Nato come spin-off di Assassin’s Creed III, Liberation si è rivelato il discreto tentativo di proporre un gioco tutt’altro che semplice da gestire per una console portatile. Non a caso l’esperimento quest’anno non è stato ripetuto, complice una piattaforma che purtroppo non naviga in un mare d’oro, un fattore che in titoli come questi hai il suo peso. Sviluppare gli open world è un affare costoso, non è un mistero: spesso vengono coinvolti team da centinaia di persone, le ore lavoro non si contano e le cifre investite devono tornare indietro sotto forma di milioni di copie vendute, altrimenti sono guai. Anche se Ubisoft ha sempre dichiarato di aver raggiunto risultati apprezzabili con Liberation, non meraviglia proprio vederlo ora in questa edizione HD, utile per far cassa con una produzione già bella che pronta, sotto molteplici punti di vista.
Il lavoro principale degli sviluppatori si è ovviamente concentrato nel migliorare l’aspetto tecnico e nel limare le varie imperfezione che di tanto in tanto rendevano il gameplay su PS Vita non proprio memorabile. Non starò a scendere in particolari riguardanti la trama e altri dettagli, quindi se volete saperne di più, consultate pure la recensione. Del resto il gioco è quello, con tutti i suoi pregi (pochini) e i suoi difetti (parecchi), per tanto è inutile stare a ripetervi le stesse cose. Sappiate solo che Liberation non è invecchiato benissimo, nonostante siano passati appena 15 mesi dalla sua pubblicazione iniziale. Dopo l’ottimo Black Flag, è un po’ difficile tornare a uno stile così ingessato e con ben poche variazioni sul tema. Il discorso del cambio d’abito continua a lasciare perplessi, rivelandosi una meccanica fiacca e poco incisiva, mentre la storia si trascina stancamente, con balzi temporali ed evidenti buchi nella trama, solo parzialmente colmati da alcune missioni inedite.
Il gioco è stato reso un filo meno legnoso e alcuni obiettivi hanno subito qualche piccolo aggiustamento in modo da renderli più accessibili, ma nulla che cambi di molto la sostanza. Non entusiasma neppure il comparto tecnico: a dispetto delle immagini distribuite nelle ultime settimane, visivamente ci troviamo di fronte a una sorta di Assassin’s Creed di prima maniera, di certo parecchio distante dagli standard del quarto capitolo. Non che mi aspettassi nulla di diverso, intendiamoci, stiamo pur sempre parlando di una produzione nata su una console meno performante di PS3 e Xbox 360. Alla fine il lavoro di upgrade tecnico rimane dignitoso, con un incremento qualitativo in fatto di poligoni e texture piuttosto evidente, almeno per quanto riguarda i soggetti umani. L’ambientazione invece non è invece altrettanto curata, con spiacevoli effetti di pop-in, un antialias poco efficace e texture non di rado abbastanza terribili. Ne ha guadagnato invece il frame rate, ben più stabile rispetto a PS Vita, che invece soffriva parecchio sotto questo punto di vista.
Assassin’s Creed Liberation HD (notare che ha perso il III nel titolo) non entusiasma particolarmente, ma potrebbe rivelarsi un discreto tappabuchi per tutti quelli in astinenza da Templari e Assassini. Certo è che bisogno proprio essere dei fan scatenati senza se e senza ma per farselo davvero piacere.