La guerra è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare (almeno questo è quello che ci raccontano). Si parte per un insieme di motivi, spinti da ideali (Nato il 4 luglio), da necessità…
Cast: Jake Gyllenhaal, Tobey Maguire, Natalie Portman
Distribuzione: 01 Distribution
Voto: 80
La guerra è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare (almeno questo è quello che ci raccontano). Si parte per un insieme di motivi, spinti da ideali (Nato il 4 luglio), da necessità economiche o incosciente baldanza (Home of The Brave, Hurt Locker, Jarhead, Redacted), per ereditarietà obbligata (Nella valle di Elah), per mestiere (Grace is Gone). Ma si parte. E quando si torna (se si torna) tutto è cambiato, tutto sembra diverso ed inconciliabile con le esperienze subite. Il pluridecorato Sam è un militare di mestiere, un marine, alle spalle una situazione da manuale, padre alcolista ex marine pure lui (Vietnam), con seconda moglie devota anche se in disaccordo su molte cose. Rapporti tesi. Tommy è il fratello degenere, appena uscito di galera dopo una tentata rapina, che gli stessi motivi che hanno spinto Sam a cercare ordine e disciplina hanno invece buttato sulla sponda opposta, quella del disordine esistenziale, del disimpegno estremo.
La reazione ai fallimenti del padre ha generato due casi differenti, due riflessi da psicanalisi, del resto le colpe dei padri ricadono sempre sui figli. Sam ha una deliziosa moglie, Grace, la classica bella del paese, l’ex cheerleader perfetta compagna per il più bravo ragazzo della scuola, due bambine deliziose, una bella casetta. Sam è stimato e rispettato quanto Tommy è un reietto, che cerca di sottrarsi al contatto col mondo fra bevute ed eccessi, alimentando il disprezzo del padre in una spirale incontrollabile di reciproca incomprensione. Sam va e viene dalla zona di guerra, in Afghanistan, perché quello è non solo il suo mestiere, il suo dovere, ma forse anche la sua valvola di sfogo. Ma un giorno non torna più e viene dato per morto. La famiglia straziata cerca di riprendersi e Tommy si rende disponibile per prendersi cura della casa e delle due bambine e lentamente trova una sua normalità, qualcuno cui dedicarsi, cui affezionarsi. Anche troppo, perché nel vuoto lasciato dal marito, Grace si avvicina pericolosamente al cognato.
Il film è il fedele remake di un bel film danese Non desiderare la donna d’altri (solito terribile titolo italiano, l’originale era Brødre) di Susanne Bier del 2005. La bella sceneggiatura di David Benioff (La 25a ora) riesce a conciliare perfettamente una vicenda da melò sentimentale con un atto di accusa nei confronti di una società che ha già precocemente tradito i suoi figli. Il film è interpretato da un terzetto di bravissimi giovani attori, come Jake Gyllenhaal (Tommy), Natalie Portman (Grace) e un eccezionale Tobey Maguire (Sam), tesissimo e paurosamente dimagrito per esigenze sceniche. Nel ruolo del padre compare Sam Shepard, mentre le due figliolette sono interpretate con una maturità sorprendente da Bailee Madison, la già fin troppo ferita figlioletta di 9 anni e Taylor Grace Geare, la tenerissima sorellina minore. E’ naturale che giovani e validi attori come questi aspettino come la manna dal cielo film dove dimostrare di saper davvero recitare, in senso quasi teatrale, liberi da effetti speciali e schermi verdi, e infatti qui tutti danno un’ottima prova delle loro capacità, facendo di Brothers un altro film sulla tragedia dei reduci che va ad aggiungersi all’elenco ormai lungo di prodotti mediamente tutti riusciti. Dirige Jim Sheridan, regista che ha sempre dato il suo meglio nelle storie sui rapporti famigliari e sui danni della violenza, con titoli come Nel nome del padre, The Boxer oltre al famoso Il mio piede sinistro.