New Nintendo 3DS – Recensione

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Se avete qualche annetto di troppo nelle scarpe, come la stragrande maggioranza dei loschi figuri che si aggirano regolarmente fra le buie stanze della redazione o, più semplicemente, siete dei fan Nintendo di lungo corso, saprete di certo che la casa di Kyoto non si è mai tirata indietro d’innanzi alla possibilità di modificare nel tempo una sua console portatile. Sin dagli albori si sono susseguite tutta una serie di rivisitazioni, caratterizzate o da qualche nuova feature più o meno indispensabile, o addirittura da un look totalmente rivoluzionato. Quest’oggi siamo qui per parlare dell’ultimo restyling, il New Nintendo 3DS. Prima, però, guardatevi il Videospeciale “first look” che abbiamo pubblicato settimana scorsa, e che per comodità vi replico qui sotto.
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Fatto? Bravi. Ora torno a vestire i panni del redattore “serio” e vi porto per mano lungo un articolo che vuol essere un’analisi dei pregi e dei difetti della neonata console da passeggio. Diversamente dal passato, volevo evitare il solito articolo incentrato sulle prime impressioni a caldo, e ho così deciso di torturare per bene entrambe le piattaforme, in modo da avere un quadro generale dipinto non con pennellate passionali, ma tratteggiato a freddo, con linee precise e distaccate.

[quotedx]il nuovo effetto stereoscopico funziona davvero bene[/quotedx]Il primo aspetto a colpire, anche dopo giorni di estenuanti sessioni (un lavoro duro… ma qualcuno doveva pur farlo), è la qualità delle immagini tridimensionali che prendono vita nello schermo superiore. Chiamato per l’occasione Super Stabile, il nuovo effetto stereoscopico funziona davvero bene, offrendo schermate sempre nitide e profonde. In pratica, tramite il semplice tracciamento del volto mediante una piccola telecamerina interna, il New Nintendo 3DS e il New Nintendo 3DS XL (cui si riferiscono le immagini che vedete a corredo dell’articolo) spostano l’angolo di visuale delle due immagini sovrapposte a seconda della posizione degli occhi, impedendo di fatto il verificarsi dello sgradevole effetto “doppia immagine”. I tecnici di Nintendo avrebbero dovuto forse pensarci sin da subito, ma quel che conta è che oggi è finalmente possibile giocare con la levetta del 3D al massimo non solo nella comodità della propria abitazione, ma anche mentre si viaggia in un treno indemoniato o su un autobus traballante.

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LA POTENZA È NULLA SENZA CONTROLLO

Sul piano dell’estetica, le due nuove versioni vantano tante piccole modifiche, che hanno lo scopo sia di migliorare l’ergonomia della console, sia di facilitarne l’utilizzo. Lo slot delle Game Card, l’alloggiamento del pennino, il tasto di accensione e la presa jack per le cuffie trovano spazio ora nella parte inferiore; il tasto Home resta incastonato sotto lo schermo sensibile al tocco, mentre Start e Select si sono spostati appena sotto ai quattro pulsanti frontali (caratterizzati nel modello base da una “sciccosa” colorazione in stile Super Nintendo).

L’incremento prestazionale di CPU e RAM si traduce sul campo in caricamenti del menù e dei giochi più rapidi, in un accesso a internet più veloce e in download finalmente molto meno estenuanti. L’integrazione dell’NFC sotto lo schermo inferiore, per la lettura dei dati degli Amiibo, rappresenta una gradita aggiunta per tutti quei giocatori che si sono già affezionati (o lo faranno in futuro) alle piccole figure di plastica, mentre una miglior resa dell’audio offre esperienze sonore più ricche e avvolgenti. Il New Nintendo 3DS, come sbandierato dalla stessa casa giapponese, offre anche la possibilità di visualizzare filmati in 3D pescati dal mare della grande rete, ma la scarsa risoluzione dello schermo stereoscopico (stiamo sempre parlando di 400x240px) compromette purtroppo l’intera esperienza. Le immagini sono sempre sgranate e, nonostante una buona fluidità, resta impossibile godersi appieno qualsivoglia video.

new_nintendo_3ds[quotesx]I due nuovi tasti dorsali sono promossi senza riserve[/quotesx]Parliamo ora di uno degli aspetti più controversi – ma al contempo più interessanti – di questa nuova edizione del portatile doppio schermo: il C Stick. Questa sorta di secondo analogico, che molti avrebbero voluto fin dalla prima versione del 3DS (basti pensare a Capcom o ai tanti fan di Monster Hunter), risulta di facile accesso, ma al tatto offre una straniante sensazione, difficile da spigare. Più che un secondo slide pad, infatti, il gommino grigio dalle dimensioni contenute sembra richiamare alla mente i vetusti Track-Point, presenti sui portatili degli anni ’90. Il C Stick è comunque molto reattivo (basta infatti una lieve pressione per ottenere i risultati sperati) e permette di gestire ad esempio la telecamera in Monster Hunter, di direzionare il flusso dei proiettili in Nano Assoult EX o di spostare la visuale nel nuovo The Legend of Zelda: Majora’s Mask, sempre in maniera più che soddisfacente. Nei titoli d’azione come Resident Evil Revelation o Metal Gear Solid 3D, la faccenda si fa però più complicata, perché puntare i nemici con precisione e rapidità continua a essere una pratica difficile. Bisognerà attendere giochi appositamente sviluppati, ma l’impressione è che un tradizionale sparattutto in soggettiva difficilmente potrà esser giocato al meglio anche sfruttando questo inedito sistema di controllo.

Promossi senza riserve, invece, i due nuovi tasti dorsali, così come tutti quegli aspetti secondari comunque in grado di decretare il successo di una macchina portatile. Il peso contenuto si tramuta presto in una benedizione, soprattutto per tutti quei giocatori abituati a passare molte ore in compagnia del proprio 3DS; prima di dover ricorrere al caricatore (ancora una volta da acquistare a parte) la lancetta piccola dell’orologio deve passare sul 12 almeno 5 volte, mentre le cover decorative intercambiabili (non utilizzabili sul modello XL) permettono in pochi e semplici passi di modificare, all’occorrenza, l’aspetto della propria console, personalizzandola secondo i gusti di ciascuno.
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TIRIAMO LE SOMME

Tutte le modifiche apportate e fin qui esposte hanno lo scopo principe di rendere quanto più possibile comoda e priva di intoppi l’esperienza di gioco. Il nuovo effetto tridimensionale risulta estremamente stabile; inoltre, tutta una serie di piccoli accorgimenti migliorano l’ergonomia generale; infine – lo ribadisco – i due tasti dorsali aggiuntivi e l’introduzione del C Stick aumentano le possibilità di controllo, soprattutto in tutti quei titoli dove la gestione della telecamera riveste un ruolo di primaria importanza.

La domanda da un milione di dollari è sempre la solita: vale dunque la pena passare al New Nintendo 3DS o al New Nintendo 3DS XL? Beh… dipende. Se sulla vostra scrivania giace ancora il primissimo modello, allora le differenze e le migliorie apportate in questo restyling potrebbero valere tranquillamente i soldi necessari all’aquisto (in Italia la versione “large” viene venduta ad un prezzo consigliato di 199€, contro i 169€ della versione normale), ma se già disponete di un XL, magari acquistato nel corso delle festività natalizie appena trascorse, l’esborso economico necessario potrebbe risultare davvero indigesto. A spingere verso il trasloco ci sarebbero anche i probabili titoli in esclusiva (per ora è previsto il solo porting di Xenoblade Chronicles da Wii), ma su quest’ultimo aspetto Nintendo ha mantenuto il suo solito – e per certi versi irritante – riserbo, rimandando così qualsivoglia considerazione a un futuro che si spera più che prossimo.