Il calcio di Electronic Arts in salsa Nintendo.
I più attenti fra voi saranno di certo a conoscenza del fatto che con FIFA 10 in edizione Wii il colosso statunitense ha tentato la carta dell’immediatezza, proponendo super-tiri alla Holly & Benji e partite dotate di punteggi finali più vicini al tennis che non al calcio giocato. Invece, con questa nuova versione (basta tirare in porta una volta per accorgersene) quelli di EA hanno ben pensato di fare un piccolo passo indietro e confezionare un gioco di calcio più serioso e, per certi versi, canonico. I vari calciatori sono realizzati ancora una volta a mo’ di fumetto e l’intero comparto grafico continua a risultare ben più scanzonato del solito, ma il sistema di controllo adottato propone, in questa nuova annata, le vecchie care combinazioni di tasti, utili per eseguire passaggi filtranti, pallonetti illuminanti e sassate all’incrocio dei pali. Proprio quest’ultima scelta (ad onor del vero FIFA 11 offre anche un approssimativo e fin troppo semplicistico sistema di controllo incentrato sul puntatore presente nel telecomando della console) porta il giocatore ad avvalersi necessariamente del Controller tradizionale, in modo da creare azioni corali molto vicine a quelle tipiche della controparte in alta definizione.
Oltre a un numero davvero ragguardevole di campionati, coppe e squadre (all’appello non manca neppure la serie B), l’ultimo FIFA per Wii può contare anche sulle immancabili sfide fra amici, sulle partitelle online legate alla Wi-Fi Connection e sull’immancabile modalità “Allenatore”, vero e proprio cuore pulsante del gioco. A sorpresa, però, in FIFA 11 tale modalità viene affiancata anche da un’inedita opzione incentrata sul calcio a 5. Un vicolo deserto, con tanto di porticine improvvisate, un campetto indoor o, ancora, uno spiazzale sabbioso in Egitto, ospitano sfide all’insegna del divertimento e dell’immediatezza. Le regole in questo caso cambiano in maniera drastica: abilità speciali aiutano il giocatore a violare la porta avversaria, mentre l’impossibilità di far uscire la sfera dal campo aumenta in maniera vertiginosa il ritmo delle gare. Peccato solo per un comparto tecnico non propriamente sbalorditivo, penalizzato come oramai da tradizione da qualche sbavatura di troppo.