Manca poco poco all’uscita del gioco di 4A Games, e noi gli abbiamo messo le mani sopra, picchiando duro!
Dopo un primo contatto a inizio dicembre con la versione in fase avanzata di sviluppo, siamo finalmente riusciti a fare un breve ma intenso test sulla versione finale in lingua italiana di Metro 2033.
Lo sparatutto sviluppato da 4A Games per THQ è ormai arrivato in dirittura di arrivo sia nella versione PC che in quella per Xbox 360, entrambe disponibili dal prossimo 19 marzo. Per chi ancora non conoscesse i retroscena di Metro 2033 diciamo subito che si tratta di uno sparatutto in prima persona tratto dall’omonimo romanzo con ambientazione post apocalittica del giornalista russo Dmitry Glukhovsky, diventato un vero fenomeno di culto in Russia e in Germania. Pubblicato dapprima con download gratuito sul sito dell’autore e dal 2005 in versione cartacea, l’inquietante romanzo ha costituito un vero proprio caso letterario che ha spinto l’autore a scrivere un seguito, Metro 2034, che presto vedrà la luce (insieme al romanzo originale) anche in edizione italiana.
Il plot narrativo del videogame racconta di misterioso olocausto nucleare che ha costretto l’umanità a rifugiarsi sottoterra. In particolare, la trama si concentra sui profughi che vivono come reietti in quello che resta delle gallerie della metropolitana di Mosca. Metro 2033 ci mette subito nel vivo dell’azione e, dopo aver selezionato la difficoltà e visto un breve filmato introduttivo, saremo subito catapultati in un livello iniziale che serve come tutorial per descrivere i comandi di gioco e ci permette di conoscere Artyom, il nostro alter ego virtuale.
Si rimane subito stupiti dall’ottimo lavoro realizzato dagli sviluppatori per la versione PC: la sezione grafica realizzata con il pieno supporto della tecnologia PhysX e DirectX 10 sfrutta al meglio le capacità delle schede nVidia e presenta una cura quasi maniacale nei dettagli per quanto riguarda la ricostruzione degli ambienti.
Il “realismo” è reso alla grande anche per merito dell’ottima sezione audio, piena di effetti, con le voci dei rifugiati che sussurrano costantemente in secondo piano regalando al giocatore la sensazione di trovarsi immerso in un modo in cui i personaggi agiscono in modo del tutto autonomo dalle azioni del protagonista. In questo contesto, quelle che una volta erano le stazioni della metropolitana sono ora delle piccole cittadine, affollate dei superstiti dell’olocausto nucleare e dei loro discendenti. In una struttura sociale ormai completamente alterata dal terribile vento che all’apparenza ha distrutto il mondo l’unica regola che vale è la sopravvivenza; presto Artyom sarà costretto ad affrontare schiere di mutanti nati dalle radiazioni che attaccano di continuo le colonie.
Nel primo livello di gioco ci sarà assegnata la missione primaria che si protrarrà per buona parte dell’avventura. Partendo dalla piccola stazione in cui vive il protagonista dovremo raggiungere Polis (la “capitale” del complesso sotterraneo) per avvisare del pericolo costituito da una nuova razza di mutanti dotata di poteri psichici che attacca le cittadine più esterne. Il viaggio sarà ovviamente pericoloso dato che, oltre ai mutanti, ci sono molti nemici umani da cui dovremo guardarci le spalle. Si passa dai predoni che vivono nei buio dei cunicoli ai nostalgici di vecchie dittature, nere o rosse che siano.
A volte saremo anche chiamati ad affrontare delle missioni in superficie, in una Mosca completamente distrutta, infestata da mutanti e perennemente circondata da nubi di gas tossico in cui potremo sopravvivere solo con l’uso di una maschera antigas. Ma è negli spostamenti tra i cunicoli infestati da mutanti e banditi umani che Metro 2033 mostra la sua vera essenza, aggiungendo alla struttura da classico FPS il sapore tipico di un survival horror che regala sensazioni davvero inquietanti.
In questa società ormai allo sbando l’economia completamente distrutta si basa su una nuova moneta, una merce rara e preziosa: le munizioni. Nel corso dei combattimenti dovremo quindi fare molta attenzione a non sprecare i pochi e preziosi proiettili e spesso ci troveremo a combattere corpo a corpo con il nostro inseparabile coltello. In queste sessioni ci aiuta moltissimo l’ottimo sistema di controllo, che si dimostra sempre preciso e reattivo anche affrontando contemporaneamente un buon numero di nemici. Da questo punto di vista le due versioni (PC e Xbox 360) si equivalgono e l’unica grossa differenza riguarda il livello dei dettagli grafici, perfetto nella versione per PC, ma al momento un po’ sottotono (specie nelle sezioni in superficie) in quello per Xbox 360. Si tratta comunque di un difettuccio che gli si perdona facilmente, visto l’alto coinvolgimento che questo interessante titolo è in grado di offrire.
L’avventura, si dipana in un esaltante crescendo in circa dieci ore di gioco, regalando al giocatore sensazioni intense e numerosi colpi di scena. Artyom e la sua capacità di resistere agli attacchi psichici dei mutanti si riveleranno fondamentali per la salvezza di ciò che resta dell’umanità. Ora non resta che aspettare il 19 marzo per affrontare gli incubi e i misteri di questo interessante titolo di fine inverno, sperando che nel frattempo la neve non ci ammorbi più l’esistenza.