Se appartenete a quella specifica cerchia di videogiocatori molto interessati ai J-RPG (e se state leggendo questa recensione si persuppone di sì), certamente conoscerete il marchio Tales of. Se poi nel vostro cuore c’è sempre un posticino d’onore per qualsiasi “aggeggio” o gioco Nintendo, molto probabilmente avrete anche provato in passato sia l’ottimo Tales of Symphonia, sia il suo seguito Dawn of the New World. In questo caso, posso assicurarvi sin da ora che quest’ennesima riedizione, omaggiata dalla dicitura HD, avrà per voi ben poche sorprese.
Una volta inserito il Blu-ray all’interno della PS3, vi trovate di fatto fra le mani una sorta di piccolo “cofanetto digitale” comprendente l’omonimo titolo, uscito inizialmente su Gamecube, e il ben meno apprezzato seguito, uscito in esclusiva su Wii. Non aspettatevi dunque le eccellenze proprie di un remake di un Kingdom Hearts a caso: questa volta i limiti dell’hardware originale hanno lasciato il segno; un segno visibile e sgraziato, chiaramente influenzato dall’inesorabile scorrere del tempo. Le uniche vere novità presenti in questo Tales of Symphonia Chronicles sono alcuni artwork bidimensionali inediti (legati alle esecuzioni delle Mystic Arts), una manciata di costumi extra, qualche riuscitissimo ri-arrangiamento per la colonna sonora e, finalmente, la possibilità di selezionare l’audio originale giapponese. Un po’ poco? Difficile da dire, ma se nella vostra vita da videogiocatori non avete mai provato i due titoli in questione, allora ad aspettarvi trovate qualcosa come 80 splendide ore di sano divertimento.
IL MONDO È DI NUOVO IN PERICOLO… SAI CHE NOVITÀ!
Una volta lanciata la prima avventura di questa duplice raccolta, ad attendere il giocatore c’è un certo Lloyd Irving, il più classico dei ragazzi senza macchia e paura, disposto a tutto pur di adempiere al suo eroico compito, quello di accompagnare la dolcissima Colette in un viaggio finalizzato al ripristino dell’immancabile riserva di energia in via di esaurimento. Tra i due, ovviamente, non mancano tradimenti, chiarimenti e qualche scena romantica, tutto nella più classica tradizione dei J-RPG. Tales of Symphonia, fortunatamente, non si limita a tratteggiare una storia stereotipata ma piacevole, ma propone anche qualche semplice enigma, un sistema di dungeon ben realizzato e mai monotono e, soprattutto, un ottimo sistema di crescita del personaggio. Tramite le famigerate “Gemme EX” si apprendono così nuove tecniche di combattimento e con il passare delle ore l’empatia nei confronti del protagonista aumenta in maniera esponenziale, così come il suo potere offensivo.
Le vicende narrate in Dawn of the New World, invece, si svolgono due anni dopo gli eventi del primo, quando i due mondi, Sylvarant e Tethe’alla, sono di nuovo uniti. La stabilità non dura comunque a lungo e gravi sconvolgimenti ambientali portano i cittadini sull’orlo di una crisi collettiva. Due precise fazioni dividono ora la popolazione mondiale: in uno scenario tutt’altro che idilliaco i giocatori fanno quindi la conoscenza del giovane Emil. Orfano e piuttosto timido, lo spaurito protagonista si discosta in maniera netta dallo stereotipo classico dell’eroe e offre un interessante e differente punto di vista ai soliti giochi pieni di sguardi fieri e mascelle squadrate. Anche le due “nuove entrate”, Marta e Tenebra, aggiungono un pizzico di pepe alle tante scene di intermezzo presenti.

Entrambe le storie si integrano perfettamente nel variopinto e suggestivo scenario del mondo di Symphonia e, nonostante una certa linearità e un inizio forse fin troppo soporifero (meno evidente in Dawn of the New World), risultano nel complesso ben sceneggiate, piene di scambi di battute, di combattimenti e di personaggi incredibilmente carismatici. Proprio questi ultimi sono quelli che riescono a farsi apprezzare di più per le sfaccettature con le quali sono stati tratteggiatti. Quelli secondari invece, come il felino Tenebra, si limiteranno a strappare solo qualche sorriso, oggi come allora.
COMBATTILI E CATTURALI TUTTI
Un grande gioco di ruolo, per essere tale, deve possedere anche un sistema di combattimento vario e appagante: sotto questo specifico aspetto, la serie Tales of ha sempre brillato di luce propria. Gli scontri, in maniera analoga al passato, non si basano su un sistema a turni: mentre si rendono inoffensive le tante minacce, premendo due soli pulsanti (adibiti rispettivamente al colpo “normale” e al colpo magico), si ha di fatto la possibilità di muoversi liberamente per l’arena. Una maggiore attenzione per gli attacchi in aria permette, inoltre, la nascita di combo degne del miglior picchiaduro, mentre in Dawn of the New World la possibilità di catturare i nemici presenti nel campo di battaglia scongiura lo spettro della ripetitività.
I mostri così arruolati, nonostante siano totalmente gestiti dalla IA, donano un tocco in più all’intero sistema di combattimento, grazie alla capacità di evolversi in creature sempre più potenti e alla presenza di quattro distinte forze elementali. Un numero davvero elevato di città, splendidi borghi, innumerevoli dungeon da esplorare e ambientazioni suggestive e cariche di fascino rappresentano le ultime pennellate d’autore di questa piccola e luminosa cronistoria nipponica.