Crash Time III – Alarm for Cobra 11: Highway Nights – Recensione PC/Xbox 360

Synetic ha realizzato una nuova “puntata” di Alarm for Cobra 11, spin-off della serie poliziesca tedesca trasmessa in Italia con il titolo di Squadra Speciale Cobra 11, e che ahimé non risulta…

Synetic ha realizzato una nuova “puntata” di Alarm for Cobra 11, spin-off della serie d’azione poliziesca tedesca trasmessa in Italia con il titolo di Squadra Speciale Cobra 11, e che ahimé non risulta granché migliore di quelle che l’hanno preceduta. Il gioco inizia con una sequenza “drammatica”: un anonimo furgone scuro, inseguito da un imponente schieramento di mezzi della polizia, che va a schiantarsi e a esplodere contro un aereo di linea. A questo punto veniamo riportati indietro di sette giorni per vivere in prima persona gli eventi che hanno portato a un finale tanto brutto quanto – auspicabilmente – evitabile.

Ancora una volta vestiremo i panni di Ben e Semir, i protagonisti del telefilm, impegnati a risolvere quarantatrè nuovi casi. Le novità principali introdotte in questo capitolo sono rappresentate dagli scenari di notte e dalla presenza di sparatorie durante gli inseguimenti, a cui si aggiunge una trama che fa da filo conduttore tra le missioni, e che offre maggiore coerenza all’esperienza di gioco. Gli incarichi da portare a termine sono sempre ambientati in una città aperta, completamente esplorabile, dalle ragguardevoli dimensioni di trentadue chilometri quadrati e duecento chilometri di strade da percorrere, e che risulta ben costruita, popolata di traffico e con numerosi elementi che la rendono sempre diversa (nessun pedone, però).

Più che un seguito, Crash Time III pare una versione “pompata” del precedente Crash Time II: Burning Wheels, tante e tali sono le somiglianze con il gioco dello scorso anno. Persino molti dei difetti che abbiamo evidenziato in quella sede non sono stati risolti, ed è un vero peccato: una città tanto grande avrebbe potuto essere resa molto più “divertente” da percorrere aggiungendo rampe e trampolini praticamente ovunque; ancora, le missioni sono più o meno sempre le stesse (vai da A a B, supera i checkpoint, blocca un sospetto, ecc.), e a poco servono i tentativi di aggiungere variabili diverse, come i limiti di danno per le auto o di tempo. Nessun minigame o niente in grado di offrire uno stimolo per riprendere in mano il gioco una volta portatolo a termine (ripetere le missioni? Meh), mentre il multiplayer si limita allo split-screen per un massimo di quattro giocatori.

Dal punto di vista tecnico Crash Time 3 rimane deludente, anche se sono stati migliorati alcuni aspetti come le esplosioni e i danni ai veicoli: il motore grafico è lo stesso del precedente episodio, e più di allora si notano i pochi poligoni utilizzati per gli elementi della città (in particolare quando ci andate a sbattere contro distruggendoli). Maggiormente curate le macchine e il modello dei danni, ma pur sempre lontani da un DiRT 2 o un Forza Motorsport 3 qualunque. Sempre tendente al “cheap” la presentazione delle varie missioni, limitata a dialoghi scritti che compaiono a video mentre la telecamera ruota liberamente inquadrando il palazzo della polizia o l’auto su cui si trovano i protagonisti. Molto meglio sul fronte della colonna sonora, fatta di brani rock che ci accompagnano tra un inseguimento e una sparatoria.

Scorazzare a duecento all’ora per le Autobahn evitando il traffico o dando vita a incidenti spettacolari risulta sempre divertente, grazie anche alla guidabilità estremamente arcade e senza particolari velleità simulative, che “perdona” molto al giocatore. I veicoli da sbloccare sono tanti e spaziano dalle berline tedesche (solo “simili” alle controparti reali, a causa dell’assenza di licenze ufficiali) alle camionette d’assalto passando per monovolume, supersportive, autoarticolati e persino tre-ruote stile Apecar, ognuno con un modello di guida assai diverso.

L’ambientazione notturna rappresenta un gradito cambio di “scena” rispetto al solito, ma è inficiato da un ambiente forse fin troppo buio: se non si conosce a memoria la strada da percorrere, le curve e gli ostacoli saltano fuori solo all’ultimo minuto, spesso mandando a rotoli l’intera missione. Altrettanto piacevole l’idea degli inseguimenti con sparatorie, ma anche in questo caso l’implementazione risulta poco giocabile e spesso frustrante: occorre infatti mirare l’auto da colpire con lo stick analogico destro tenendo al tempo stesso in strada la macchina (ed evitando ostacoli e traffico) con quello sinistro, il tutto accelerando, frenando, ricaricando l’arma ecc. Un vero e proprio esercizio di prestidigitazione in grado di mettere a dura prova il coordinamento occhio-mano e la pazienza del giocatore più scafato.

Paradossalmente, come i titoli che l’hanno preceduto, Crash Time III risulta più divertente nella modalità di guida libera per la città che non nella campagna principale, senza missioni da svolgere, divertendosi a causare incidenti, provando a guidare i diversi mezzi per vedere come si comportano, sperimentando evoluzioni impossibili e genericamente “cazzeggiando” senza troppo impegno. Purtroppo non è molto.