L’espansione “stand alone” di Katauri Interactive arriva in edizione italiana.
Già il primo King’s Bounty: The Legend era tutt’altro che un titolo da disprezzare. E anzi, si era rivelato nel tempo come un ottimo mix tra GdR e strategia pura. Armored Princess è a tutti gli effetti un espansione “stand alone” decisamente massiccia, visto che servono almeno una trentina d’ore abbondanti per arrivare in fondo alla questione. Già uscito in lingua inglese qualche mese fa attraverso Steam, giunge ora sugli scaffali dei nostri negozi grazie alla buona volontà di FX Interactive che non solo si è industriata per una localizzazione più che dignitosa in lingua italiana, ma anche per una proposta aggressiva dal punto di vista del prezzo, visto che Armored Princess può essere portato a casa a un prezzo di poco inferiore ai 10 euro.
Si tratta, come detto, di un titolo davvero interessante e che alterna le fasi di esplorazione in un mondo tridimensionale (con la vista “a volo d’uccello” e la telecamera liberamente ruotabile e zoomabile) a quelle di combattimento che hanno invece sede in un teatro di scontro diviso a esagoni, come nella miglior tradizione degli strategici a turni. Durante la peregrinazione per la mappa la nostra principessa eroina può amorevolmente discorrere del più e del meno con diversi personaggi che non solo assegnano quest principali e/o secondarie da portare a termine, ma consentono di upgradare il proprio esercito e le peculiarità del personaggio principale attraverso acquisti oculati. L’esplorazione attenta consente anche di imbattersi in tesori nascosti e in rune da spendere in un ramo talenti appositamente studiato per aumentare poco alla volta le possibilità offensive e difensive, a seconda della classe scelta all’inizio del gioco.
I combattimenti, lo ricordiamo, si svolgono alla stessa stregua di King’s Bounty: The Legend, vale a dire attraverso un sistema a turni in cui il giocatore muove le proprie truppe su un terreno opportunamente diviso a esagoni. Ogni gruppo di unità ha a sua disposizione un tot di punti per compiere i movimenti, per attaccare fisicamente o magicamente le milizie nemiche o per utilizzare alcune abilità peculiari.
In aggiunta a quanto accadeva nel predecessore, in Armored Princess ci tocca gestire anche un piccolo ma cattivissimo draghetto da compagnia (fisicamente molto simile a Stitch del film di Disney “Lilo & Stitch”) il quale può essere chiamato come truppa ausiliare sul campo di battaglia una volta accumulata la giusta quantità di “ira”, il cui indicatore aumenta mano a mano che si subiscono danni dal nemico. A ogni passaggio di livello il nostro draghetto potrà aggiungere nuove abilità a quelle già precedentemente apprese, così da diventare una vera e propria arma in più nei momenti di difficoltà.
Momenti di difficoltà che non tardano a palesarsi fin dalle prime ore di gioco, visto che Armored Princess è tutto fuorché un titolo dalla facile digestione. Se le dinamiche dell’esplorazione e del gameplay in generale si apprendono con buona facilità, è altrettanto difficile padroneggiare bene le tattiche che devono essere utilizzate in combattimento. Una mossa sbagliata rischia di decimare l’esercito a nostra disposizione e costringerci quindi a dover spendere molto tempo per la sua ricostruzione. Va da sé che la grande varietà di truppe disponibili consente di modificare con grande rapidità l’approccio alla tenzone, limando poco alla volta gli errori mano a mano che si prende confidenza con i punti deboli delle unità nemiche.
Armored Princess, quindi, è sicuramente un ottimo titolo, ma non per tutti. La buona traduzione in lingua italiana e il prezzo estremamente basso proposto da FX Interactive dovrebbe comunque spingere all’acquisto anche quanti di voi non amino il genere al quale questo prodotto appartiene… potreste scoprire nuove strade videoludiche al prezzo di qualche caffè. Peccato solo per l’assenza imperdonabile di una modalità multiplayer, ma sarà per la prossima volta.