Obsidian viene colta in fallo.
Titolo lungamente atteso e più volte rinviato, Alpha Protocol è rimasto per un lungo periodo in una sorta di stasi, in quel limbo in cui spesso i publisher fanno finire quei giochi dallo “sviluppo problematico”. Certo, nelle ultime settimane sono usciti una marea di video promozionali – diamogliene atto – ma vi possiamo assicurare che i bei montaggi nascondono molto bene tutte le problematiche di questo prodotto.
Per prima cosa cerchiamo di capire cosa è Alpha Protocol: nelle intenzioni di Obsidian (quelli di Neverwinter Nights 2, mica gli ultimi arrivati) questo doveva essere uno stealth game alla Splinter Cell con elementi RPG, un qualcosa di estremamente più complesso e profondo rispetto alla concorrenza. Armi potenziabili, possibilità di migliorare le proprie caratteristiche e scelta della specializzazione sono alcune delle particolarità che non possono che ingolosire un giocatore smaliziato alla ricerca di un nuovo approccio a tematiche ormai piuttosto trite. Diciamo che dopo aver giocato negli ultimi dieci anni con Solid Snake e Sam Fisher si ha l’impressione di aver visto un po’ tutto, e quindi il rischio di imbattersi sempre negli stessi cliché (cospirazioni mondiali, tradimenti, armi supersegrete, doppi giochi e via discorrendo) è forte.
Purtroppo Alpha Protocol, una volta spogliato della componente da gioco di ruolo, non è assolutamente capace di elevarsi sopra la media, anzi, nemmeno ci si avvicina. Dopo numerose ore di gioco la percezione che tutte le missioni si assomiglino in maniera imbarazzante l’una all’altra diventa sempre più forte: l’approccio stealth, complice la totale assenza di un qualsivoglia radar, è impraticabile e si finisce sempre col ritrovarsi in un’insulsa sparatoria contro nemici dall’intelligenza artificiale a tratti imbarazzante.
Nel calderone della mediocrità ci finisce pure la grafica e non si capisce come, visto che il tutto è mosso dal notissimo Unreal Engine 3. Eppure sembra di trovarsi davanti a un gioco di vecchia generazione, tirato a lucido, ma pur sempre lontanissimo dalle possibilità offerte dal middleware di Epic Games.
Cosa si salva? I dialoghi, più che tutto perché si possono operare scelte diverse, un po’ come accade in Mass Effect, arrivando a influenzare il rapporto di alcuni personaggi nei nostri confronti, con tanto di bonus durante le missioni. Eh già… peccato che questo dovrebbe essere un “espionage-RPG”, e non un’avventura grafica…