La moda dei giochi “sportivi” continua a dilagare, e oltre alle uscite di queste settimane, da EA Sports Active Personal Trainer a NewU Fitness First Personal Trainer e compagnia bella, a cui si sta..
.jpg)
Cominciamo subito a sgomberare il campo da equivoci: non si tratta di una versione “povera” della Wii di Nintendo, ma di una alternativa a basso costo (non proprio bassissimo, come vedremo – diciamo contenuto) alle macchine da palestra “dedicate” con schermi LCD interattivi e minigame incorporati, che si trovano in alcune palestre di lusso e che costano qualche migliaio di euro. In questo caso, il kit D.I.S. permette di fare fitness o comunque movimento in maniera un po’ diversa dal solito, sicuramente meno monotona e ripetitiva, sfruttando i concept di alcuni prodotti come Dance Dance Revolution. Come spiegava bene il gentilissimo addetto al negozio di Corsico che mi ha presentato il prodotto, in questo caso “non sono i videogiochi che si avvicinano al fitness, ma il fitness che si avvicina al mondo dei videogiochi“. Una distinzione solo apparentemente sottile.
.jpg)
Per quanto riguarda l’utilizzo del D.I.S., il meccanismo è molto simile a quello della già citata console di Nintendo: si attacca la macchinetta al televisore, si inserisce la cartuccia e il gioco viene istantaneamente caricato: al suo interno è possibile creare e/o selezionare il proprio profilo utente, e dedicarsi alle attività e ai minigame che contiene.
L’apparecchio base è una piccola console, grossomodo delle dimensioni di un libro, e a cui possono essere collegati diversi dispositivi, ciascuno dei quali è associato a uno o più videogame, disponibili separatamente su cartuccia. L’apparecchio non dispone di memoria interna: ogni cartuccia contiene il software, memorizza i salvataggi, i dati degli utenti, ecc. Questo significa che non sono possibili “integrazioni” tra i vari titoli, o avere un proprio profilo “globale” che tenga traccia dei miglioramenti e delle attività effettuate con i diversi giochi. La console costa 39 euro, ma da sola serve a poco, perché occorre per forza di cose attaccarci una periferica e comprare poi i giochi.
.jpg)
Tralasciando la ginnastica dolce, il kit “base” per fare un po’ di movimento serio (quello con il tappetino) costa 128 euro, che arrivano a 150 se si aggiunge anche lo scalino da step. Meno del Wii con Balance Board, ma con una varietà di prodotti e di giochi decisamente inferiore. Ovviamente, come sottolinea Decathlon, il pubblico a cui si rivolge è completamente diverso, quindi la comparazione in teoria non andrebbe neppure fatta, ma non può comunque essere ignorata.
Durante la prova in negozio ho potuto provare qualche titolo più prettamente ludico, che si affianca a quelli tecnici, composti da esercizi e programmi di allenamento specifici, con grafici di andamento, ecc. ecc. Sul tappetino ho provato una variante del già citato DDR (che può essere acquistato anche in bundle con il tappeto, risparmiando una decina di euro), di cui riprende senza troppi problemi il notissimo schema di gioco, proponendo una serie di sfide e minigame, tra cui “prove di ballo” in diversi stili, dal latino al rock passando per l’hip-hop. C’era poi Domyos Fitness Adventure, un titolo per giovanissimi che presenta step e jogging sotto forma di avventura cartoon con personaggi buffi e colorati, con una serie di minigame da giocare separatamente. L’ultima prova, la più massacrante per il mio fisico distrutto, è stata la corsa con la cyclette, due chilometri di pedalata ininterrotta al comando di un piccolo veicolo dotato di elica impegnato in quattro giri contro altri avversari, con power-up e ostacoli (pinguini!) da evitare all’ultimo istante. Sullo schermo, oltre al gioco vero e proprio, erano sempre visibili alcuni dati, tra cui il “consumo” di calorie in tempo reale.
.jpg)
Un ultimo cenno, per finire, al “multiplayer”: tutti i titoli con tappetino dispongono di una modalità per due giocatori, mentre per le cyclette esiste un apposito hub che consente di collegare più periferiche alla medesima console, e che funziona anche con i tappetini. Inutile dire che le sfide a due, di qualunque genere si tratti, sono sempre più divertenti del gioco/allenamento in solitaria.
Il critico videoludico deve per forza di cose sottolineare che dal punto di vista tecnico i titoli risalgono ad almeno tre generazioni fa, con una grafica che ricorda quella del Super Nintendo (il treddì delle corse non è reale, per intenderci, ma solo “finto”). Sotto questo aspetto, il confronto con la Wii è impietoso, e costituisce un oggettivo punto a favore della console di Nintendo, che pure è la più “scarsa” tra quelle attualmente in commercio. L’appassionato di fitness deve invece convenire che l’approccio sportivo è molto più accentuato nel prodotto di Decathlon (ovviamente): si suda, e parecchio! Il target per questo genere di prodotto, insomma, non è la famigliola che vuole svagarsi mezz’oretta davanti al televisore, ma gli appassionati di fitness che cercano un diversivo a un allenamento intensivo da condurre con costanza.
Nei prossimi mesi, in vista del Natale che arriva, sono previsti nuovi titoli e relative periferiche di gioco.
Le immagini di questo articolo sono (C) Dimitri IUNDT