ZombiU – Recensione

Sopravvivere a un’Apocalisse Zombi non è mai stato così difficile. ZombiU si propone come un survival horror spietato… scopritene i raccapriccianti particolari nella recensione di Gamesvillage.it!

Gli zombi ci hanno invaso, non so se ve ne siete accorti. I morti viventi vanno di moda e appaiono in forze in film, telefilm… e videogiochi, ci mancherebbe. I più famosi sono quelli di Resident Evil, ma se la serie di Capcom si è evoluta in direzione sparatutto con artiglieria pesante e munizioni quasi infinite, ZombiU di Ubisoft ci riporta alle radici dei survival horror, dove le munizioni sono scarse e preziose, dove un solo zombi incute un terrore viscerale e anche solo la sensazione di minaccia basta e avanza per creare una tensione continua, allentata per tratti brevissimi nei pochi rifugi sicuri. Anzi, la parola “sicurezza” è praticamente bandita dal vocabolario di ZombiU e ogni istante dell’avventura è segnato da un senso di fine incombente. E i motivi, alla base, sono tanti.

Attenti alle pallottole! Mica sono infinite… e poi il rumore attira gli zombi.

Anzitutto, il protagonista non è il solito eroe nerboruto, non è un agente speciale o un ex militare, né fa parte di una qualche agenzia, governativa o che; il nostro alter ego è un signor nessuno, uno dei pochi esseri umani scampati per caso dall’epidemia che ha contagiato la quasi totalità della popolazione londinese e l’ha trasformata in zombi ributtanti e inarrestabili. E cosa può fare un nessuno qualsiasi per scampare una tragica fine? Nulla o quasi, questa è la cruda verità. E difatti in ZombiU si muore, con allarmante frequenza, alla più piccola svista; nel gioco Ubisoft sopravvive solo il più scaltro, il più lesto, il più prudente. Salvo scoprire che, a volte, tutta la prudenza del mondo proprio non basta davanti a un morto famelico che ti assale all’improvviso, magari proprio quando hai scaricato l’ultima pallottola o quando stai frugando dentro a un cassetto alla disperata ricerca di un oggetto utile.

In ZombiU si passa il tempo cercando di passare da un punto all’altro di Londra, aggrappandosi alla flebile speranza di poter fuggire una fine orribile. E no, non è la morte che ci aspetta al varco, ma qualcosa di molto peggio. Come da tradizione, infatti, il morso di un morto vivente ci trasmette il virus e il nostro mister nessuno passa in un attimo da vittima a carnefice, costringendoci a ripartire da zero, nei panni tremebondi del prossimo aspirante sopravvissuto sulla lista. Impossibile pensare di cominciare con un personaggio e di finire con quello, perché molti saranno i disperati a finire malissimo. Peggio ancora, ogni volta che si perde un alter ego, si resettano tutte le statistiche e le abilità accumulate e – indovinate un po’ – il misero equipaggiamento recuperato sin lì resta nello zaino del tapino zombizzato. Certo, sapendo dov’è caduto il nostro “eroe” possiamo sempre tornare sul luogo e recuperare armi, proiettili e molotov, strappandoli di forza al novello zombi… ma il gioco vale la candela, o rischiamo di perdere l’ennesimo personaggio esponendolo a un rischio eccessivo? Decisioni, maledette decisioni.

Uno zombi è pericoloso, due zombi sono mortali, più di due… cosa ve lo dico a fare!

E le decisioni sono al centro del gameplay di ZombiU, in ogni momento. Se un solo avversario può essere mortale, se uno qualsiasi dei tanti cadaveri sparsi per una città morta può alzarsi in piedi all’improvviso e prenderci alle spalle, se la carica della torcia elettrica può piantarci in asso nel bel mezzo di un condotto buio, se immersi nell’acqua non si può combattere e se il rumore di un colpo di pistola esploso può richiamare un’orda affamata nel giro di un minuto, allora si capisce come ZombiU sia un’esperienza vissuta sul filo del rasoio, consci che la fine potrebbe essere dietro il prossimo angolo o persino un attimo prima.

Ma facciamo un esempio pratico. A un certo punto il nostro sopravvissuto scopre che in un’auto della polizia abbandonata c’è un’arma e dei proiettili. Purtroppo, la serratura è chiusa e l’unico modo per mettere le mani sulle risorse è quello di spaccare il vetro. Certi che il rumore dei vetri infranti richiamerà l’attenzione degli zombi circostanti, dobbiamo prendere una decisione importante. Passare oltre senza farsi notare o rischiare per agguantare il premio? Nulla di più normale in ZombiU, dove ogni vantaggio è bilanciato da un rischio da far tremare i polsi. E non solo quelli. Peccato solo che, in un survival horror dove molti scontri sono inevitabili, il sistema non sia al passo coi tempi. L’azione si svolge in soggettiva, ai comandi di un personaggio lento, goffo ed erratico, costretto spesso a difendersi con una semplice mazza da cricket. E non è che si possa contare su chissà quale manovra, perché i colpi con quest’arma bianca sono sempre gli stessi, caricati e portati allo stesso modo, costringendo a un balletto mortale di pause e assalti con lo zombi di turno. Sempre che lo zombi sia solo, perché già con due la faccenda peggiora a dismisura.

Sì, la mazza da cricket è l’arma che userete di più. Non si scarica, non si usura e frantuma crani che è un piacere. O quasi.

A incrementare l’effetto terrore ci pensa anche l’unicità del controller Wii U, un aggeggio maledetto che segnerà la nostra fine in più di un’occasione. Il Wii U GamePad, infatti, rappresenta il nostro zaino e il gioco non va in pausa quando ci frughiamo dentro per recuperare la torcia o per metterci due pallottole trovate per caso in un armadietto, nossignori. Sullo schermo TV il nostro sventurato viene visualizzato in terza persona, costringendoci ad abbassare lo sguardo sul touch screen del Wii U GamePad per organizzare gli oggetti. Come dite? Uno zombi in agguato potrebbe approfittare della distrazione per ghermirci? Sì, può accadere eccome, perché il nostro inutile eroe è del tutto immobile e indifeso. L’idea è cattivissima, costringendoci a levare lo sguardo per la tensione, assicurandoci che tutto sia tranquillo, almeno nelle immediate vicinanze.

Ma il Wii U GamePad si rivela utile in altri momenti, fungendo da mappa (con tanto di sonar) o da scanner per evidenziare gli oggetti interessanti nascosti nei fatiscenti scenari. ZombiU è stato pensato bene per funzionare sulla nuova console Nintendo, anche se avrei preferito una maggiore attenzione al comparto tecnico, alle azioni di combattimento, alle texture e alla qualità generale, un po’ sotto gli standard della generazione attuale. Nulla che possa compromettere troppo il divertimento, per carità, e tanto meno la tensione. A diluire l’esperienza, invece, ci pensano le fasi centrali e finali che denotano un calo di ritmo sostanziale e una certa ripet
itività delle situazioni, in netto contrasto con le trovate al cardiopalmo dell’incipit.

Londra dopo le Olimpiadi? Quasi… solo che vederla così è meglio, piuttosto che infestata da tifosi o da zombi.

A conti fatti, ZombiU si presenta come un survival horror vecchio stile, impreziosito da molteplici innovazioni. E alcune novità ci arrivano da una modalità multiplayer e da un gameplay online asimmetrico. In multi, il giocatore armato di Wii U GamePad distribuisce zombi sullo scenario, mentre gli altri giocatori devono cercare di raggiungere la meta e di sopravvivere; nulla di eccezionale, a dirla tutta. Grazie all’online, invece, si potranno lasciare messaggi di avvertimento agli altri giocatori connessi, senza per questo interagire direttamente nelle loro ordalie… in stile Dark Souls, per intenderci. Di carne al fuoco ce n’è tanta in ZombiU e anche se non tutto è stato limato alla perfezione, può dimostrasi un valido gioco per cominciare ad esplorare le potenzialità della promettente console Nintendo.