The Legend of Zelda: The Wind Waker HD – Recensione

The Legend of Zelda: The Wind Waker

Zelda è una di quelle saghe che puoi amare alla follia o ignorare totalmente. Astio? No. Non può albergare nella mente di alcuno, pensando a tutto quello che la serie ha rappresentato (e rappresenta) per chi ha un minimo di senso ludico. Tra tutti gli episodi, The Wind Waker è sicuramente uno dei meglio riusciti, per diversi motivi. La scelta di Nintendo di un remake in HD potrebbe sembrare, in prima battuta, una decisione di comodo: d’altronde, lo stile grafico in cel-shading è sicuramente un punto di partenza più agevole per rimaneggiare un vecchio titolo e togliergli la polvere dalle texture. Tuttavia, le ore che ho passato in compagnia del mio piccolo eroe di verde vestito mi hanno convinto di un altro fatto: The Wind Waker è l’episodio che meglio è capace di reggere agli urti del tempo. Il gioco è “invecchiato” benissimo, tanto che se fosse rimasto negli scantinati di Nintendo per dieci anni e fosse uscito solo oggi, beh… nessuno si sarebbe accorto che il design e il concept risalgono a due generazioni fa.

Dal punto di vista meramente tecnico, come detto, la sorgente originale ben si prestava a essere ripresa e ammodernata. A prescindere da questo, però, il team di sviluppo non si è limitato a recuperare i vecchi asset e a portarli nel magico modo dell’alta definizione (The Wind Waker girava in formato PAL a 30 fps, questo remake viaggia a 1080p/60), ma ha lavorato di cesello per aggiungere cose e limare i difetti. In particolare, il sistema di illuminazione e di shadowing è stato rivisto da zero, ed è stato aggiunto un velato bloom che aggiunge – parole degli sviluppatori – un “senso di surrealismo reale”: qualsiasi cosa vogliano dire queste parole, l’effetto è figo e funziona. Più in generale, The Wind Waker è bellissimo a vedersi e sembra tutto tranne che il porting di un titolo con dieci anni sul groppone. Il merito è anche da attribuire a una direzione artistica che all’epoca era qualcosa di clamoroso, e che oggi mantiene inalterati fascino e carisma.

Parliamo ora di gameplay. La struttura generale da action-adventure è stata ovviamente conservata nella sua interezza, ma sono state aggiunte alcune cose e modificate altre, così da rendere l’avventura più piacevole e ben adattata alle caratteristiche di Wii U. L’immaginografo, ad esempio, ora contiene fino a 12 scatti, che peraltro possono essere caricati su Miiverse e condivisi con la community. Il Tingle Tuner, che consentiva al GameCube di connettersi a un GameBoy Advance, è stato qui sostituito da una bottiglia: i giocatori possono quindi scrivere messaggi dentro un’ampolla e lasciarli in balia delle onde, così che gli altri avventurieri connessi al Nintendo Network possano ritrovarli lungo le numerose spiagge presenti sulla mappa.

Uno dei pochi difetti dell’originale riguardava la navigazione, noiosa in particolare verso la fine, quando la mappa era tutta scoperta e si viaggiava di qua e di là alla ricerca dei frammenti della Triforza. In The Wind Waker HD, già nelle prime fasi di gioco, è possibile upgradare la vela in dotazione, così da potersi muovere velocemente in ogni direzione, senza la necessità di interrompere il viaggio ogni tre per due per castare la Canzone del Vento. I videogiocatori più temerari possono optare per una run con attivato l’Hero Mode: nel caso, proprio come accade in Skyward Sword, gli scenari non donano alcun tipo di cuoricino per il recupero della salute, che puo invece essere ripristinata solo attraverso l’ingerimento di pozioni; inoltre, i nemici causano il doppio dei danni rispetto al normale.

Questione interfaccia. La presenza di uno schermo touch al centro del GamePad è una comodità assoluta in un titolo come The Wind Waker. Tanto per cominciare, avere la mappa dei dungeon sempre a schermo permette di non mettere continuamente in pausa l’azione per la sua consultazione. Inoltre, l’inventario a portata di tocco rende molto più semplici e rapide un sacco di operazioni di gestione. Il giroscopio, invece, può essere sfruttato per mirare con alcuni gadget (il rampino o il boomerang, ad esempio), anche se nulla impedisce di farlo con altrettanta comodità usando la classica levetta analogica. I più nostalgici potranno comunque optare per la “scomodità” del Wii U Pro Controller, ma personalmente non vedo alcun motivo per rinunciare alle nuove feature dell’interfaccia. Oltretutto, qualora nostra madre/fidanzata/sorella non volesse proprio perdersi l’ultima puntata di X Factor, sappiate che The Wind Waker supporta il gioco svincolato dalla TV: nulla ci vieta di metterci comodi in poltrona e goderci le onde sullo schermo del GamePad, magari muovendoci per gli scenari in prima persona (un’altra novità, che invero non funziona benissimo).