del bischeraccio toscano ci troveremo nei più eccitanti panni di un crociato alquanto irritabile. Tornare a casa dopo anni di crociate e scoprire che la fidanzata (Beatrice, ovviamente) è stata uccisa e gettata nelle profondità degli Inferi (altro che paradiso) metterebbe di malumore qualsiasi continente degno di questo nome. Ecco spiegato il motivo per cui il nostro si recherà nel luogo da cui non si torna per chiedere le giuste spiegazioni al Lucifero di turno, macellando senza pietà tutti coloro che gli si opporranno lungo il cammino. Il tutto senza commento in calce del De Sanctis di turno.
Abbiamo quindi avuto l’occasione di farci un’idea ben precisa di quelli che saranno aspetto grafico e contenuti di questo titolo previsto in uscita per i primi mesi del 2010. Per quanto riguarda la parte estetica, non ci sono dubbi: il gioco colpisce sotto tutti i punti di vista. Dettaglio dei personaggi, animazione, coreografia degli scenari e una scelta della palette di colori decisamente controcorrente con i toni propri di una caverna buia e fumosa caratterizzano la prima ventina di minuti di gioco. Dante’s Inferno è uno spettacolo per gli occhi non solo per la bellezza del level design ma soprattutto per l’azzeccatissma saturazione delle superfici di sfondo e l’appariscenza di molte creature e della muscolatura delle stesse che ne permettono di cogliere molte somiglianze con la fotografia di 300. Si tratta di un effetto voluto che ha visto i Visceral Games passare molte ore di studio nel tentativo di raggiungere l’impatto dei colori carichi senza perdere di vista il dettaglio dei personaggi e le loro movenze, assolutamente di ottimo livello e destinato a migliorare prima della pubblicazione definitiva.
Non è stato solo l’involucro ad averci lasciato una buona impressione: come detto all’inizio, l’obbiettivo è quello di arrivare ad accalappiare i fan di altri prodotti simili come God of War e Devil May Cry che fanno delle combinazioni di mosse d’attacco e difesa il punto di partenza per una carneficina di alta qualità. E il nostro crociato non delude nemmeno in questo settore, mescolando semplici azioni tritatutto con mosse acrobatiche degne di un maestro di arti marziali dotato di una falce degna del più tristo dei mietitori. Le combinazioni sono numerose, sia legate all’utilizzo dell’arma in dotazione sia in concomitanza con incantesimi d’attacco e difesa pensati per fronteggiare le diverse tipologie di nemici che il gioco ci manderà contro. La giusta commistione tra mosse ragionate in occasione di duelli 1vs1 si alternerà a sequenze più o meno casuali in cui l’obbiettivo sarà quello di portare la maggiore devastazione possibile alle frotte di nemici che il gioco ci lancerà contro. Variare le tattiche e gli approcci agli scenari che compongono le bolge infernali sarà indispensabile se pensiamo che già al livello di difficoltà normale abbiamo fatto molta fatica a superare non solo i boss iniziali ma anche i frequenti quick time event che si alternavano a momenti di combattimento particolarmente impegnativi. Azioni acrobatiche per evitare di cadere negli abissi infernali, sequenze di schivate e movimenti predefiniti in grado di farci raggiungere punti altrimenti inaccessibili dello scenario sono solo alcune delle occasioni in cui un tempismo perfetto con il pad sarà indispensabile per procedere nell’avventura.
Insomma, nonostante manchi ancora qualche mese alla pubblicazione, Dante’s Inferno è la conferma di come la line-up di Electronic Arts avrà delle cartucce da sparare molto importanti dopo la pausa natalizia. Anche se non esula dai canoni degli action/platform/slash già consolidati da tempo, Dante’s Inferno spicca per un game design di ottima qualità che promette faville, sopratutto se accompagnato a un sistema di combattimento sufficientemente ben concepito da non ricadere nella ripetitività tipica di questo genere. Ai posteri natalizi l’ardua sentenza.