Un browser game targato EA? Roba da matti.
Le frontiere del gioco su computer continuano a spostarsi. Quando è uscito Quake 3: Arena in molti credevano che puntare sulla sola componente multiplayer fosse una follia, eppure il tempo ha dato ragione a id Software. La “nuova” frontiera è per certi versi ancora più estrema: il browser game. Inizialmente snobbati, questi titoli potrebbero presto dominare il mercato e, a ben guardare, forse già lo fanno: i circa 80 milioni di giocatori di FarmVille non possono essere sottovalutati dai publisher tradizionali. EA non sta certo a guardare e sta facendo i suoi esperimenti, come la versione da browser di Tiger Woods, e anche Lord of Ultima, oggetto di questo test.
Per quanto il nome strizzi l’occhio ai vecchi capolavori di Lord British, dell’originale ha ben poco. Tanto per cominciare non si tratta di un GdR, ma di un gestionale ambientato nel medioevo. L’approccio è molto classico: bisogna raccogliere risorse e sfruttarle per migliorare il proprio impero inizialmente minuscolo, ma destinato a crescere se si fanno le cose per bene. Le risorse risultano fondamentali per costruire il proprio esercito e per rafforzare le difese della città. Si tratta di un gioco multiplayer e di conseguenza il proprio feudo non sarà isolato, ma attorniato da altri giocatori coi quali si potranno stringere alleanze se ci si sente buoni, o che potranno essere devastati tramite la potenza militare se si preferisce un approccio più guerrafondaio. E, come in qualsiasi gioco medievale, non mancano i dungeon da esplorare per raccogliere risorse più rare, anche se decisamente meno facili da portare a casa.
Le idee alla base sono sicuramente intelligenti, ma EA deve imparare ancora molto dal modello FarmVille: non è possibile scegliere dove iniziare a costruire il proprio feudo, con la conseguenza che i vicini di reame non saranno necessariamente i propri amici: la cosa è decisamente seccante in un gioco che vuole essere “social”. Raccogliere le risorse più importanti, inoltre, richiede una certa quantità di tempo e, sebbene sia possibile mettere in coda una serie di operazioni, il meccanismo non è così oliato come vorremmo.
Come in molti titoli del genere, l’esperienza migliora notevolmente (e soprattutto si raggiungono più velocemente gli obiettivi) investendo qualche soldo (vero, non virtuale) per acquistare potenziamenti e altri oggetti che richiederebbero ore e ore di esperienza sul campo.