NonsolotriplaA. Parafrasando il titolo di un celebre rotocalco in voga su Canale 5 negli anni ’80 e ’90, non è una bestemmia sostenere che Nintendo sta puntando su titoli di assoluta qualità anche nel catalogo digital, oltre che nelle impervie vie della distribuzione retail. Ne sono dimostrazione alcune perle assolute come Pullblox, un puzzle game fantastico e che ho amato alla follia, semplice nella comprensione, quanto stuzzicante e profondo da vivere, se lo si vuole pardoneggiare a dovere. Il qui presente Boxboy! segue un po’ la stessa filosofia, portando ancora più all’essenziale il comparto grafico e proponendo una formula di gioco tanto elementare che viene da chiedersi come mai nessuno ci abbia pensato prima (per lo meno in questi termini), e che apre tuttavia a un botto di possibilità.
QUADRATI ANIMATI
Il protagonista di Boxboy! è un quadrato di nome Qbby, dotato di due occhietti svegli e altrettante gambine filiformi. Lo scopo del gioco è quello di raggiungere la porta d’uscita di ogni (breve) livello, possibilmente raccogliendo le corone che si trovano in luoghi più o meno raggiungibili, ma comunque sempre lungo la via. Per oltrepassare gli impedimenti e proseguire oltre il nostro equilatero può creare un numero variabile di altri quadrati, la cui produzione deve seguire due semplici regole: A) il primo deve essere attaccato a uno dei tre lati del protagonista liberi da arti; B) gli altri devono avere un lato adiacente a quello precedentemente creato. In questo modo, si possono formare poligoni composti da due o più quadrati, che possono essere poi sfruttati per compiere diverse attività, secondo le peculiarità del sottomondo in cui ci troviamo. Ad esempio, potrebbe venirci chiesto di collegare due poli (uno positivo e uno negativo) così da far sparire un gruppetto di blocchi che ci preclude l’accesso alla zona successiva. O ancora, di creare un poligono di forma opportuna, che venga raccolto da un artiglio trasportatore e poi lasciato cadere altrove. Le richieste sono innumerevoli, anche se il modo per risolvere i puzzle è sostanzialmente sempre e solo uno, con al limite qualche piccola variante sul tema.
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[quotedx]Boxboy! è un titolo a tratti davvero originale, pur nella sua essenzialità[/quotedx]In aggiunta, i poligoni creati a botte di quadrati non solo possono essere lanciati o depositati ovunque per scopi diversi, ma anche tenuti incollati al protagonista e quindi utilizzati come una sorta di rampino in puro “Bionic Commando style”. Immaginate, ad esempio, di trovarvi di fronte a una parete e di dover raggiungerne la sommità: se il numero massimo di quadrati che potete creare ve lo consente, la soluzione migliore è di creare un poligono il cui ultimo quadrato poggi dove volete arrivare, per poi lasciare che questi riassorba nella sua posizione tutti gli altri quadrati, compreso il nostro Qbby, che si troverà quindi a guardare la parete dall’alto al basso. Mi rendo conto che a parole sembra complicato, ma vi assicuro che si tratta di una struttura semplice da assimilare, e che tuttavia apre a situazioni assai sfiziose, soprattutto quando il level design mescola in modo sapiente le proprietà meiotiche del protagonista con gli elementi dello scenario. A ogni modo, se volete facilitarvi la comprensione delle dinamiche di gioco, vi consiglio di dare un’occhiata al breve filmato jappo di gameplay che potete guardare nel player qui sopra, perché quello di Boxboy! è proprio uno di quei casi in cui vedere col proprio occhio vale più di mille spiegazioni testuali, per quanto dettagliate.
ESSENZIALITÀ DI CLASSE
Difficile davvero non restare affascinati da Box Boy!, per motivi diversi. Il primo è squisitamente artistico: il gioco è tutto in bianco e nero, e sostanzialmente formato da righe o da poligoni scuri, con solo qualche deviazione verso sfumature di grigio (no… non sono 50, per fortuna). Tanta essenzialità è accompagnata da animazioni altrettanto semplici, ma comunque di gran classe. Boxboy!, per certi versi, sembra un giochino indie di quelli che le grandi case non oserebbero pubblicare nemmeno sotto tortura, e fa quindi specie vedere che gli sviluppatori sono quelli di Hal Laboratory (Kirby, Super Smash Bros.) e che il prezzo per portarsi a casa questo piccolo gioiellino è di soli 4,99 euro.
Certo, nel giro di qualche sera si gode di tutto quello che il gioco ha da proporre, e a poco servono collezionabili e sfide extra, per lo più prescindibili e che non aggiungono granché all’esperienza. Dopo che si è arrivati in fondo, il massimo dello stimolo è rappresentato dalla raccolta delle corone lasciate indietro per la strada: poca roba, considerando che la maggior parte di esse viene facilmente messa in cascina durante la prima run.