The Misadventures of P.B. Winterbottom – Recensione XBLA

Braid in bianco e nero può funzionare? Pare proprio di sì.

Una torta. Cosa non si farebbe per una torta. Lo sa bene il nostro P.B. Winterbottom, un baffuto personaggio in bianco e nero che sembra uscito da un film muto degli anni ’30: farsi una bella scorpacciata di dolci sembra essere l’unico desiderio di questo buffo omino con cravatta e ombrello. Noi, da videogiocatori dotati di buona volontà, non possiamo certo rimanere insensibili di fronte a cotanta pervicacia.

Se avete già provato Braid avete già più di una mezza idea di come funzionino le cose in questo puzzle game disponibile da qualche giorno in esclusiva su Xbox attraverso il canale Marketplace. Si tratta di affrontare una serie di livelli il cui scopo principale è di raccattare tutte le torte presenti a schermo. Per farlo il nostro alter ego in bianco e nero può creare un certo numero di cloni di se stesso, pre-registrando le proprie azioni e incatenando eventi temporali. Proprio come in Braid, quindi, più che una precisione certosina nei salti e nei movimenti (comunque necessaria) serve utilizzare la materia grigia e arrivare per tentativi all’intuizione giusta. I cloni possono essere utilizzati per compiere varie azioni su oggetti dello scenario, possono essere presi a calci per far sì che raggiungano zone altrimenti inaccessibili o, di contro, si può fare in modo che siano loro a prendere a pedate il Winterbottom originale. Tra leve, piattaforme mobili e torte da collezionare secondo un determinato ordine, il prosieguo dell’avventura crea non pochi problemi a chi non è dotato di pazienza e abnegazione alla causa.

Fortunatamente, per certi versi questo titolo non è frustrante come Braid. Se il titolo di Number One ha dalla sua uno stile inconfondibile ed estremamente poetico, alcuni passaggi dei livelli avanzati risultano particolarmente ostici e forieri di frustrazione. Winterbottom, invece, non lascia quasi mai il giocatore in una posizione di stallo e, alla lunga, risulta più semplice da portare a termine nella sua trama principale. I livelli bonus, infine, aggiungono alla pietanza la difficoltà di portare a termine le missioni utilizzando solo un tot numero di cloni in un determinato periodo di tempo, ergendosi quindi a momento di maggior esaltazione una volta che se ne porta una a termine con successo.

In conclusione, The Misadventures of P.B. Winterbottom è un signor gioco, dotato di un carisma unico e che regala qualche sera di spensierata spremuta di meningi. Coloro alla ricerca di azione, però, ci stiano debitamente lontani.