Theatrhythm: Final Fantasy – Recensione

Per un’estate allegra e musicale, non c’è niente di meglio che Theatrhythm… se non siete convinti, leggete la recensione su GamesVillage.it.

Con Final Fantasy nel nome, un appassionato di GdR della storica serie dovrebbe già sentire un forte richiamo, ma dovrebbe stare molto attento perché a questo giro si tratta di un gioco musicale fatto e finito, dove la componente ruolistica non diminuisce la necessità di godere di un ottimo senso del ritmo e di riflessi fulminei. Strana creatura, questo Theatrhythm: parte come il più classico dei GdR con il solito allestimento di un gruppo di eroi, dotati di abilità e caratteristiche come Foza, Agilità, Magia e Fortuna… salvo poi presentare il gameplay tipico di un Rhythm Game con ritmi frenetici da seguire a colpi di pennino sul touch screen. Fatto ancor più strano, Theatrhythm funziona e diverte assai.

Imparare è questione di un attimo e le prime sfide sono all’acqua di rose, tanto che persino il tipico appassionato di GdR a turni riesce a entrare col piglio giusto e a mietere punti, illudendosi di essere all’altezza della sfida. Qui apro una breve parentesi: secondo il nostro Alberto Bono non è scontato che un giocatore di role play sia impedito con i giochi musicali. In effetti, questa cosa vale di sicuro per me; la predilezione per tattica e strategia si accompagna a un orecchio musicale inesistente. Forse ha ragione Bono e il mondo è pieno di giocatori dai molteplici talenti e magari la mia è una semplificazione superficiale. Ci tengo però a sottolineare che un fan di FF non è il target ideale per questo gioco. Non automaticamente almeno. Theatrhythm è impregnato di Final Fantasy, ne riprende i pezzi musicali più ispirati e ripropone gli eroi più amati e tanti mostri entrati nella leggenda, confezionando un Rhytm Game che è sia un inno d’amore per la serie dei GdR Square Enix che per il genere cui appartiene in primo luogo. La musica è l’anima di Theatrhythm e la sfida che ne deriva è sospesa su pezzi di struggente nostalgia e su di un ritmo che va seguito con una precisione fuori del comune.

Ma quanto sono adorabili? Peccato che nel mezzo della sfida sia impossibile godersi i personaggi!

Ci sono tre tipi di sfide: Field, Battle ed Event. Gli stage di tipo Field sono relativamente più semplici e prevedono spesso di seguire con lo stilo delle onde sinuose, sollevando e appoggiando il pennino a ritmo con la musica. Ci sono delle varianti in agguato, ovvio, ma l’esperienza si dimostra piacevole, tutto sommato, o persino esilarante, magari sulle note di un pezzo come Mambo de Chocobo. Le Battaglie sono in genere le sequenze più toste e il pennino deve scattare in tutte le direzioni o tamburellare rapido per stare dietro a comandi sin troppo ravvicinati tra loro. Infine, gli Eventi hanno spesso collage di filmati in CG presi dai vari FF e mettono alla prova con comandi che s’intrecciano tra loro in modo assai imprevedibile. Per fortuna, uno stesso brano può essere affrontato a tre livelli di difficoltà crescente e il livello Base è davvero alla portata di tutti. Il livello Esperto sembra durissimo all’inizio, ma basta qualche ora di esperienza con Theatrhythm per prendere le debite misure. Mentre la difficoltà Ultimate è esattamente come ve l’aspettate: dura come il ferro e per arrivare in fondo sono necessari istinto e improvvisazione, tanto quanto un allenamento a prova di bomba. Theatrhythm si presta sia a brevi (e molto intense) sessioni che a lunghe ore di gioco, nel tentativo di sviluppare un gruppo di eroi competitivo e di sbloccare una mezza infinità di extra, personaggi segreti e ogni brano possibile.

Se la difficoltà si dimostra troppo elevata, ecco che la componente ruolistica ci viene in soccorso. Per minimizzare l’effetto negativo di un comando errato, basta disporre di eroi con un livello di esperienza elevato e con abilità che ne amplificano i poteri. Si possono anche ripetere i brani più semplici al solo scopo di “livellare” i personaggi (è il famigerato grinding dei GdR), per poi passare ai brani impegnativi con un margine di errore più ampio. Esagerando con il grinding si rischia di cadere troppo presto in zona noia, ma il gioco offre così tante possibili varianti e modalità (anche multiplayer) che occasioni di puro divertimento non mancano mai.