Sparatutto in soggettiva realizzato in economia, il primo NecroVision non era neppure tanto male. Esistessero i generi come nel cinema, potremmo dire che è un B-shooter, un titolo di second’ordine…
Come per molti altri prequel, la fregatura sta tutta nel sapere già come andrà a finire, dato che per forza di cose sappiamo già dove si andrà a parare, giusto? In questo caso ci troveremo a impersonare un soldato tedesco della Prima Guerra Mondiale (l’esercito nemico del primo gioco) che scopre le forze malvagie scatenate dal conflitto, e che dovrà affrontare orde di demoni, zombie e mostrume vario per diventare il primo Negromante, quello contro cui dovrà combattere Simon Bukner nel precedente/successivo NecroVision. Così facendo verrà svelato maggiormente lo scenario inquietante su cui si basa il primo gioco, rispondendo a molte delle domande che qualcuno si sarà anche posto, lasciandone al contempo parecchie senza soluzione – altrimenti NecroVision 3 come faranno a svilupparlo? ^____^
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La prima cosa che colpisce l’attenzione, semplicemente guardando il trailer e le prime immagini del gioco, è il passo avanti compiuto dal punto di vista tecnico: il motore grafico rimane lo stesso, ma presenta parecchie novità e migliorie, dalla gestione delle luci alle ombre, passando per un generale aumento dei poligoni sullo schermo e nuovi shader per arrivare a tempi di caricamento ridotti. Che pure hanno la loro sporca importanza, diciamocelo.
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Per quel che riguarda il multiplayer, oltre alle modalità già presenti nel primo NV debutteranno un po’ di mappe inedite, qualche skin per i giocatori ma soprattutto l’inedita Gas Mask, in cui all’inizio della partita il gioco depone in luogo casuale una maschera antigas. L’obiettivo dei giocatori sarà quindi trovarla così da sopravvivere alla nube tossica che lentamente andrà a riempire la mappa: una sorta di ibrido tra King of the Hill e Last Man Standing, nel quale afferrare la maschera e soprattutto riuscire a tenersela stretta fino alla fine.
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Gli sviluppatori sembrano aver fatto tesoro delle critiche che gli sono state mosse in occasione dell’uscita del primo NecroVision, e hanno lavorato per cercare di migliorare il gioco sotto tutti i punti di vista, lasciandoci speranzosi di poter presto mettere le mani su uno shooter robusto, divertente, bello a vedersi e giocarsi. Come si suol fare in questi casi, incrociamo le dita!