Monster 4X4 Stunt Racer – Recensione Wii

Sbagliare è umano… Perseverare è Ubisoft.

Se avete seguito con attenzione i primi passi mossi dalla console da salotto Nintendo, vi ricorderete di certo di un titolo piuttosto “inguardabile” rispondente al nome di Monster 4X4. Sorprendentemente, Ubisoft ha deciso che il suo gioco di guida arcade, pieno di derapate, salti mortali, turbo infiniti e texture slavate, non poteva proprio rimanere parcheggiato in garage. Dopo un paio di anni dunque, tutti gli amanti delle gare automobilistiche possono di nuovo provare l’ebrezza di correre su serpentine asfaltate, ma anche su percorsi infangati, a dir poco surreali.

Tralasciando per un attimo la qualità davvero infima del primo capitolo, questo nuovo Stunt Racer si presenta agli occhi dei videogiocatori come una sorta di cuginetto di Exite Truck ma, ancora una volta, dotato di molta meno personalità. Il sistema di controllo non propone particolari innovazioni e ad ogni inclinazione del Telecomando si ottiene semplicemente una sterzata repentina. Il pulsante 2 garantisce l’accelerazione, premendo 1 si agisce sul freno, mentre un piccolo tocco sulla croce digitale da origine all’irresistibile turbo. Quest’ultimo, come in un’altra dozzina di titoli appartenenti allo stesso genere, dispone di una riserva limitata e chiede, per essere ricaricato, l’esecuzione di qualche trick. Scuotendo il piccolo volante di plastica (Monster 4X4 può essere giocato anche utilizzando il Wii Wheel incluso nella confezione di Mario Kart) si da vita, infatti, ad evoluzioni da cardiopalma. Il festival del “già visto, già giocato” prosegue anche se ci si sofferma sulle canoniche modalità di gioco proposte.

Oltre alla semplice corsa, da affrontare contro avversari computerizzati o contro altri tre amici tramite schermo condiviso, il seguito di Monster 4X4 dispone della solita opzione finalizzata alla modifica di tutti i mezzi presenti e di una semplice modalità carriera. Scelto il bolide adatto al proprio stile di guida (i mostri a quattro ruote si differenziano in tutta una serie di caratteristiche quali accelerazione, turbo, controllo e acrobazie) si è pronti per disputare i 50 eventi disponibili. Le prove da superare, che spaziano dalle semplici gare, dove è necessaria la posizione più alta del podio per proseguire, passando per eventi ad eliminazione per arrivare a vere e proprie gare di trick, si esauriscono però in un manciata di pomeriggi.

Nonostante una sufficiente varietà, la noia ci supererà al terzo giro e una realizzazione tecnica insufficiente riesce addirittura a rovinare irrimediabilmente l’intera esperienza ludica. I modelli poligonali delle varie auto sono accettabili, ma la realizzazione dei circuiti lascia molto a desiderare e, come se tutto ciò non fosse sufficiente, il senso di velocità risulta davvero poco percettibile. Questo Stunt Racer, in definitiva, è indubbiamente migliore del suo infelice predecessore, ma non riesce comunque e staccarsi di dosso uno strato di mediocrità spesso tre metri.