La seconda espansione di Fallout 3 ci porta in quel di Pittsburgh. Sarà andato tutto come da copione?
Operation Anchorage, la prima espansione del titolo di Bethesda, è stata una digressione sul tema dell’ambientazione RPG vista nel gioco originale che non è piaciuta molto agli appassionati del titolone della casa americana. L’eccessiva linearità dell’avventura tra i ghiacci dell’Alaska ha lasciato in bocca a molti la strana sensazione che il tutto fosse eccessivamente fuori contesto per risultare appassionante e credibile. Nemmeno il tempo di utilizzare per bene tutte le armi bonus aggiudicate alla fine dell’avventura che arriva una nuova miniespansione decisamente più promettente sotto il nome di The Pitt.
BUON VIATICO
Si tratta di una nuova area di gioco tutta da esplorare localizzata in quello che una volta era il centro della cittadina di Pittsburgh: similmente a quanto accaduto alle Wasteland di Washington, anche la capitale della Pensylvania è sopravvissuta in qualche modo a sé stessa. Il contesto è tuttavia leggermente diverso da quello del gioco originale; al posto delle due fazioni eternamente in lotta tra loro con la variante di disturbo identificata da orde di mutanti allo stato brado, troviamo un signore della guerra in grado di ridurre in schiavitù l’intera popolazione asservendola ai suoi biechi scopi. In mezzo a questa situazione non proprio idilliaca si muovono nuovi nemici che complicheranno non poco la vita al giocatore mentre cerca di portare a termine le missioni della catena di quest principale e, perché no, anche quelle opzionali. Esplorare per bene le lande di Pittsburgh dialogando, combattendo e dedicandosi a tutte le classiche attività tipiche di un Action-RPG come questo può portare via dalle cinque alle sette ore di gioco a seconda del livello di difficoltà prescelto. Un buon viatico per tutti i delusi di Operation Anchorage che finalmente non dovranno più sottostare alle limitazioni della prima espansione per quanto riguardava l’esplorazione, la trama e la possibilità di saccheggiare i corpi dei caduti.
BACHI RADIOATTIVI
Non ci vuole molto a capire che The Pitt è sicuramente un prodotto di discreta fattura, tranquillamente paragonabile al gioco originale per quanto riguarda il tipo di gameplay completamente aperto e impreziosito da qualche sorpresa piacevole in termini di varietà di avversari ed equipaggiamenti utilizzabili. Purtroppo, non è tutto oro quello che luccica: nel corso dell’avventura abbiamo avuto modo di incontrare numerosi bachi che hanno rallentato, spesso anche considerevolmente, la velocità con cui era possibile progredire nelle quest proposte. Anche il doppiaggio audio ha lasciato a desiderare, considerando la frequente presenza di dialoghi sovrapposti o mal sincronizzati nonostante la discreta qualità della localizzazione. Aspettando un aggiornamento corposo da parte di Bethesda che risolva almeno i fastidiosi crash di sistema su PC, si tratta comunque un’espansione da tenere seriamente in considerazione.