Dai cabinati anni ‘80 ad oggi, ecco il IV capitolo di una saga che ha segnato la storia dei picchiaduro 2D
Avreste mai pensato che Capcom, la casa che negli anni ‘80 portò alla ribalta nelle sale giochi il genere dei picchiaduro con Street Fighter, nel 2009 avrebbe cercato di stupirci ancora con effetti speciali, grazie all’attesissimo quarto capitolo della serie? Abbiamo messo le mani sull’anteprima del gioco e possiamo dire che quel geniaccio di Yoshinori Ono, creatore di tutto e soprannominato da noi in redazione anche Yoshinori Oni (Oni, come i demoni giapponesi, perché quest’uomo ne sa davvero una più del diavolo), non ne vuole sapere di arrendersi allo scorrere del tempo. Il risultato è un nuovo titolo che strizza l’occhio alla grafica 3D, ma con una giocabilità del tutto 2D, come il DNA della serie impone. Il design dei personaggi è assolutamente accattivante in stile 3D, pur non perdendo quel look un po’ cartoonesco acquisito negli ultimi anni con la serie Alpha. Da subito possiamo notare come i lottatori siano molto ben particolareggiati, dalle fasce muscolari alle scritte in giapponese color oro sulla cintura nera di Ryu ad esempio, senza mai dimenticare il design da anime giapponese in grado di affascinare tutti gli appassionati del genere.
VECCHIE GLORIE E NUOVI VOLTI
A nostra disposizione avremo ben 25 personaggi: oltre alle vecchie glorie come Ryu, Ken, Chun Li e Guile, saranno presenti sei astri nascenti, che rispondono ai nomi di Abel, Crimsom Viper, El Fuerte, Rufus, Gouken e Seth. Abel è un francese biondo grosso e cattivo abbastanza lento e si basa su bloccaggi e prese letali, ma ha anche qualche colpo degno di nota potrebbe essere quasi paragonabile a Zangief come stile di combattimento. Crimsom Viper è un’incantevole ragazza che oltre a sedurvi con la sua fisicità, saprà anche assestarvi sul grugno dei colpi di una certa importanza non appena abbasserete la guardia,dato che la simpatica pulzella è in grado di utilizzare raggi elettrici e provocare piccoli sismi con esplosioni. El Fuerte, invece, è un lottatore di Wrestling Messicano e mascherato che ricorda molto il famoso Wrestler Rey Mysterio, con mosse sono altamente spettacolari e imprevedibili. Rufus è un uomo grosso e soprattutto grasso, ma non lasciatevi trarre in inganno dalla sua pancia che balla da una parte all’altra quasi in maniera ipnotica, è un personaggio pieno di risorse e con mosse in grado di mettere in difficoltà chiunque. Riguardo a Gouken pare che sia il maestro di Ryu e Ken ma di più non vogliamo dire. Seth, infine, è un personaggio misterioso: forse lo amerete o forse lo odierete… di sicuro giocando potrete scoprirne le numerose sfaccettature dello stile di combattimento.
Passando ora al reparto più tecnico del gioco, i giocatori più esperti e appassionati noteranno che la giocabilità è rimasta sempre quella che lo ha contraddistinto in tutti questi anni se non addirittura pare attestarsi a livelli superiori. Ad esempio, non avrete difficoltà a prendere confidenza con i comandi se vi siete dedicati anima e corpo a Street Fighter Alpha 3. Chi invece avrà il piacere di avvicinarsi a Street Fighter per la prima volta scoprirà che impararne le tecniche non sarà per nulla arduo, visto che basterà solo cercare con pazienza il combattente a noi più affine come stile di combattimento o semplicemente quello che ci affascina di più a pelle. Per quanto riguarda le super mosse finali da scagliare sotto il mento al nostro avversario per ricordargli chi è il più forte guerriero di tutti i tempi, c’è sempre la classica barra dei tre livelli che si carica man mano che si danno sonore mazzate. Ma la vera chicca introdotta dal team Capcom consiste in un’altra piccola barra, quella della vendetta (o della rabbia, se preferite) che si carica prendendo sui denti sganassoni d’altri tempi.
Al momento giusto potremo quindi scaricare sul povero malcapitato un’infilata di sonore legnate, accompagnate da una più che ottima animazione 3D ed un sonoro altrettanto coinvolgente, che sarà in grado di far percepire sulla nostra pelle (ma soprattutto sulla sua) tutto il male che stiamo procurando in quella particolare circostanza. E per chi sarà così bravo da leggere in anticipo le tecniche altrui, e quindi difendersi per poi contrattaccare senza troppe esitazioni, esiste un’altra graziosa novità che si chiama”Focus Attack”, anche se quest’ultima feature sembrerebbe essere utile soprattutto in situazioni di scambi veloci e istantanei, piuttosto che per lunghe sequenze di colpi. Dal punto di vista tecnico,Street Fighter IV vanterà ambientazioni e scenari di ottima fattura e caratterizzati da buone animazioni, per ricordarci che dare pugni e calci è bello, ma se il luogo dove avviene la tenzone ha anche un buon panorama è ancora meglio. Cominciate quindi a fare stretching alle dita e a scaldare i polpastrelli, perché il re dei picchiaduro sta tornando e, da quello che abbiamo visto, Street Fighter IV potrebbe avere davvero le carte in regola per diventare il miglior picchiaduro di questa generazione.