Lo stesso gioco per GameCube. Solo su un disco più grande.
Per chi non sappia assolutamente cosa aspettarsi, il primo impatto con questa nuova edizione di Resident Evil Zero è a dir poco spiazzante, per non dire traumatizzante. Perché, per esempio, il gioco appare visualizzato in 4:3 e non in 16:9, come sarebbe lecito ipotizzare? Ma soprattutto, perché Rebecca e Billy si muovono come dei carri armati, esattamente come erano soliti fare otto anni fa? Che fine ha fatto l’ottimo sistema di controllo ideato per il remake di Resident Evil 4?
È vero, in questo caso il lavoro da compiere per adattare il sistema di controllo a Wii e Nunchuk (o meglio, ai sensori di movimento) sarebbe stato di gran lunga più impegnativo, visto che di base Resident Evil Zero non poteva contare sulla telecamera piazzata dietro le spalle del protagonista come in Resident Evil 4, e nemmeno su un motore grafico in 3D. Siamo tutti d’accordo dunque: Capcom sarebbe andata incontro a un’impresa titanica, se avesse tentato di “modernizzare” Resident Evil Zero, e il rischio di compromettere del tutto l’esperienza di gioco non sarebbe stato affatto remoto, quindi capiamo perfettamente la scelta di non abbandonare i comandi da “automezzo blindato”.
Quello che invece non riusciamo proprio a capire è perché gli sviluppatori non si siano degnati nemmeno di aggiustare i difetti “strutturali” del gioco, quelli che non hanno nulla a che vedere con il motore grafico e il sistema di controllo, ma riguardano piuttosto la meccanica nuda e cruda. Perché – di grazia – per salvare i progressi dobbiamo ancora essere legati al nastro inchiostratore e alla dannata macchina da scrivere, che puntualmente non si trova quando serve? Va bene la tensione dovuta a questo senso di “precarietà”, ma doversi rigiocare gli ultimi venti minuti di partita dopo una morte cretina non piace davvero a nessuno. Non più, per lo meno. Tutto sommato, però, se ci si dimentica per un attimo che Resident Evil 4 sia mai esistito, e si chiude un occhio sul sistema di controllo ultra rigido, allora si riscopre un survival horror degno di questo nome, fatto di atmosfere tetre e boss di fine livello agghiaccianti, di salti sulla sedia e di corse claustrofobiche.
A questo punto, però, perché non cercare semplicemente la versione originale per GameCube e godere della fantastica retrocompatibilità del Wii?