La VR sta per arrivare, che vi piaccia oppure no

Playstation VR

Questo articolo non è l’ennesimo pezzo atto a descrivere o elencare mille specifiche tecniche o, peggio, un sondaggio su quale visore spaccherà in due mercato e quale sarà invece una delusione, né vuole essere l’ennesimo attacco al Palmer Luckey di turno, impegnato (se così possiamo dire) a supportare Donald Trump in campagne di cui, francamente, mi disinteresso completamente. No, questo articolo è l’ennesimo sfogo personale corredato da una domanda che faccio a voi lettori, in vista di quella che si preannuncia essere come la “sfida del futuro”, con l’arrivo sul mercato (quello vero, del pubblico pagante, non quello dei poveri fortunelli o degli addetti ai lavori) dei primi visori per la realtà virtuale di massa, vale a dire PlayStation VR, pronta al debutto in veste ufficiale, con la sua line-up di titoli più o meno sperimentali, atti a “tastare il terreno” in vista di uscite più massicce. La domanda che vi pongo è la seguente: siete contenti dell’arrivo della realtà virtuale nelle vostre case?

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Una VR accessibile a tutti in un mercato di massa, incluso quello console, era solo questione di tempo, dato che su PC la tecnologia è disponibile da diversi mesi (anni) grazie allo strapotere di Oculus. Sony ha quindi puntando tutto su un visore che non solo potrebbe rappresentare una reale svolta per la compagnia dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto una “luce verde” per la concorrenza, dato che un eventuale fallimento del PSVR potrebbe condizionare seriamente l’andazzo stesso del mercato, con Microsoft e Nintendo che, sbirciando vigliaccamente da un angolino, aspettano che sia il rivale nipponico a fare la prima mossa, per vedere se “sopravviverà all’impatto”. Impatto, che, lo ricordiamo, non tarderà ad arrivare: PlayStation VR uscirà ufficialmente il 13 ottobre. Ovvero la prossima settimana. Come vola il tempo, ragazzi miei: sembrava ieri il giorno dell’annuncio e del prezzo del visore (per i più smemorati 399 euro), così come sembrano passate poche ore dall’annuncio di Amazon che comunicava come i preordini del visore erano già arrivati al sold-out. Perché la VR non interessa a nessuno, si diceva. Certo, come no.

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[quotedx]Perché la VR non interessa a nessuno, si diceva[/quotedx]

E cortesemente, non iniziamo a tirare fuori il solito discorso del “quale è meglio, quale è peggio”: sappiamo tutti benissimo che sia Oculus Rift che HTC Vive sono molto più performanti di PlayStation VR, ma che sono anche inevitabilmente più costosi sul prezzo di listino: il visore Sony è infatti il un primo, vero approccio mass market della realtà virtuale e come tale va preso. I giocatori coi big money si indirizzeranno sempre e comunque sul massimo a cui il loro portafogli potrà ambire, ma l’acquirente medio (si, proprio tu che stai leggendo queste righe) deve poter mettere le mani su di un prodotto alla portata di tutti, concorrenziale e valido al punto giusto. Perché qualcuno, dopotutto, deve dare il là alla rivoluzione della realtà virtuale, in un mercato che, ora più che mai, sta ristagnando in una pericolosa carenza di idee e riciclo delle stesse. La VR potrebbe quindi rappresentare il punto di svolta per il settore dei videogame e, sono pronto a scommetterci, anche quello dell’intrattenimento in generale. Come dite? La realtà aumentata può fare di meglio e lo dimostrerà? Fate voi: io nel frattempo mi preparo a diventare il Cavaliere Oscuro, per poi imbracciare un fucile e gettarmi in guerra, concludendo la mia giornata in una lugubre casa infestata dagli zombie. Perché la realtà vera a me non basta più, non so a voi.