Codemasters si conferma in pole position con il nuovo episodio della serie dedicata alla Formula Uno.
Dopo averci fatto letteralmente impazzire con F1 2010 (anche per colpa di alcuni incredibili bug), lo scorso anno i ragazzi di Codemasters Birmingham sembravano aver trovato il giusto setup con F1 2011. Saranno riusciti a confermare il trend positivo con il nuovo episodio della loro serie motoristica dedicata al circus della Formula Uno?
Prima di esprimere un giudizio su F1 2012 è necessario fare un paio di premesse. Abbiamo giocato il titolo di Codemasters in versione offline (anche in split screen): al momento della nostra recensione, infatti, i server non erano funzionanti. Seconda premessa: la versione da noi testata è quella per Xbox 360. Si tratta di una precisazione importante, anche perché abbiamo avuto modo di provare fugacemente quella PS3 e si è rivelata inferiore, come già accaduto lo scorso anno, alla controparte per la console Microsoft.
PULIZIA DI GUIDA
Sin dai primi giri in pista con F1 2012 abbiamo capito quale fosse l’obiettivo del team di sviluppo: allargare il “parco giocatori” anche ai neofiti della Formula Uno, senza però perdere gli appassionati di lunga data. Un compromesso difficile da realizzare, come dimostrano i vari Forza Motorsport e compagnia. Codemasters ha voluto ribadire questo concetto in tutte le salse, fino alla pubblicazione del gioco: “A noi NON interessa realizzare una simulazione di guida dura e pura alla iRacing. Vogliamo creare un videogioco di F1 piacevole, divertente e che non richieda ore di pratica per completare un giro di pista.” E via di compromesso, aggiungiamo noi!
Uscendo fuori pista come in questo caso il motore verrà limitato in potenza fino al nostro rientro.
SEMAFORO VERDE
L’offerta di Codemasters propone qualche interessante novità e qualche sorpresa in negativo. In F1 2012, alla solita Gara veloce (senza dimenticare le prove a tempo) sono state aggiunte tre modalità single player: Test per i Giovani Piloti, Campione, Sfida Campionato. Con nostro sommo dispiacere, però, è stata eliminata quella Gran Premio, che permetteva di disputare un intero mondiale di F1 scegliendo la scuderia e il pilota con cui correre senza essere costretti a lanciarsi nella classica Carriera. Come già anticipato nella nostra anteprima di qualche settimana fa, il Test per Giovani Piloti è un ricco tutorial per far comprendere al novellino i comandi di un bolide di F1. Le due giornate di test scorrono via veloci tra una serie di sfide da completare, filmati da studiare con attenzione e medaglie d’oro da conquistare.
La modalità Campione, dal canto suo, è quella che ci ha esaltato di più: si affrontano i sei fuoriclasse del mondo di F1 che corrono in questa stagione su alcuni tracciati leggendari e in particolari condizioni di gara e climatiche. Si comincia sfidando Kimi con una Lotus sul “suo” circuito (Spa-Francorchamps), senza dimenticare i confronti serrati con Fernando o con sua maestà il Kaiser Schumacher a Sepang. Completate le sei sfide principali, si accede a quella “finale”: sull’inedito circuito di Austin, in Texas, a bordo di una Williams, si dovranno battere i sei campioni in una manciata di giri. Le prove sono impegnative (sono stati preparati tre livelli di difficoltà) ed è facile apprezzare anche il ruolo delle gomme Pirelli e la loro imprevedibilità.
La Sfida Campionato permette di affrontare dieci gare del Mondiale di F1 in un formato studiato per attrarre i giocatori alle prime armi. Senza impazzire nello sviluppo di un setup, ci si lancia in un giro secco cercando di fare la pole position. Come divagazione è piacevole, ma non giustifica la cancellazione della modalità Gran Premio. La Carriera, invece, si conferma uno dei punti di forza della produzione di Codemasters. Si parte con un team minore, come Marussia, HRT, Toro Rosso, Force India (in base al livello di difficoltà selezionato), per tentare di arrivare a quelli al vertice. Rispetto allo scorso anno ci sono poche modifiche/migliorie e non viene più richiesto ai piloti di ottenere dei piazzamenti assurdi. Insomma, si riesce a sviluppare la propria monoposto indirizzando il lavoro degli ingegneri e trovando il setup giusto con i propri meccanici. Una volta ottenuti determinati risultati, verranno sfornati dei nuovi pezzi di aerodinamica nei week-end di gara successivi e così via. Il tutto inframmezzato da una tonnellata di mail, filmati d’intermezzo (sostanzialmente, gli stessi della passata stagione) e tanta strategia da studiare: dal tipo di pneumatico (partendo in fondo è possibile scegliere la mescola più adatta) al quantitativo di carburante da inserire, senza dimenticare le soste ai box.
GUIDA PIÙ PULITA
Per quanto riguarda la parte simulativa, o presunta tale, Codemasters non ha stravolto il permissivo modello di guida implementato nei precedenti capitoli. La riduzione del grip in determinazioni condizioni della pista, la modulazione della frenata e persino l’impatto gomma/cordolo, invece, sono alcuni degli aspetti su cui i ragazzi di Codemasters hanno lavorato. La vera sfida, un po’ come nella F1 reale, è di preservare gli pneumatici il più a lungo possibile, evitando i bloccaggi. Insomma, se riuscite ad avere una guida pulita alla Button o alla Perez, F1 2012 potrebbe regalarvi molte soddisfazioni. Le modifiche al modello di guida non si sono limitate alle gomme, allargandosi al comportamento delle sospensioni, specialmente nei passaggi sopra i cordoli. Le rifiniture hanno riguardato anche la fase di frenata, con l’aggiunta della ripartizione tra avantreno e retrotreno direttamente in pista (tramite il D-pad sul joypad). Sempre nel proprio abitacolo, è consentito lavorare sulle diverse manette per cambiare la miscelazione della benzina o per richiedere un cambio ai box e così via.
Come abbiamo scritto, il modello di guida scelto da Codemasters è permissivo, con tutti i pro e contro del caso: correzioni di traiettoria continue nei curvoni veloci; maggiore sensibilità dello sterzo oltre i 270 Km/h; gestione del carico aerodinamico nei cambi di direzione poco realistica; comportamento della monoposto alquanto sospetto in fase di accelerazione (con tutti gli aiuti disattivati), e così via. Infine, un consiglio: se siete soliti entrare in curva pestando con forza sul freno, è meglio che cambiate titolo. F1 2012 privilegia, infatti, una guida pulita e un inserimento graduale, non alla Schumacher per intenderci. Giocando con un Controller, è facile apprezzare come Codemasters abbia cercato di agevolare il più possibile il giocatore nei curvoni veloci, limitando il numero degli errori gratuiti, e c’è comunque il prezioso tasto “Rewind” per rimediare.
Le condizioni climatiche variabili durante un Gran Premio sono, poi, la ciliegina sulla torta: non è facile dosare il gas lungo la pista, anche perché l’accumulo di acqua o l’intensità di uno scroscio di pioggia cambieranno da una curva all’altra e, in certe situazioni, non si vedrà nulla o quasi!
DRIVE-THROUGH
L’Intelligenza Artificiale dei piloti è stata tarata in
modo più convincente. In F1 2012 sono un po’ più aggressivi in staccata e cambiano traiettoria per non agevolare l’impiego del DRS o per difendersi dal KERS. Sul giro secco e sulle prestazioni, invece, ci aspettavano qualcosa di meglio, così come nella gestione delle diverse fasi delle qualifiche: manca il pathos della super prestazione in Q3. A proposito di penalità, i commissari virtuali, un po’ come nella realtà, sembrano divertirsi a infliggerne in quantità industriale. Peccato che in alcuni casi sbaglino clamorosamente (all’Eau Rouge abbiamo replicato il leggendario sorpasso di Raikkonen con Schumacher e siamo stati penalizzati!). Occhio agli specchietti, poi: se non si vede un avversario e lo si ostacola involontariamente, la penalità è sicura!
Per quanto riguarda la falsa partenza, nemmeno in questa edizione è stata contemplata.
FRAME RATE COSTANTE
Da vedere, F1 2012 è strabiliante come i predecessori: le scocche sono state riprodotte con il musetto a scalino e profusione di texture, poligoni e altre diavolerie. I giochi di luce sono stupendi, così come la pioggia dinamica che regala momenti emozionanti. Per quanto concerne piste ed elementi di contorno, non ci sono rivoluzioni rispetto all’annata precedente: qualche dettaglio in più e una maggior cura nella riproduzione topografica dei circuiti sarebbero stati graditi, ma il risultato è sempre più che soddisfacente. Anche sul fronte danni non ci sono cambiamenti degni di nota, mentre il frame rate ci è parso più stabile e costante in alcuni tracciati pesanti (Cina e Barcellona, per esempio). L’audio è stato potenziato e il rombo degli otto cilindri è superbo.
F1 2012 è completamente localizzato in italiano (i dialoghi tra meccanici e ingegneri non sono male), mentre abbiamo notato una certa lentezza nei caricamenti. In attesa di provare il comparto online, nello specifico la modalità Carriera in cooperativa con un amico, consigliamo di infilarvi guanti, tuta, sottocasco e casco: buon GP!