La rotondità delle sfere celesti che si allineano provocando un’eclissi fa da contraltare a quella delle pance delle mamme prossime al parto, scelte fra diverse etnie, per raccontare come…
Documentario
Distribuzione: Lucky Red
Voto: 65
La rotondità delle sfere celesti che si allineano provocando un’eclissi fa da contraltare a quella delle pance delle mamme prossime al parto, scelte fra diverse etnie, per raccontare come diversamente ci si possa appropinquare a quel passaggio inevitabile per la propagazione della specie ed uguale per tutte le razze, che è il parto.
Assisteremo a vari allestimenti di quel momento così ricco di significato ma anche di rischi, seguendo alcune donne in diversi paesi: in Tanzania, nei territori Masai, in una capanna assistita da altre donne; in Vietnam nell’ospedale di Le Tu Du, uno degli ospedali con il più alto numero di parti al mondo; negli Stati Uniti, nel Maine, in una comune, con la sola assistenza di partner e amici; nel deserto del Niger, in una tenda sulla sabbia; in Messico, in un delfinario, in compagnia oltre che di medici e amici, di alcuni curiosi delfini, o in una spiaggia immacolata; in India, a Benares, sul tavolaccio di una levatrice dello slum; in Francia, in un ospedale, con marito e dottori; in Brasile, nel cuore della giungla amazzonica, assistita dalle altre donne della tribù; nell’estremo nord della Siberia Occidentale (Russia), in mezzo alle nevi e al gelo, un’appartenente alla tribù dei Dolgans, per legge in una struttura ospedaliera; in Giappone nella città di Nagoya, con l’accudimento di un anziano medico che predica il ritorno alle origini.
Il film può servire a ricordare che il mondo non si ferma all’Occidente e che nel resto del pianeta milioni di persone vivono e prolificano molto più di noi in condizioni infinitamente più disagiate. Quelle condizioni che qualche occidentale (come la ragazza della comune americana) si diverte a ricreare, fortunatamente sempre con qualche ospedale di riserva raggiungibile con una corsa in auto, perché non dimentichiamo che l’ospedalizzazione ha ridotto enormemente il numero dei decessi di madri e figli. Molte donne probabilmente amerebbero partorire in compagnia dei delfini o in una appartata spiaggetta dei Caraibi, nessuna crediamo vorrebbe farlo attaccata ad un ramo in una capanna o in un lurido slum indiano.
Ognuno dovrebbe essere messo nella condizione di poter partorire al meglio, secondo la sua propensione, gli usi e i costumi locali, ma sempre nella più grande sicurezza per se stessa e per il figlio. Il resto è folklore spruzzato di misticismo.