La donna della mia vita

Ci sono molti modi di fare la commedia. All’interno del genere ogni regista si è ritagliato un suo spazio, attenendosi al suo stile più personale, quello più consono alla propria sensibilità.

Regia: Luca Lucini
Cast: Luca Argentero, Alessandro Gassman, Stefania Sandrelli, Valentina Lodovini
Distribuzione: Universal

Ci sono molti modi di fare la commedia. All’interno del genere ogni regista si è ritagliato un suo spazio, attenendosi al suo stile più personale, quello più consono alla propria sensibilità. Da anni Luca Lucini sta proseguendo per un suo cammino fatto di commedie sentimentali, eleganti e sobrie, con trame plausibili, pur brillanti e leggere, supportato degnamente in questo dalla casa di produzione Cattleya. Sono prodotti indirizzati a un pubblico “adulto”, intendendo con questo un pubblico di spettatori che abbiano avuto il tempo di accumulare un po’ di esperienza di vita vera, per meglio apprezzare e condividere le cose che accadono sullo schermo. Forse avranno al botteghino meno incassi di altri, più commerciali, più smaccati, ma questo non significa affatto che siano prodotti di qualità inferiore, anzi. Per un maschio chi sarà mai “la donna della sua vita”? La donna del cuore o la mamma? Senza dimenticare che anche la mamma è stata ed è in molti casi ancora una donna, ancora agitata dai venti di sentimenti capaci di complicare la vita non solo a se stessa e al proprio partner, ma anche, in cerchi sempre più vasti, ai figli e alle donne da loro frequentati. Alba (Sandrelli) è la Mamma di Giorgio (Gassman) e di Leonardo (Argentero), due fratellastri avuti ma diversi mariti, accuditi con uguale amorevolezza ma cresciuti molto differenti. Quanto Giorgio, quarantenne medico di successo, è un fascinoso bastardo, un fedifrago traditore ad oltranza dell’ignara consorte, tanto Leonardo, che lavora nella ditta col padre e vive in casa, è un trentenne mammone, dalla lacrima facile e dalla sensibilità troppo accentuata.

Colpa di mamma, che lo ha protetto troppo, mentre sembra aver lasciato Giorgio più libero di seguire la propria natura e farsi strada da solo nella vita. Alba ha anche nel suo raggio d’azione il secondo marito, che sta passando una crisi di mezz’età e sogna nuovi orizzonti in compagnia della sua fedele (almeno lei) segretaria, mentre Alba non smette di pensare al primo coniuge, che si affaccia da tutti gli schermi tv come inviato in zona di guerra. Mentre Giorgio, pur in attesa di un erede, non smette di rastrellare nuove avventure, Leo per la prima volta nella vita incontra la ragazza giusta, la bella violoncellista Sara (Lodovini), reduce però da un turbolento rapporto con un uomo di quelli che tanto piacciono alle donne, un vero bastardo. Perché alle donne non gradiscono gli uomini che piangono con loro, bensì quelli che le fanno piangere. E chi sarà mai tale bastardo, se non proprio Giorgio? Nel corso della ronda che si scatena, tutti, a sorpresa loro e degli altri, cambieranno ruolo, perché in fondo si tratta di ruoli assunti per assecondare le aspettative altrui. Tutti manipolano tutti, ma soprattutto Alba, che è a monte di questa catena esistenziale, che riserverà non poche sorprese ai suoi cari. C’è sempre una scintilla iniziale e nel nostro caso è scaturita proprio da lei, dalla sua ormai lontana giovinezza, quando aveva deciso di piegare il destino in un certo verso. Aveva agito a fin di bene, o almeno così ha sempre creduto. Perché cos’è il Bene, esiste il Bene assoluto, oggettivo, incontrovertibile? Oppure volta per volta si fanno le scelte che sembrano migliori, anche in buona fede, ma che si risolvono in un atto di supremo egoismo camuffato, riportando tutto sempre e solo al nostro personale Bene?

Se sono state scelte civili e amorose, sembra dire in modo consolatorio il film, alla fine non potrà che esserci un lieto fine, anche se il percorso sarà tortuoso e i protagonisti della storia tutti si avvicineranno e allontaneranno, e poi inevitabilmente tutti torneranno da quella che è “la donna della loro vita”. E anche la protagonista femminile di generazione successiva, Sara, chissà, magari un giorno si troverà nello stesso ruolo. I presupposti sembrano esserci tutti. La storia è tratta da un soggetto originale di Cristina Comencini e mette in scena un ottimo cast, che regge tutto il film, con il giusto ritmo. Per Stefania Sandrelli si tratta di un’altra bella occasione professionale, perché il vero fulcro della storia, il deus ex machina, è proprio lei. Al suo fianco il marito che è Giorgio Colangeli, un burbero deluso, mentre la bella e indecisa Sara è interpretata da Valentina Lodovini. A contendersi le sue grazie e i favori della mamma, i due bei protagonisti maschili, Luca Argentero e Alessandro Gassman, dal diverso fascino, ma che rendono comunque la condizione del personaggio di Sara alquanto invidiabile.