Pokémon Versione Bianca 2 e Nera 2 – Recensione

Varrà la pena tornare a Unima per l’ennesima scorpacciata di Pokémon? Scopritelo con la recensione di Pokémon Versione Bianca 2 e Nera 2 proprio qui, su Gamesvillage.it.

I Pokémon… fa sempre effetto vedere le più disparate reazioni da parte di giocatori di tutte le razze e le età nei confronti di una serie che, in anni di presenza, ha venduto milioni e milioni di copie. C’è chi tratta la materia con sdegno, chi arriccia il naso dinanzi alla sola prospettiva di guardare un Pikachu a caso, chi ancora indica ciascun mostro esclamandone il nome esatto ad alta voce (e tutto fiero della cosa); c’è chi passa oltre sdegnoso e chi è capace di sciorinare con naturalezza i nomi dei 649 Pokémon svelati sinora… chi, persino, sa qual è la differenza tra la regione di Unova e di Unima, perché esiste l’appassionato capace di giocarsi più versioni dello stesso identico gioco, in molti casi tornando bambino, quando è vero che la giovinezza è solo un antico ricordo. Perché, va detto, apparenze a parte i giochi della serie sono stupendi per un giovincello e al contempo godibilissimi (e persino esaltanti) per un appassionato che giovane lo è solo dentro. Non prendiamoci in giro: un gioco dei Pokémon non può essere mai sottovalutato, né dimenticato in fretta, perché resta una perla di giocabilità racchiusa in un’esperienza vasta e densa di contenuti.

Tra l’altro Bianca 2/Nera 2 rappresenta una novità assoluta per la serie, rompendo di fatto una collaudatissima tradizione. A ‘sto giro, infatti, non c’è il solito capitolo riassuntivo che raccoglie l’ultimo doppio episodio, ma un seguito a tutti gli effetti. E sarebbe una buona notizia? Lo è, per chi avesse imparato ad amare i Pokémon a partire da Bianca/Nera, e pure per chi si fosse goduto l’intera saga dagli albori. Unima è una regione come non se ne erano mai viste prima, ed esplorarla in lungo e in largo in Bianca/Nera è stato un raro piacere, nonostante un aspetto più moderno, con metropoli e città in uno stile tipicamente occidentale. Ogni volta che in passato si era chiuso un capitolo principale, c’era la consapevolezza di poter guardare solo avanti, senza poter tornare in luoghi familiari, in compagnia di tanti beniamini cui inevitabilmente si finisce per restare attaccati. Questa volta no. Si torna nella stessa Unima… meglio ancora: si torna nella stessa regione, due anni dopo, per ampliare il respiro di una storia che aveva ancora molto da dire e per calcare luoghi che ora vantano minuscoli e grandi cambiamenti.

Stesso luogo e tante novità in più, in parte anche solo estetiche e in parte di sostanza. Vale la pena notare che è pure possibile trasferire il salvataggio di Bianca/Nera. Certo, i protagonisti sono diversi, così come la storia, ma il trasferimento offre flashback di collegamento ed eventi unici che esaltano il viaggio per chi lo vivesse come un seguito diretto. Tutti gli altri possono spassarsela allegramente, senza pensarci troppo.

Il team di Game Freak è stato abile nel proporre la stessa Unima, senza cadere nel riciclaggio spinto. Intanto si parte da tre insediamenti inediti, tra cui Alisopoli da cui ha inizio la solita avventura per aiutare il dottore/dottoressa di turno a localizzare i tanti Pokémon esistenti. Poi, disseminati (e nascosti) in ogni dove, ci sono grotte speciali per delle sfide tutte nuove, le palestre sono diverse da come le ricordavamo e possiamo tuffarci a capofitto nei campionati del “Pokémon World Tournament”, concepito dal Capopalestra Rafan e ospitato in un edificio vicino a Libecciopoli. Il PWT offre sfide meno estenuanti rispetto al passato ma sempre molto prodighe di soddisfazioni, almeno per l’allenatore che sappia sfruttare un manipolo di mostri, miscelandoli con sapienza. Perché di base, un gioco dei Pokémon resta un’esperienza tattica sopraffina, governata da mille dettagli che vanno assorbiti un pezzo alla volta e da una varietà di mostri e situazioni da padroneggiare con passione. E se scatta la molla è finita: Bianca 2/Nera 2, esattamente come i suoi predecessori, diventa un passatempo esclusivo, capace di bruciare centinaia di ore del nostro tempo libero.

Bianca 2/Nera 2 ripropone i passatempi di Bianca/Nera (Musical e giochini C-Gear compresi), introducendo a sua volta alcune novità assolute, come gli studi cinematografici di Pokéwood a Zondopoli, l’equivalente di Hollywood, solo che qui a recitare ci saranno i nostri beniamini. Occorre selezionare la battute giuste e valutare i poteri dei Pokémon coinvolti per la buona riuscita della pellicola, puntando a produrre blockbuster sempre più redditizi. Ma sappiamo già che qualunque attività secondaria – per quanto riuscita – resterà un contorno di secondaria importanza. Il cuore pulsante dell’esperienza rimane, come sempre, in equilibrio tra collezionismo e combattimenti, combattimenti e collezionismo. E di equilibrio perfetto si tratta, capace com’è di garantire un viaggio infinito di scoperte e battaglie memorabili in compagnia dei mostri più adorabili che ci siano.

C’è da chiedersi se non sarebbe ora di svecchiare una formula pressoché invariata dalle origini ad oggi… vero è che i fan questo vogliono e in queste meccaniche si beano, ma può essere che in una futura generazione – magari su 3DS – la serie potrebbe finalmente cominciare a considerare l’idea di un rinnovamento: la prospettiva, a mio avviso, è di quelle allettanti. Nel frattempo, Bianca 2/Nera 2 offre il meglio della tradizione e, pur non innovando a piene mani, si mantiene su standard qualitativi molto elevati.