WRC – FIA World Rally Championship – Recensione PC/PS3/Xbox 360

Torna la WRC digitale, sotto la bandiera tricolore di Milestone.

Dopo le due anteprime che vi abbiamo proposto negli scorsi mesi, eccoci giunti al momento della verità per l’ultimo nato di casa Milestone. Torna finalmente sui nostri schermi, a distanza di ben cinque anni dall’ultima apparizione, un gioco dedicato al campionato WRC, con l’aggiunta delle categorie P-WRC, S-WRC e J-WRC. Come di consueto lo spazio a disposizione è piuttosto scarno, quindi, anche se con grande fatica, evitiamo le solite idiozie e passiamo subito al nocciolo della questione.

Prima di tutto va detto che il gioco Milestone si avvale di tutte le licenze del campionato WRC, quindi troverete vetture fedelmente riprodotte, nomi reali, sponsor, e via di questo passo. Le modalità a vostra disposizione sono la classica Carriera, un corso di guida chiamato Accademia, la Hot Seat, varie tipologie di gare veloci e a tempo, nonché l’interessante modalità online.

La Carriera consiste nel cominciare in una categoria con vetture poco potenti, per poi arrivare alle macchine WRC. Si tratta di una modalità che parte piano, ma che verso le ultime battute diventerà davvero lunga ed estenuante: non scherziamo quando diciamo che arriverete a dover correre anche due ore per concludere una sessione, anche se – fortunatamente – al termine di ogni tappa si può salvare e riprendere a correre quando si vuole.

Come detto, l’Accademia è invece una sorta di corso di guida. In realtà, si tratta di un esercizio semplicistico e poco utile alla causa; inoltre, portare a termine questa modalità non vi porterà via più di una ventina di minuti.

Hot Seat (letteralmente, “sedia rovente”) prevede di disputare una competizione tra due persone ma alternate sulla medesima postazione… è perfetta per chi vuole dimostrare agli amici di essere l’indiscusso campione delle corse, un po’ come ho fatto io in redazione (ma smettila! ndAlias). Chiudiamo la panoramica delle modalità con le allegre gare veloci, ma soprattutto con quelle a tempo, che si sono rivelate un ottimo strumento per imparare a padroneggiare la vettura, conoscere le piste e, soprattutto, migliorare il proprio cronometro. Grazie al mirabolante mondo dell’Internet, infatti, tutti i vostri tempi verranno registrati e inseriti in una classifica mondiale. Segnaliamo, infine, la presenza di una ghost car un po’ particolare: non verrà infatti fornita una vettura semitrasparente a rappresentare il miglior giro, bensì solo la traiettoria che è stata eseguita, in modo da non creare fastidi a chi sta giocando e, al contempo, fornire qualche utile informazione.

Il modello di guida di WRC è pienamente soddisfacente: le vetture hanno comportamenti leggermente diversi in base al modello e alla categoria e cilindrata, ma (salvo rari casi) il denominatore comune è un controllo sincero di un veicolo che risponde prontamente ai comandi. A dirla tutta, abbiamo riscontrato qualche problema (anche se piuttosto saltuario) nell’uscita in curva: capita, infatti, che la vettura si rifiuti di raddrizzarsi e prosegua imperterrita verso l’interno. Anche se si tratta di un comportamento che effettivamente si può verificare nella realtà, il problema è che non sono chiari i motivi per cui questo accada, e quindi non si è in grado di porvi rimedio sistematicamente. Un altro piccolo problema riguarda le vetture della categoria P-WRC, con le quali non si riesce a impostare decentemente una curva col freno a mano: finché lo si tiene tirato, l’auto sta nella direzione voluta; appena lo si lascia, però, la macchina punta il muso verso l’esterno curva e bisogna premerlo di nuovo per non finire contro il guard rail.

Le automobili si scassano. Finire contro un platano provoca danni a seconda della velocità, e sono numerose le parti che possono andare in pezzi. Non si tratta solo di un orpello estetico, visto che in caso di incidente la vettura si controlla meno bene e perde in prestazioni. Non ci ha entusiasmato, invece, l’impossibilità di sfasciarla del tutto: per quanti colpi o botte possiate farle prendere, non capiterà mai che la macchina si fermi del tutto.

Buono, anzi ottimo, il comparto audio. Le musiche fanno la loro parte (ma vogliamo vedere chi predilige la musica al solo rombo del motore mentre gioca a WRC), anche se ciò che soddisfa senza riserve è appunto il rumore dei vari propulsori, diversi per ogni vettura e in grado di trasmettere all’orecchio un elevato livello di realismo. Soddisfacente è anche la voce del copilota: tale arduo compito è stato affidato a veri professionisti (un maschietto e una femminuccia); peccato solo per una non eccelsa varietà delle frasi.

La parte estetica è buona per ciò che concerne i modelli delle vetture (anche se al tramonto non è previsto che si accendano i fari), mentre scarsa per tutto ciò che ci sta attorno. Nel complesso, difatti, gli scenari sono poco dettagliati e dotati di texture che sanno di “vecchio” (del resto il motore grafico è lo stesso di Superstars V8 e SBK). Se alcuni scorci sono gradevoli, è davvero terribile lo spettacolo offerto quando si attraversa un centro abitato, composto generalmente da casupole mal fatte e talmente deprimenti che non ci abiterebbe nemmeno un senzatetto.

Nulla da dire riguardo alla modalità multiplayer: si possono creare partite veloci o campionati, si hanno le medesima quantità di opzioni della controparte single player, e il fatto che si corra a conti fatti da soli mette al riparo da eventuali (comunque non rilevati) problemi di net-code.
Da ultimo, la longevità è garantita da una lunghissima campagna single player e da quella online… anche su questo versante, quindi, non c’è proprio nulla di che lamentarsi.