New Little King's Story – Recensione

Una storia semplice, dove al centro c’è un piccolo regno, un piccolo re e una terra tutta da esplorare. Basterà per amare il gioco di Marvelous? Tutti i particolari nella recensione di Gamesvillage.it.

La nuova storia del piccolo re è una favola che viene da lontano, dal Nintendo Wii ad essere precisi, anno 2009. Non è un passato remoto, certo, ma non si può ignorare che il gioco di Marvelous arrivi proprio da lì, né si può negare che su Wii l’esperienza era più fresca, ispirata e graziata da uno stile tenerissimo, qui soppiantato da una matrice più da cartone giappo “teen” che mal si addice alle atmosfere. Ovvio che il fattore originalità è stato bruciato, perché siamo in presenza di un remake, anzi no di un seguito, anzi no di un remake… ehm, si tratta un po’ di entrambi i casi. Anzitutto, gli eventi dell’originale sono in parte ignorati e in parte rielaborati. Il protagonista rimane un piccolo re che perde il proprio castello – territori compresi – proprio nell’incipit. Un manipolo di mostri partoriti dalle tenebre spodesta il nostro sovrano che riesce a fuggire per il rotto della cuffia, in compagnia dei più stretti consiglieri. Una nube densa avvolge le terre circostanti e al re non rimane che ricominciare daccapo, colonizzando un fazzoletto di terra e cercando di riguadagnare terreno, sudditi, principesse e castello, un passo alla volta.

Nei territori da (ri)conquistare si può trovare davvero di tutto. I tesori abbondano, ma vanno prima scovati…

A pensarci bene, spesso anche solo mezzo passo alla volta, perché i consiglieri ci spiegano come allestire l’esercito, inviare contadini per scavare nel terreno alla ricerca di tesori, reclutare carpentieri, curare i feriti e via discorrendo, entrando nei minimi particolari, senza risparmiarci nulla. E il re interviene, di fatto, per prendere ogni decisione, non importa quanto piccola; deve persino mettersi a decidere i matrimoni tra i propri sudditi e spingere i candidati all’altare – fisicamente – senza tante cerimonie. Capite subito che le prime ore di gioco diventano un infinito tutorial, abbastanza indigesto, tra una marea di dialoghi anche inutili, missioni all’acqua di rose e “mostri” risibili come i ravanelli giganti. E non è che le meccaniche siano poi così complesse da meritare vagonate di spiegazioni. Avete presente Pikmin? Massì, quel bizzarro strategico/gestionale in tempo reale di Nintendo (uscito prima su GameCube e poi su Wii) con gli omini che vengono lanciati dall’eroe per abbattere ostacoli, costruire ponti, uccidere nemici… Il gioco di Marvelous non si avvicina neanche con il binocolo a quel capolavoro lì, ma l’idea è la stessa; con la differenza che il protagonista non è un astronauta appiedato e gli aiutanti non sono mini vegetali ma i sudditi del re, divisi tra carpentieri, contadini, soldati, arcieri.

I mostri assumono spesso forme inconsuete. Gli ortaggi assassini abbondano, come le mucche-zombie.

L’esercito è certo numeroso e determinato a riconquistare il regno, e non è che il re sia di quelli che comandano dalle retrovie, perché il nostro è sempre in prima linea come un vero condottiero, pronto a lanciare un suddito verso l’incarico appropriato e a menare qualche fendente lui stesso contro il mostro di turno. Purtroppo, rispetto all’originale su Wii, si è perso molto in termini di mordente; a partire dai boss, epici e fantasiosi su Wii, in New Little King’s Story per PS Vita risultano appiattiti, monotoni e persino scontati. Ebbene sì, la difficoltà dell’originale era elevata ma nel seguito/remake basta metterci un minimo di attenzione: i mostri preannunciano un attacco con delle nuvolette stile fumetto, indicando il momento per ritirare i combattenti. E se tutto il resto dovesse fallire, si possono impiegare comode pozioni per guarire sia il re che il suo esercito. Se pensiamo che sono in pochi ad aver provato l’originale, l’esperienza su PS Vita non è da buttare. Anzi, dopo aver superato lo scoglio del tutorial e dopo aver fatto pratica coi comandi sulle missioni iniziali, si entra in un ritmo anche abbastanza trascinante. Scovare tesori, eliminare bestiacce e scoprire qualche edificio nuovo (la fonderia, per dire, è una novità della versione PS Vita) diventa una pratica tutto sommato divertente e poi, bisogna dirlo: è una soddisfazione vedere crescere popolo e città dalle umili origini fino al riscatto completo del regno. Peccato solo che la console portatile di Sony possa essere sfruttata più degnamente di così; New Little King’s Story è caruccio a vedersi, meno a controllarsi e qualche incertezza tecnica di troppo non aiuta a rendere l’esperienza memorabile.