BioShock 2 – Anteprima hands-on PC/PS3/Xbox 360

Abbiamo messo per voi le mani sul seguito di uno dei giochi più belli degli ultimi anni. Ecco com’è andata la nostra prova sul campo.

Grazie alla lungimiranza di Take2 e alla buona volontà degli sviluppatori è arrivato in redazione qualche giorno fa un codice preview di BioShock 2 che ho potuto provare a fondo, così da poterne trarre alcune impressioni aggiuntive oltre a quelle che già avete potuto leggere qui e qui, ma soprattutto qui e qui.

Sarebbe un esercizio inutile e dispersivo andare per l’ennesima volta a rendervi edotti su fatti e faccende che riguardano la trama e i legami di questo seguito col suo illustre predecessore. Salvo aggiungere altri dettagli in una seconda anteprima che vi aspetta all’inizio del prossimo anno, concentrerò invero l’attenzione delle prossime righe sul gameplay e sul comparto tecnico dei primi tre livelli di gioco.

Lasciate quindi che vi parli subito di quest’ultimo aspetto, non poco importante in un titolo come BioShock 2. Il motore grafico che muove ogni passo all’interno (e all’esterno) di Rapture è il medesimo che abbiamo visto all’opera nel primo capitolo della serie. Se all’epoca gli “oooooh!” si sprecavano a ogni piè sospinto, questo adesso avviene più di rado, più che altro per una semplice questione di abitudine dell’occhio al tipo di grafica che la saga di 2K Games ha insita nel proprio codice genetico. Intendiamoci… il comparto tecnico è eccellente e il motore non fa una piega, permettendoci una serena esplorazione dei livelli senza perdere per strada nemmeno mezzo frame (la versione testata è quella per Xbox 360). Però, Rapture è… Rapture: la sensazione di déjà vu è molto forte, non solo dal punto di vista del design generale, ma anche delle texture che ricoprono i poligoni e che formano gli ambienti. La forte caratterizzazione a là 20.000 Leghe Sotto i Mari, che era uno dei punti di forza di BioShock, è quindi massicciamente presente in questo secondo capitolo e risulta essere contemporaneamente il limite che ha impedito agli sviluppatori di percorrere nuove vie artistiche (questo non sarebbe stato più BioShock 2, ma un titolo diverso) e il pregio che consente al giocatore di lasciarsi “immergere” nuovamente in quell’atmosfera cupa ed evocativa che tanto ha coinvolto tutti coloro che hanno dipanato la precedente matassa narrativa. Alla domanda “Ma quindi graficamente ce la fa?”, la risposta che vi posso dare adesso è “Sì, esattamente come ce la faceva BioShock”, con tutto quello che ne consegue.

Vediamo ora di parlare di gameplay e di come si comporta un Big Daddy, joypad in mano. Come era lecito attendersi, muovere un bestione vestito da palombaro non è un affare per chi è alla ricerca di agilità e velocità di esecuzione. La sensazione di “peso” c’è tutta, soprattutto quando si deve attaccare qualche ricombinante con la forza fisica o nelle sezioni subaquee, dove alla lentezza dei movimenti fa da contraltare la possibilità di tenere i piedi ben piantati sulla superficie sottomarina. La famosa trivella (niente a che vedere con Quaresma e la sua trivela, per fortuna!) si rivela fin dall’inizio un’alleata preziosa, sebbene il carburante che serve per farla funzionare sia raro e si consumi con eccessiva fretta rispetto ai nostri desideri.

Diverso è il discorso per quello che riguarda le armi, i tonici e i plasmidi a nostra disposizione, che fortunatamente sembrano garantire già dalle prime ore di gioco una certa varietà e possibilità di personalizzazione del nostro metallico alter ego. Il minigioco di “hacking” che va a sostituire il simil Pipemania del primo BioShock è estremamente più semplice, visto che è sufficiente fermare una lancetta in un determinato spazio colorato semplicemente premendo “A”, così da ottenere subito il risultato sperato. Se da un lato questo espediente spezza molto meno l’azione, dall’altra potrebbe far storcere il naso a chi, come il sottoscritto, gradiva prendersi quei trenta secondi di lucida follia mentale necessari ad aggirare una torretta o una telecamera di sicurezza. Su questo aspetto mi riservo di tornarci sopra nell’anteprima che vi proporremo a gennaio, visto che con l’andare della storia le cose potrebbero farsi più impegnative e meno volte a favorire il giocatore inesperto.

Per ora direi che è tutto. Vi lascio con la promessa di spolpare per bene questo codice preview durante le feste e di testare un po’ a fondo con i colleghi di Xbox Magazine Ufficiale anche il multiplayer, vera e propria novità di BioShock 2. So che è un lavoro improbo, ma qualcuno dovrà pur farlo, non trovate?