Animal Crossing: Let’s go to the City!

Un villaggio da fiaba, una combriccola di animali parlanti e una casetta tutta per noi. Cosa desiderare di più?

Per chi, a suo tempo, si lasciò stregare dall’universo incantato di Animal Crossing, l’inizio di una nuova vita nella cittadina allestita a regola d’arte per questo nuovo episodio per Wii potrebbe avere un sapore vagamente agrodolce.
Da una parte, rispolverare il retino per gli insetti, l’innaffiatoio, la pala, l’ascia e la canna da pesca per rituffarsi nelle care vecchie abitudini ĆØ fonte di una gioia difficile da descrivere a parole. Ma soprattutto, ĆØ una gioia immensa ritrovare i vecchi amici di una volta, ovvero i buffi animaletti antropomorfi ideati da Tezuka e compagni, alle prese con la loro routine quotidiana: il giardino da bagnare, una lettera da scrivere, qualche pettegolezzo da far circolare, la gara di pesca da vincere a tutti i costi… Dall’altra parte, però, non si può fare a meno di avvertire un retrogusto amarognolo, soprattutto quando, scelta la propria umile dimora, ci si ritrova alle prese con quel truffaldino di Tom Nook, il bottegaio del villaggio, impaziente di incassare tutto il bottino subito, e fino all’ultima campanella. Gli incarichi da svolgere per pagare la prima rata dell’affitto, a conti fatti, sono gli stessi giĆ  svolti diligentemente in passato: pianta qualche fiore fuori dal negozio, scrivi una lettera a un cliente, fai un po’ di pubblicitĆ  sulla bacheca del paese…

Tutte cose giĆ  viste per chi ha giĆ  vissuto l’esperienza su GameCube e DS, e che potrebbero strappare qualche sbadiglio annoiato durante le fasi iniziali della nuova avventura su Wii. Ma una volta saldati i debiti e smessa la divisa da lavoro, quello che si apre davanti ai nostri occhi, giorno dopo giorno, ĆØ un mondo familiare, sƬ, ma cosƬ ricco di piccole novitĆ  da risultare quasi “nuovo”.

La veste grafica, per esempio, per quanto immutata nello stile, appare più curata nei dettagli (una ciliegia più scintillante che sporge da un albero, un uccellino che zampetta allegramente per la piazza del villaggio, l’aurora boreale che inonda il cielo con il suo bagliore), e mostra anche qualche particolaritĆ  inattesa. Continuando a battere lo stesso tragitto tutti i giorni, per esempio, si formeranno dei sentieri naturali che serpeggiano attorno al villaggio, e sarĆ  cosƬ possibile, con la giusta cautela, creare degli spazi verdi in cui coltivare delle splendide aiuole.

La novitĆ  più interessante di Let’s go to the City, come ben saprete, la si scopre solo recandosi alla fermata del bus, dove il loquace Remo ci abbandona all’inizio della nostra nuova esistenza. Da qui, infatti, ĆØ possibile saltare sulla corriera che fa tappa nel villaggio per partire alla volta della grande cittĆ , uno spazio tutto nuovo da esplorare e da imparare a conoscere.
In cittĆ  si può assistere a qualche esibizione, incontrare qualche faccia nuova e, soprattutto, buttarsi a capofitto in un po’ di shopping sfrenato. E per sfrenato, intendiamo proprio “sfrenato”: tra gli oggetti esposti alla boutique di Griffa, per esempio, si può tranquillamente trovare una carta da parati da 100.000 campanelle e più (quasi come una sostanziosa rata dell’affitto!), oppure un divano che costa un occhio della testa (per non parlare degli accessori!).

Ma non di solo commercio vive il quartiere cittadino di Let’s go to the City. La piazza, infatti, ospita anche altre attrazioni, come il palazzo del teatro (dove lo strampalato Dr. Strizzo dispensa emoticon agli spettatori), il negozio di Bigodina, in cui si può cambiare pettinatura o rifarsi i connotati indossando la maschera del nostro Mii, e la tana di quel furbastro di Volpolo, questa volta più diffidente e filibustiere che mai. Poi c’ĆØ Vanda, la maga in grado di leggere il nostro destino, accompagnata da una serie di personaggi inediti che fanno capolino solo di tanto in tanto, come SciusciĆ , capace di cambiare il colore delle nostre scarpe con una bella lucidata o Elio, prodigo di bolle di sapone e palloncini colorati per tutti.
Infine, nella piazza della metropoli trova spazio anche la casa delle aste, nelle quali ĆØ possibile dedicarsi alla compravendita degli oggetti con i propri amici, in maniera non diversa da come accadrebbe su eBay (fissando, per esempio, un “prezzo di riserva” per l’articolo che si vuole mettere all’asta). Questa opzione non sarebbe stata possibile senza l’appoggio del Wi-Fi, cosƬ come non sarebbe stato possibile allestire un universo tanto ipnotico e magico, capace di affascinare i giocatori delle tipologie più svariate.

Fino a quattro amici possano darsi contemporaneamente appuntamento in uno dei rispettivi villaggi, e questa volta non si tratta soltanto di pescare in compagnia, farsi i dispetti a vicenda o scambiarsi gli oggetti più rari, ma anche di chiacchierare a “viva voce” grazie al microfono incluso nella confezione “deluxe” del gioco (esiste comunque una versione più economica, sprovvista dell’accessorio).
Insomma, le novitĆ  di Let’s go to the City, per quanto piccole e invisibili a una prima occhiata, sono davvero tante e non mancheranno di mantenere vivo l’interesse anche nei giocatori di vecchia data. I nuovi arrivati, invece, possono cominciare a fare i bagagli e a salutare la propria vita sociale: andarsene da Animal Crossing, dopo essersi affezionati ai ritmi del villaggio, ĆØ davvero difficilissimo!