Se vi dicessi che, in un tempo e in un luogo non ben specificato, esiste una città altamente tecnologica chiamata Cloudbank, in cui i cittadini possono addirittura decidere il tempo meteorologico grazie ad un comodo sondaggio? E se vi dicessi anche che la più famosa cantante di Cloudbank, dopo essere scampata a un attentato nei suoi confronti, è entrata in possesso di uno strano manufatto in grado di modificare l’ambiente attorno a lei? Non vi basta? Allora aggiungiamo anche il fatto che alla nostra povera protagonista è stata rubata la voce, la coscienza del suo salvatore è misteriosamente finita all’interno dello strano manufatto e, come se non bastasse, stanno comparendo ovunque degli esseri, chiamati “Processi”, il cui scopo è quello di distruggere completamente la tecnologica città. Il risultato? Sto sbavando sulla tastiera.
Dopo averci fatto sognare con Bastion (o meglio, con la voce del narratore), i Supergiant Games tornano col botto con questa stupenda avventura dalla trama tanto bella quanto criptica, che fa del sistema di combattimento il suo vero fiore all’occhiello: la bellissima Red, tramite il Transistor, strano manufatto a forma di spada gigante che dona il nome all’opera, può utilizzare fino ad un massimo di quattro abilità contemporaneamente contro i Processi che ci daranno la caccia. Questi poteri, che porteranno il nome di strani comandi da programmatore a me ignoti conditi con parentesi – come Ping(), Help() o Breach() – permetteranno alla protagonista di attaccare le unità ostili in diversi modi, di nascondersi o teletrasportarsi in giro per il campo di battaglia, di aumentare le proprie difese, di abbassare quelle nemiche e infine – perché no – di evocare alleati digitali in proprio soccorso.

Per portare a casa la pellaccia, però, avremo a disposizione anche la possibilità di mettere in pausa il mondo attorno a noi e pianificare le mosse successive, consumando punti da una barra chiamata Turn(), in modo da poter battere nemici altrimenti fin troppo ostici da affrontare. Abusare della pausa, ahimé, ci lascerà disarmati per lunghissimi attimi in cui non potremo fare altro che schivare i temibili attacchi dei Processi e tentare di non crepare in malo modo. Quando la barra della vita si svuoterà completamente, invece del solito Game Over, sparirà momentaneamente una delle quattro abilità da noi scelte.
Livello dopo livello sbloccheremo tutte le 16 abilità presenti, che oltre ad essere usate come skill attive possono aggiungere effetti secondari alle suddette o garantire poteri passivi alla protagonista, a condizione di avere slot disponibili in cui equipaggiarle. L’esplorazione di Cloudbank è molto lineare: si alterneranno momenti di pura esplorazione, dove scopriremo pian piano i tasselli che compongono la trama non immediata, ad arene in cui dovremo aver la meglio su tutti i Processi che spunteranno dal nulla. Non possiamo certamente dire che Transistor sia un gioco che fa sudare le fatidiche sette camicie, ma come accadeva anche in Bastion potremo rendere le sfide decisamente più ostiche equipaggiando dei limitatori, capaci di raddoppiare i danni inferti dai nemici o abbattere le nostre difese in cambio di punti esperienza.

Spesso e volentieri visiteremo il Sandbox, ovvero un luogo in cui potremo sia sperimentare senza conseguenze le migliori strategie da adottare contro determinati tipi di nemici e studiare la combo perfetta, sia affrontare determinate sfide a tempo che ci ricompenseranno con punti esperienza e canzoni dell’ottima colonna sonora originale (da brivido). Completata la breve avventura, dalla durata di circa sei orette, sarà possibile buttarsi nuovamente nella mischia in una nuova partita, dove manterremo il nostro livello e le nostre abilità ma affronteremo fin dal primo momento nemici ben più pericolosi del solito. Encomio finale per l’ottimo doppiaggio in lingua originale: ogni nostro passo sarà accompagnato dalla stupenda voce del nostro compagno d’avventura intrappolato all’interno del Transistor. Se masticate poco e male l’inglese non temete: ogni frase è ottimamente sottotitolata in italiano.