Blood Bowl – Recensione DS

Lo strategico con gli orchi playmaker, in punta di pennino.

Dopo aver deliziato i giocatori PC con una buona conversione, Cyanide Studio ci riprova proponendo agli abituali utenti del Nintendo DS il cruentissimo Blood Bowl, il celebre board game firmato da Games Workshop. Per chi non conoscesse il suddetto gioco da tavolo (datato 1986) facciamo un breve ripasso: BB non è altro che una versione ibrida e ultraviolenta del football americano, che mescola sapientemente alcuni aspetti del rugby e dei giochi di ruolo, il tutto suggellato da un’ambientazione fantasy griffata Warhammer. Su una sorta di scacchiera virtuale orchi, elfi e altre razze provenienti dal mondo di Games Workshop si affrontano cercando di segnare più touchdown ed eliminando fisicamente i giocatori delle squadre avversarie, sfruttando la formula della “strategia a turni”.

Le modalità di gioco che si potranno sperimentare sono il classico tutorial (caldamente consigliato per imparare regole e le meccaniche di gioco più complesse), la solita partita veloce e il campionato, vero fulcro dell’esperienza BB. Per quanto riguarda il multiplayer il piatto piange: la suddetta modalità viene supportata solo tramite wireless e con una sola copia del gioco non è possibile sfidare un altro amico (questo è un limite non da poco, concorderete).

La celebre fase “Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare…” è adatta a spiegare quello che i giocatori si troveranno ad affrontare: BB propone una sfida tosta, con una curva d’apprendimento – a nostro avviso – troppo esagerata per il normale utente del Nintendo DS. Sul campo vi troverete a effettuare lanci, segnare touchdown, placcare e massacrare i vostri avversari con la benevolenza di un arbitro da voi opportunamente “comprato” (è una pratica abituale in questo gioco!). Il campo è suddiviso in una gigantesca griglia con caselle percorribili dai vostri giocatori e dagli avversari. Per determinare l’esito di una giocata o di uno scontro di BB concorrono due fattori: le caratteristiche tecniche dei vostri campioni e la componente casualità, determinata dal classico lancio di dadi. Mentre la CPU decide come avanzare verso la vostra “end zone” voi, turno dopo turno, studierete la strategia migliore per fermare l’attacco avversario e recuperare la maledettissima palla ovale.
Il tutto viene gestito da un’Intelligenza Artificiale dannatamente furba, troppo per i nostri gusti, tanto che abbiamo avuto in più di un’occasione la sensazione che alle volte bari in modo spudorato.

Rispetto alla controparte PC la versione per Nintendo DS presenta personaggi bidimensionali (le animazioni sono piuttosto legnose) e la classica visuale isometrica, con una scelta dei colori a dir poco “singolare”. Il comparto sonoro non è nulla di eccezionale (vedi grugniti), mentre il “touch screen” funziona decentemente, pur senza sfruttare alcuna funzione particolare.
Siete pronti a segnare quella sporca ultima meta?