È inutile nasconderlo: la stagione 2013 di Formula Uno si sta avviando alla conclusione con l’ormai probabilissima vittoria di Sebastian Vettel, pronto a centrare il quarto titolo consecutivo. La Scuderia Ferrari, per bocca di Stefano Domenicali, ha ufficialmente alzato bandiera bianca, dichiarando dopo il GP di Singapore che il 99% delle risorse della squadra sta lavorando allo sviluppo della monoposto della prossima stagione. Eh sì, perché nel 2014 potrebbe finire il dominio incontrastato di Re Seb e della sua Red Bull, come ha ammesso candidamente il Deus Ex Machina del Circus, l’intramontabile Bernie Ecclestone. Anche perché le vetture di domani potranno contare su un propulsore a iniezione diretta a 1600 cmc, mosso da un 6 cilindri turbo che promette una coppia da urlo. Le novità annunciate non si esauriranno qui: dal KERS si passerà all’ERS, un sistema di recupero dell’energia cinetica, mentre si potranno usare solo 100 chili di carburante. Cambiamenti anche per quanto riguarda le mescole degli pneumatici targati Pirelli, così come per il calendario che includerà – almeno per ora – ben 22 gare (alcune sono in attesa di conferma) con 4 circuiti inediti. Rivoluzione anche per i test, con l’introduzione di quattro sessioni di prove durante la stagione (il martedì e mercoledì dopo lo svolgimento dei GP).
SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA
Con queste premesse e, soprattutto, con l’arrivo tra poco più di un mese delle cosiddette console next-gen, era logico attendersi pochi cambiamenti in casa Codemasters: e così è stato. F1 2013, infatti, conclude degnamente il percorso simulativo cominciato dalla software house di Birmingham nel 2009 con F1 2010 su Xbox 360, PS3 e PC. Infatti, la stessa Codemasters ha già annunciato che il prossimo F1 2014 viaggerà a 60 fps e potrà sfruttare la telemetria reale implementata dai simulatori che utilizzano alcuni team di F1.
La grande novità di F1 2013 è senza dubbio l’introduzione della modalità F1 Classics, che permetterà agli inguaribili nostalgici – come chi scrive – di guidare monoposto leggendarie su un paio di storici circuiti (Jerez de la Frontera e Brand Hatch nell’edizione normale, mentre Imola ed Estoril saranno disponibili in quella “Classics”), sfidando alcuni dei piloti più forti di tutti i tempi. Insomma, un tuffo negli Anni Ottanta e Novanta a colpi di Ferrari, Lotus, Williams e di Mansell, Berger, Prost, Andretti, Fittipaldi e Schumacher, tanto per gradire (no, Senna non c’è proprio, così come non c’è alcuna monoposto della scuderia di Woking…).
La modalità Classics piace e non poco: la possibilità di sfidarsi su circuiti storici (o su quelli attuali) con bolidi quali la Williams FW12 di Nigel Mansell offre un’esperienza di guida completamente diversa. Controllare la potenza o l’aderenza di queste monoposto richiede agli appassionati un po’ di impegno in più, anche perché, con tutti quei cavalli a disposizione, Williams, Ferrari e Lotus sono piuttosto imprevedibili da padroneggiare (il sovrasterzo, in particolare, è un aspetto su cui occorre parecchio lavoro). Le sfide storiche sono limitate però a sole 10 macchine, mentre non è possibile disputare un campionato vero e proprio, anche se ci sono un po’ di scenari da completare. A ogni modo, con la solita cura certosina Codemasters è riuscita a replicare sullo schermo la bellezza (con tanto di palette cromatica dell’epoca) e il rombo di quei bolidi: la Williams FW07B del 1980 guidata da Alan Jones fa davvero la sua bella figura, così come la Ferrari F1-87/88C portata alla vittoria a Monza nel 1988 da Gerhard Berger un paio di settimane dopo la morte del Drake, Enzo Ferrari.
A parte l’assenza del grande Ayrton (la SUA Lotus 98T del 1986 è guidata nel gioco dal grande Mario Andretti!) e di una qualsiasi monoposto griffata McLaren, questa modalità ha davvero grandi potenzialità: certo, sarebbe stato meglio avere delle monoposto non troppo uguali per quanto riguarda il modello di guida, ma ho apprezzato lo stesso le intenzioni.
FORMULA VETTEL
Se non vivete nel passato e siete intenzionati a interrompere il dominio di Vettel e della sua Red Bull, la simulazione di Codemasters offre – come sempre – la solita pletora di possibilità: dalla carriera in una scuderia fino ai divertenti scenari da completare, senza dimenticare le sfide online, oltre che sulla stessa console (peraltro, oltre allo split screen c’è sempre il System Link). Il tutto seguendo in modo pedissequo regolamenti e calendari FIA (vedi il Gran Premio di Germania che si alterna ogni anno), il comportamento degli pneumatici Pirelli e le prestazioni reali delle monoposto dell’annata 2012-2013.
I problemi, comunque, non mancano e certi difetti sono duri a morire: l’Intelligenza Artificiale, per esempio, alterna ancora sorpassi incredibili a errori inspiegabili, indipendentemente dal livello di difficoltà selezionato, mentre sembra essere leggermente migliorata la situazione al sabato durante le prove, con prestazioni un po’ più credibili. Gli incidenti tra le vetture non convincono ancora del tutto, mentre la carriera (della durata di cinque anni) ripropone la solita collaudata struttura con novità marginali e i pregi e difetti di sempre.
Anche il modello di guida di F1 2013 non presenta grandi rivoluzioni. La frenata è stata ulteriormente “facilitata”, visto che diminuisce in modo sensibile il numero dei bloccaggi delle gomme. A prescindere, pad alla mano il titolo di Codemasters si gioca alla grande, anche perché il team di sviluppo ha sempre puntato al grande pubblico, e infatti il feeling alla guida non cambia poi molto rispetto a quello già amichevole di F1 2012: in una manciata di minuti i piloti più esperti saranno quindi in grado di stampare fin da subito degli ottimi tempi. Cambiamenti marginali anche per quanto riguarda l’interfaccia di gioco e il comparto grafico: probabilmente Xbox 360 e PS3 erano già state spremute al massimo nelle edizioni precedenti dai ragazzi di Codemasters. F1 2012, d’altronde, da vedere era già un bello spettacolo, e questo seguito non è certo da meno.